Napoli
Atene e Napoli, tra acropoli e chiese sui resti di antiche acropoli
Ogni città-Stato dell'antica Grecia aveva una sua Acropoli. Tuttavia, nessuna di queste superava quella di Atene nelle dimensioni, nella bellezza e nella concentrazione di così tanti bei monumenti delle epoche passate. Nell'acropoli ateniese il tempo si congela nell'impeccabile eleganza delle forme architettoniche. Tutto qui appare maestoso e sorprendente per portata e monumentalità, a testimonianza dell'alto livello di sviluppo della cultura degli antichi Greci. Per secoli quest'acropoli è rimasta un modello di architettura a livello mondiale e ancor oggi non è da meno.
L'acropoli di Atene
Inizialmente, sulla collina dell'Acropoli si trovava il palazzo imperiale, e nel VII secolo a.C. iniziò la ristrutturazione su larga scala. Allora furono gettate le basi per il primo e più significativo tempio: il Partenone, dalle dimensioni a dir poco incredibili. Il segreto è che le colonne del Partenone si trovano a una certa angolazione l'una dall'altra. Ciò è dovuto a una serie di altre interessanti caratteristiche architettoniche tipiche di questa costruzione. Una delle principali decorazioni del Partenone ateniese fu la statua dedicata ad Atena Promachos, realizzata in avorio e oro. Intorno al secolo a.C. fu portata a Costantinopoli, dove durante un incendio venne completamente distrutta.
Per millenni, l'Acropoli è stata un simbolo di Atene, una roccia sacra, un collegamento tra lo splendore dell'antica civiltà greca con la modernità. L'Acropoli e i suoi monumenti, la sua storia e i suoi miti sono giustamente considerati l'orgoglio della città e sono assolutamente una delle cose da visitare ad Atene. Infatti, centinaia di migliaia di turisti ogni anno si recano in pellegrinaggio sulle pendici sacre affascinanti per la loro magnificenza e bellezza. Se non sei mai stato all'Acropoli, assicurati di andarci: sarà un evento unico e indimenticabile.
L'Acropoli di Atene è la più alta manifestazione dell'armonia dell'architettura. Questa grandiosa composizione di disegni perfettamente equilibrati crea un paesaggio monumentale unico nella sua bellezza, costituito da una serie di capolavori del V secolo a.C.: Partenone di Fidia, Iktinos e Kallikrath (447-432); Propilei (437-432), il tempio di Niki Afteros (448-407), ecc.
Non meno grandioso è l'Eréchtheion (l'Eretteo), costruito sul luogo in cui avvenne la leggendaria disputa tra Poseidone e Atena. Qui, nel santuario di Pandora, veniva immagazzinato un ramo d'ulivo e scorreva una fonte di acqua di mare. Inoltre, il tempio ha le famose sculture di cariatidi: sono sei bellezze che ne sostituiscono le colonne, in aggiunta a molti fregi e mosaici conservati in alcuni punti.
Tra gli altri spicca anche il tempio della dea Atena Nike. Secondo la leggenda, gli ateniesi la lasciarono senza ali in modo che non volasse via da loro in quanto credevano che li portava alla vittoria. Questo è davvero un posto leggendario. Fu qui che Egeo aspettò suo figlio Teseo, e in un impeto di sfrenata disperazione saltò in mare. Molto vicino sorge anche l'antico teatro di Dioniso, dove Aristofane ed Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno presentato i loro drammi e commedie. Vale sicuramente la pena visitare questo posto, specialmente se si punta a capire il motivo per cui ancor oggi, nell'epoca della modernità, sono tantissimi turisti volenterosi di vederne i segreti.
In precedenza, si poteva entrare nell'Acropoli di Atene attraverso l'enorme cancello chiamato Propilei. Si tratta di un capolavoro di arte architettonica che molti ritenevano addirittura essere il Volto di Atene. Oggi questa possibilità è stata limitata.
Naturalmente, anche gli edifici monumentali dell'Acropoli sono soggetti all'influenza del tempo, quindi tutto ciò che può essere visto lì è praticamente distrutto. Numerose distruzioni e rovine avvenute in epoche diverse cambiarono ulteriormente il volto della "città alta". Ma, tuttavia, l'Acropoli di Atene ci stupisce con la sua grazia, lusso e perfezione, anche in stato di rovina. Camminare qui significa fare, letteralmente, un salto nel tempo: ci si ritrova in mezzo a decorazioni e posti dall'ineguagliabile bellezza. Un qualcosa che non si può semplicemente descrivere a parole: è una di quelle esperienze che devono essere provate sulla propria pelle.
Tra i resti delle acropoli di Napoli
Parlando delle più belle acropoli del mondo non ci si può dimenticare di tutto ciò che riguarda i resti di tutte le acropoli che c'erano a Napoli dove ora sorgono chiese o templi come ad esempio il Tempio dei Dioscuri. Si tratta di un ampio tempo decisamente meno popolare di quello di Atene, ma non per questo meno bello. Tale sito venne costruito nell'epoca della fondazione di Napoli, intorno al V secolo a.C. e in da subito venne dedicato ai due Discorui, ovvero a Polluce e Castore, figli di Zeus. Sebbene questo tempio fu molto resistente e duraturo, dovette essere ricostruito in larga parte sotto l'imperatore Tiberio, negli anni 14-37 d.C.
La ricostruzione s'iscrisse perfettamente in una più ampia sistemazione del centro urbano di Napoli. Successivamente il culto legato alle figure dei Dioscuri si trasformò in larga parte in una contemplazione di tipo dinastico. Venne quindi collegato ai membri della casa imperiale regnante.
All'origine, il tempio sulla sua facciata principale riportava anche una scritta: "Tiberio Giulio Tarso (fece costruire) in onore dei Dioscuri e della Pòlis il tempio e tutto quanto è in esso/Pelagon liberto e procuratore dell'imperatore, avendolo finito a sue spese, lo dedicò." Da questa si capì chi erano i finanziatori della costruzione di quest'imponente edificio a Napoli.
Sfortunatamente, ciò che vediamo oggi non è che ricostruzione abbastanza approssimativa del Tempio, che venne gravemente danneggiato da un terremoto avvenuto nel 1688. Il suo aspetto originario, quindi, si può considerare completamente perduto e dobbiamo accontentarci di vedere una specie di ritorno alla sembianza originale.
Anche se il Tempio rimase per molto tempo inutilizzato, a cavallo tra l'VIII° e il IX° secolo venne definitivamente incluso nella Chiesa di San Paolo. Questo Tempio conservò in modo del tutto inalterato la propria facciata, compresa anche l'iscrizione sul fregio e le varie decorazioni presenti sul frontone. A partire dal IX° secolo, il Tempio in questione svolse per lo più delle funzioni religiose. Per confermare l'aspetto originale del frontone di questo tempio, il pittore portoghese Francisco de Hollanda s'impegnò a disegnarlo prestando una particolare cura a tutto ciò che riguardava i dettagli del frontone. I finanziatori dell'opera di disegno degli elementi frontali del Tempio non sono conosciuti con precisione.
Tra il Cinquecento e il Seicento, il Tempio venne inserito nel complesso del Convento di Gaetano da Thiene e subì un'altra ristrutturazione a opera di Francesco Grimaldi. Come in precedenza, la facciata non fu tocca dai lavori edili, motivo per cui si può comunque ammirare ciò che resta degli antichi pronai del tempio. Molti dettagli importanti, difatti, vennero completamente distrutti a causa dei terremoti degli anni 1686 e 1688. Tutte le decorazioni crollate si persero con il tempo e anche successivamente l'edificio in questione continuò a subire vari rimaneggiamenti. Per esempio, all'inizio del Settecento si decise di rimuovere dalla struttura due colonne, che andarono a impoverire ulteriormente la faccia frontale della costruzione.
Il ritrovamento delle statue in marmo di Polluce e Castore avvenne addirittura nel 1972 e fu alquanto curioso. Difatti, tali statue furono trovate proprio sotto le statue di San Paolo e San Pietra, quasi simmetricamente situate sulla facciata dell'edificio. Attualmente vengono conservate entrambe al Museo Archeologico di Napoli, dopo aver subito un ampio lavoro di restauro.
Altre acropoli in Europa
Quelle di Napoli e Atene, però, non sono le uniche Acropoli dell'Italia e della Grecia. In entrambi i Paesi, difatti, si possono trovare anche diverse altre acropoli meravigliose. Basti pensare alle magnifiche costruzioni di Tirinto, Argo o Micene (quest'ultima da non perdersi assolutamente), in passato luogo di residenza dei Re e al giorno d'oggi degli splendidi esempi di architettura classica italo-ellenica. Spostandosi verso il Bel Paese, l'Italia, non ci si può dimenticare delle acropoli di Selinunte in Sicilia, di Taranto o di Canosa di Puglia. Non solo! Anche il Castello di Eurialo di Siracusa da molti professionisti archeologici viene a tutti gli effetti considerato come una parte dell'acropoli siracusana.
Cosa fotografare a Napoli, panorami e luoghi storici
Cosa fotografare a Napoli? Nella splendida città partenopea il paesaggio urbano è una delle cose tra le più interessanti da fotografare. Come recita la famosa canzone di Pino Daniele “Napule è mille culure”. Gli amanti della fotografia paesaggistica e gli instagrammers incalliti se ne innamoreranno perdutamente e il tempo per scattare memorabili fotografie non gli basterà mai. Musei, piazze, edifici storici, chiese, ma anche angoli nascosti, vicoli stretti, volti, forme e colori caratteristici, vi terranno incollati alla macchina fotografica. A tutto queste meraviglie si aggiungono i panorami mozzafiato.
Abbiamo chiesto al fotografo Marco Temperino quali sono i posti più belli e suggestivi da fotografare a Napoli.
I 10 luoghi storici da fotografare a Napoli
C’è così tanto da fotografare a Napoli che ho pensato di suggerire ad ogni turista che si trovi nella nostra bella città una top ten dei luoghi storici da immortalare.
1 - Spaccanapoli
Non vi è nessuna altra zona della città dove poter respirare la millenaria storia di Napoli. Il nome “Spaccanapoli” deriva dal fatto che è una strada che divide in due la città e che va dai quartieri spagnoli al quartiere forcella. A Spaccanapoli, vi immergerete nella vera essenza della città, affollatissima di turisti sia di giorno che di notte. Qui potrete dedicarvi sia alla street photography, grazie all’intensa vita ed ai particolari della vita quotidiana dei napoletani, che alla fotografia di monumenti e chiese.
A Spaccanapoli vi suggerisco di non perdere dei favolosi scatti a Piazza del Gesù e alla Chiesa del Gesù Nuovo. Altro posto incantevole, vicino a Piazza del Gesù è il Monastero di Santa Chiara che nacque durante il periodo Angioino come cappella di corte. Luoghi di altissimo interesse artistico, storico e fotografico che vi suggerisco di fotografare assolutamente sono anche:
- Cappella San Severo
- Piazzetta Nilo
- Piazza San Domenico Maggiore ed il suo monumentale obelisco
- Sacro Monte di Pietà
- San Gregorio Armeno
- Basilica di San Lorenzo Maggiore
2 – Il Duomo e il tesoro di San Gennaro
Uscendo da Spaccanapoli e tornando su Corso Umberto I, dai napoletani chiamato rettifilo, potrete incamminarvi per andare a scattare delle fotografie al Duomo di Napoli e al famosissimo tesoro di San Gennaro.
3 – Maschio Angioino (Castel Nuovo)
Sempre seguendo Corso Umberto I, direzione nord, vi troverete di fronte a Castel Nuovo, più comunemente conosciuto come Maschio Angioino.
4 – Palazzo Reale e teatro San Carlo
Nelle immediate vicinane del Maschio Angioino vi è il Palazzo Reale, risalente al 1600, con il Teatro San Carlo, noto anche per essere stato il primo teatro d’Europa. Qui avrete l’imbarazzo della scelta per creare degli scatti magnifici.
5 – Piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito è una una delle piazze più grandi d’Italia, pensate che misura 25.000 metri quadrati. Ovunque voi vi giriate, troverete interessantissimi monumenti e scorci da fotografare come ad esempio la basilica reale pontificia di San Francesco di Paola con l’imponente colonnato.
6 – Galleria Umberto I
La Galleria Umberto I di Napoli, adiacente a Palazzo Reale, è un posto magico, ricco di arte e storia. Anche qui, qualsiasi angolazione per il vostro obbiettivo fotografico risulterà quella giusta. Per farvi fare un’idea sulla maestosità della galleria, ecco un po’ di numeri: 147 metri lunghezza, 15 di larghezza, 34 di altezza e nella parte più alta della cupola 57.
7 – Via Toledo
Non può mancare una passeggiata in via Toledo, una delle vie più raffinate della città, dove il vostro occhio si perderà tra gli edifici storici, i palazzi nobiliari e i negozi alla moda. Qui avrete modo di scattare fotografie alle innumerevoli opere storiche che incontrerete durante la vostra passeggiata, oppure potrete fare foto di tendenza e fashion.
8 - Castel dell’Ovo
Tra le foto che non possono assolutamente mancare durante la vostra vacanza napoletana, sono quelle al Castel dell’Ovo. Il castello è un edificio che si fa notare, sorge imponente sull’isolotto di Megaride ed è unito alla terra ferma da un ponte che lo collega alla bellissima via Partenope.
9 – Borgo Marinaro
Il Borgo Marinaro è tra i posti più suggestivi della città, vi basterà percorrere il ponte che unisce il lungomare all’isolotto di Megaride per trovarvi in un contesto tra i più pittoreschi al mondo. Qui vi isolerete dalla frenetica vita della città. Nel piccolo borgo, oltre alla storia e alla meravigliosa vista, troverete diversi caffè, bistrot e ristoranti dove potrete rilassarvi in assoluta tranquillità.
10 – Sant’Antonio a Posillipo
Il panorama della città di Napoli più famoso al mondo, lo potrete ammirare dalla terrazza antistante la chiesa di Sant’Antonio a Posillipo. Qui avrete la possibilità di racchiudere in una sola fotografia, il ricordo di un fantastico viaggio in una meravigliosa città dai mille colori.
Come raggiungere l’aeroporto di Napoli Capodichino
L'aeroporto internazionale di Napoli è uno scalo situato nella città di Napoli, nel distretto di Capodichino. Ci sono voli in arrivo e partenza da altre città italiane, dall' Europa e da altri continenti. Molti napoletani lo utilizzano spesso , ma coloro che si trovano nei comuni piú spostati verso il nord preferiscono utilizzare quello di Roma perchè dispone di piú voli che toccano diverse destinazioni.
Si può arrivare a Roma anche con la macchina e parcheggiare a Fiumicino aeroporto in modo agevole.
La distanza dall'aeroporto di Napoli al centro città è di appena 5,5 km, si tratta del percorso per arrivare alla stazione ferroviaria centrale (Napoli Centrale, Piazza Garibaldi), e di 7,5 chilometri per arrivare al porto di Napoli.
Per arrivare dall'aeroporto al centro di Napoli e dal centro di Napoli all'aeroporto, è possibile usare:
- taxi;
- automobile;
- autobus;
- autobus urbani.
Servizio Taxi / Navetta
Per arrivare dall'aeroporto di Napoli al centro di Napoli e ad altre città è comodo e veloce l'uso di un taxi. Si può prenotare un servizio taxi / navetta in anticipo, anche da casa. In qualsiasi momento della giornata, all'aeroporto, incontrerai il tuo autista che vi aspetterà all' esterno. Per il taxi è sufficiente comunicarci i dettagli del tuo volo.
Noleggio auto
Se stai pianificando un viaggio in Italia, l'opzione ideale sarebbe quella di noleggiare un'auto. Per scegliere e ordinare un'auto in anticipo, all'ora stabilita, l'auto si ritira nelle varie compagnie di noleggio.
Autobus Express
Bus Express - Bus Shuttle Alibus della compagnia ANM Shuttle dall'aeroporto di Napoli al centro di Napoli e al porto marittimo.
All'autobus dell'aeroporto Alibus si trova a circa 200 metri dall'uscita dell'area arrivi del Terminal 1.
Uscire dall'aeroporto, proseguire dritto (Viale F. Ruffo di Calabria) per fermarsi.
Nel centro della città gli autobus fermano a Piazza Garibaldi (vicino alla stazione ferroviaria), quindi seguono il porto Immacolatella - Porta di Massa e Molo Beverello (la stazione marittima / Beverello Molo e Piazzale Stazione Marittima).
Nella direzione opposta (dal centro di Napoli all'aeroporto), il percorso è lo stesso. La tariffa è di 5 euro. Il biglietto vale 90 minuti a partire dalla prima convalida. Consente di utilizzare oltre alla linea ALIBUS, anche altri mezzi di trasporto gestiti dalle compagnie del Consorzio UNICOCAMPANIA, all'interno dell'area urbana di Napoli.
I biglietti possono essere acquistati presso l'autista dell'autobus in aeroporto (area arrivi) presso il banco informazioni o con l'app MyCicero. I biglietti possono essere acquistati vicino alla stazione centrale e al porto.Il biglietto dell'autobus deve essere validato.
L'autobus Alibus è attivo tutti i giorni, ogni 15-25 minuti: dall'aeroporto al centro è aperto dalle 06:00 alle 23:00; dal centro all'aeroporto, dalle 05:30 alle 23:00.
Il tempo di percorrenza dall'aeroporto alla stazione ferroviaria è di 15-20 minuti, dall'aeroporto al porto circa 35-40 minuti. L'orario esatto e le tariffe degli autobus possono essere controllati qui .
Trasporto urbano (autobus)
Gli autobus comunali collegano il centro di Napoli, con fermata vicino all'aeroporto, a circa 500 metri.
Esci dall'edificio dell'aeroporto (arrivi), prosegui dritto, supera la fermata dell'autobus Alibus, prosegui dritto fino al primo movimento circolare, svolta a destra e percorri la recinzione fino a Viale Comandante Umberto Maddalena. Spostare sulla carreggiata della fermata della strada è leggermente a sinistra.
In direzione opposta (dal centro città), la fermata dell'autobus si trova proprio sul lato opposto della strada Viale Comandante Umberto Maddalena.
L'autobus №182 va in piazza Dante, orari e fermate . L'autobus №C68 corre fino a piazza Carlo III, l'orario e si ferma . I biglietti costano 1,10 € - tariffa singola; 1,60 Euro - valido per i trasporti pubblici per 90 minuti dopo la prima obliterazione.
I biglietti dell'autobus devono essere convalidati.
Gli orari degli autobus dall'aeroporto di Napoli verso altre città e province italiane (Salerno, Sorrento, Amalfi, ecc.) Sono disponibili sul sito web dell'aeroporto di Napoli .
Viaggiare in traghetto da Napoli, le cose che dovresti sapere
Viaggiare in traghetto è per molti una soluzione perfetta o la unica a disposizione. Il traghetto permette infatti di spostarsi da una città a un’altra e spesso da uno stato a un altro, senza dover fare il viaggio in macchina o in aereo. C’è chi ha fretta e quindi la macchina non è la soluzione giusta e chi ha paura dell’aereo, perciò il traghetto resta sempre quella via di mezzo che accontenta un po’ tutti.
Non è questo però l’unico motivo per cui i traghetti sono utili. Io per esempio molto spesso ho scelto di fare questo genere di viaggi per poter portare con me la macchina e tanti oggetti in più. Inoltre se scegli i migliori traghetti economici, risparmi parecchio denaro e puoi contare su un viaggio tranquillo e abbastanza rilassante.
Tra i vantaggi di viaggiare in traghetto perciò troviamo:
- La possibilità di scegliere un mezzo alternativo alla macchina o all’aereo
- Viaggiare in totale sicurezza
- Fare viaggi di breve durata comodamente
- Poter accedere a diversi comfort che garantiscono un viaggio rilassante e senza che manchi niente
- Con il traghetto è possibile imbarcare anche il proprio mezzo di trasporto e molte più valigie rispetto a quelle che potresti portare partendo con l’aereo.
- Spesso si rivela decisamente più economico il biglietto di un traghetto rispetto a quello di un aereo.
- Secondo la compagnia con la quale viaggi, puoi anche imbarcare con te il tuo animale da compagnia. Una soluzione ideale per esempio per chi non viaggia con lo scopo di fare una vacanza ma vuole trasferirsi.
Uno degli ultimi viaggi che ho fatto con il traghetto è stato per il tragitto Napoli-Cagliari, con imbarco da Napoli. L’ho fatto in estate per passare due settimane nella bellissima isola sarda. Ero indecisa su come partire. Visto che si tratta di un’isola avevo solo due possibilità, prenotare l’aereo oppure il traghetto.
Ho trovato il miglior prezzo Napoli Cagliari su TraghettiFacile.ite, anche se non ho paura dell’aereo, quando posso evitarlo preferisco altri mezzi di trasporto che mi fanno affrontare tutto il viaggio con uno stato d’animo migliore.
Prima di tutto per individuare le date giuste ho fatto una ricerca confrontando alcuni periodi che potevano andarmi bene con i relativi costi , così da trovare la soluzione più economica. Ho valutato tra le varie compagnie di navigazione e tutto ciò che offrivano. Poi ho acquistato e stampato i biglietti.
Imbarcandoti da Napoli con destinazione Cagliari puoi scegliere tra due gruppi marittimi. La Moby Lines e la Tirrenia. Si tratta di buone compagnie che offrono un viaggio sicuro e veloce. L’imbarco da Napoli è piuttosto veloce, però devi considerare una cosa. La stagionalità. Se vuoi raggiungere la bellissima Sardegna in estate ti consiglio di prenotare con largo anticipo il tuo biglietto così non rischi di non poter partire o non trovare per esempio posto per la macchina.
Durante i periodi di maggior affollamento ti consiglio di recarti in anticipo al porto rispetto agli orari indicati sul biglietto. Così puoi fare le procedure con calma. L’ideale è presentarsi almeno mezz’ora prima mentre se imbarchi anche un mezzo di trasporto, un’ora e mezzo prima è meglio in modo tale che possa eseguire anche questo passaggio con calma.
Considera che il porto di Napoli è uno dei più trafficati. Nel 2015 ha ottenuto la dodicesima postazione tra i porti europei che ogni anno raggiunge il maggior numero di viaggiatori.
Storia della Federico II l’Università di Napoli
L' Università di Napoli, Federico II è la principale università di Napoli e una delle più antiche università statali del mondo, essendo stata fondata il 5 giugno 1224 dall ' Imperatore romano germanico e re di Sicilia Federico II.
La storia dell'università è molto prestigiosa e l'università napoletana può essere orgogliosa dei record educativi mondiali, come la creazione della prima cattedra di economia al mondo. Oggi è una delle più importanti università italiane ed europee.
L'erezione dello Studium fu decretata dall'imperatore Federico II di Svevia il 5 giugno (5 luglio secondo alcune fonti) 1224 con una lettera circolare (generalis lictera) inviata da Siracusa.
Ci furono due ragioni principali che spingevano l'imperatore a costruire lo Studium: come prima cosa la formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis (la classe dominante del regno) e quindi la preparazione di giuristi che avrebbero aiutato il sovrano s definire il sistema statale nell'esecuzione delle leggi; secondo, facilitare le loro materie nell'educazione culturale, evitando viaggi inutili e costosi all'estero.
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La scelta del sito ricadde su Napoli non solo per motivi culturali (la città aveva una lunga tradizione al riguardo, legata alla figura di Virgilio , che è esplicitamente menzionata in un documento dell'epoca), ma anche geografica ed economica (il traffico marittimo, il clima mite e la posizione strategica all'interno del Regno erano, in un certo senso, decisivi)
Per l'organizzazione dello Studium furono utilizzate le opere di due eminenti giuristi campani : Pier delle Vigne e Taddeo da Sessa.
Inizialmente, gli studi erano orientati verso la legge (fondamentale per la formazione dei giuristi), le arti liberali, la medicina e la teologia: queste ultime, rispetto ad altre materie, venivano insegnate nei centri religiosi, in particolare nel convento di San Domenico Maggiore, dove Tommaso d'Aquino studiò dal 1271 al 1274.
Durante il periodo angioino (1265-1443), la struttura e l'organizzazione dell'Università rimasero sostanzialmente invariate. Inoltre, durante il periodo angioino, l'Università di Napoli, a differenza delle altre, rimase indipendente dal potere papale: infatti Carlo I d'Angiò ha ribadito e aumentato i precedenti privilegi concessi dai re svevi all'Università. Le prime difficoltà sorgono con l'avvento della dominazione aragonese nel 1443, che costrinse effettivamente l'università a chiudere per la prima volta. L'Università fu riaperta nel 1465, a seguito di un accordo tra il re Ferdinando il cattolico e Papa Paolo II , per essere nuovamente chiusa nel 1490. Fu solo nel 1507 che lo Studium napoletano riaprì le sue porte, dal convento di San Domenico Maggiore, che era il suo posto per tutto il xvi ° secolo.
Dal 1616 l'università era situata nel Palazzo dei Regi Studi (che oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale di Napoli), un edificio che una volta era una caserma di cavalleria, appositamente restaurato dall'architetto Giulio Cesare Fontana per ordine di don Pedro Fernández de Castro, conte di Lemos e viceré di Napoli.
Nel xvii ° secolo, l'Università ha vissuto, come altre università europee, un lungo periodo di declino. Riprende prestigio nel diciottesimo secolo, è stato in questo momento che il filosofo Giambattista Vico insegna all'università partenopea. Le maggiori novità di questi anni furono la creazione nel 1735 della cattedra di astronomia e nel 1754 la prima cattedra di economia al mondo (cattedra di meccanica e commercio), la prima affidata a Pietro di Martino e la seconda ad Antonio Genovesi .
Nel 1777, la sede è stata spostata al Convento del Salvatore, dove visse il Collegio Massimo dei Gesuiti.
Anche durante il decennio francese (1806-1815), ci furono lavori di ammodernamento nel campo culturale. Prima di tutto, l'Università ha subito un cambiamento radicale: è stata divisa in cinque facoltà (letteratura e filosofia, matematica e fisica, medicina, legge, teologia); è stata creata la prima cattedra italiana di zoologia ; l'osservatorio astronomico, il giardino botanico e i musei di mineralogia e zoologia erano collegati all'università e diretti da professori universitari .
Nonostante ciò, le scuole private sono tornate in voga, diventando la spina dorsale dell'educazione nel sud Italia, dal restauro all'unificazione dell'Italia. Per questo motivo, l'Università di Napoli ha subito gravi conseguenze quando, dopo la nascita del Regno d'Italia, ha dovuto conformarsi alla legge Casati, rivelando marcate disparità rispetto alle altre filiali italiane, proprio a causa del numero di stabilimenti privati. concorrenti. Grazie a leggi specifiche volte a standardizzare le università italiane, come il decreto legge del 30 maggio 1875 (pubblicato da Ruggiero Bonghi) e il regolamento del 1876 (pubblicato da Michele Coppino), l'Università napoletana è riuscita a abbattere queste differenze, già sottolineato nel 1860 dal direttore generale dell'educazione Francesco De Sanctis,
Sebbene la popolazione studentesca sia aumentata, collocandola al terzo posto in Europa, dopo Berlino e Vienna, gli edifici messi a disposizione dall'Università erano insufficienti e talvolta inadeguati (in realtà, la maggior parte erano monasteri convertiti). Nel 1884, dopo una violenta epidemia di colera, la struttura del convento del Salvatore era ormai inadeguata, grazie alle iniziative di rinnovamento urbano, l'Università fu trasferita nella nuova sede di Corso Umberto I, dove tuttora risiede.
Posti da visitare in Campania: consigli utili
Cose da fare in Campania
Situata a sud-ovest la Campania è una delle regioni del Sud Italia particolarmente conosciuta per le sue antiche rovine e per la sua spettacolare costiera. Il capoluogo della regione è la città di Napoli, nota per essere circondata da un ambiente naturale rigoglioso e decisamente suggestivo.
Il Monte Vesuvio a forma di cono e le profonde acque blu situate nel Golfo di Napoli, sono solo alcune tra le tante attrazioni della regione. Senza dimenticare i luoghi romantici vicino Napoli come la meravigliosa Costiera Amalfitana che ospita diverse cittadine colorate dalle suggestive tinte pastello, come Ravello, Positano e Amalfi.
Posti belli di Napoli
Se ti stai chiedendo quali cose visitare a Napoli e dintorni, la tua esplorazione della regione Campania non può che partire dal cosiddetto Maschio Angioino. Si tratta di uno dei simboli più antichi di Napoli che hanno caratterizzato la sua storia medievale e rinascimentale.
Il Maschio Angiolino è un vero e proprio castello situato in Piazza del Municipio, oggi sede del Museo Civico nonché della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli per la storia del Risorgimento italiano.
Nel passato questo castello, conosciuto anche con il nome di Castel Nuovo, era una grande e maestosa fortezza angioina del quale oggi rimangono alcune torri, diversi percorsi museali e la Cappella Palatina.
Altra meta, tra le cose da vedere nel centro storico di Napoli, da non perdere assolutamente e situato vicino al Maschio Angiolino, è il Teatro San Carlo di Napoli, conosciuto per essere uno dei più importanti teatri della lirica sia in Italia che nel mondo. Fondato nel 1737 è il teatro più antico che ancora oggi rimane attivo per spettacoli, con una capienza di circa 1386 posti divisi in 5 ordini di palchi disposti a ferro di cavallo.
Nel pieno centro di Napoli si colloca il complesso museale di Santa Chiara, situato proprio nell'omonima via. Il sito comprende il chiostro maiolicato, famoso per gli affreschi al suo interno, il museo dell’opera, la zona archeologica e infine il presepe artistico che risale all’epoca del Settecento.
Un altro luogo da visitare nella città di Napoli sono le catacombe. Esse sono situate vicino alla Chiesa dell’Incoronata di Capodimonte e prendono il nome proprio del santo e patrono della città, Gennaro. Qui si possono visitare nello specifico delle splendide aree cimiteriali realizzate alla fine del II d.C.
Luoghi da visitare in Campania
Pompei, definita la città ritrovata, è stata riportata alla luce attraverso la costruzione di nuovi edifici e strade. L’eruzione del Monte Vesuvio del 79 d.C. aveva infatti sepolto sotto le ceneri l’intera città.
Oggi queste rovine possono essere visitate liberamente nel parco archeologico di Pompei, che si estende per ben 66 ettari. Qui è possibile vedere i monumenti, gli edifici privati e civili, le numerose pitture, mosaici e sculture di rinomata importanza storica e archeologica. Oggi queste opere fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Parlando sempre di scavi archeologici e di cosa vedere a Napoli e dintorni un’altra zona di gran fascino è la Villa di Poppea, altra località quasi interamente sommersa dall’eruzione del Vesuvio. Il complesso è situato all’interno del comune di Torre Annunziata in provincia di Napoli. La Villa di Poppea fu riscoperta intorno al 1970 e oggi parte delle sue sale vengono dedicate alla produzione di olio e vino.
Posti belli da visitare in Campania
Tra le isole più belle da visitare nella regione Campania, c’è senza ombra di dubbio l’isola di Vivara, piccola ma importante, nel passato era un vero e proprio cratere circolare.
L’isola di Vivara oggi è proprietà privata e per raggiungerla occorre noleggiare un’imbarcazione, in quanto il ponte che la collega alla città di Procida è inagibile. L’inestimabile valore naturalistico però che l’isola riveste merita sicuramente questo piccolo sacrificio.
La cima più alta dell’isola di Capri è il Monte Solaro di ben 589 m.s.l.m., la cui vetta è raggiungibile attraverso appositi percorsi e passaggi a piedi, ma anche con la seggiovia.
Da lassù si apre un panorama dalla vista decisamente mozzafiato, che permette di vedere l’intera isola di Capri, il Golfo di Napoli e fino al Vesuvio.
Il Lago Fusaro, situato a Bacoli in provincia di Napoli è un’altra delle tante attrazioni della Campania. Il lago è una bellissima location naturale, che si è formata con la chiusura del tratto di mare che collega Cuma e Torregavete. Proprio in questo posto il re Ferdinando IV aveva deciso di far costruire il suo bellissimo Casinò Reale dedicato alla pesca e alla caccia.
Un sentiero escursionistico particolare si sviluppa tra la Costiera Amalfitana e la Costiera Sorrentina ed è chiamato Sentiero degli Dei. Situato nella città di Positano nella provincia di Salerno è lungo circa dieci chilometri. Grazie a questo sentiero è possibile ammirare diversi e splendidi borghi, oltre alla distesa di mare azzurro considerato uno dei più belli del mondo.
Creato verso la fine dell’800, via Caracciolo ed il lungomare della città campana, rappresentano uno dei posti più romantici e suggestivi di Napoli dove si possono ammirare le colline circostanti, la meravigliosa città e la litoranea più bella d’Europa.
Amalfi e le sue location
Amalfi, piccola ma incantevole cittadina, è nota in tutto il mondo e molto amata per il suo ambiente naturale davvero particolare.
Al centro di Amalfi sorge la Cattedrale di Sant’Andrea riconducibile al periodo arabo-normanno, caratterizzata da un’ampia facciata a righe.
La cattedrale è inoltre molto suggestiva per via del suo interno rimaneggiato in stile barocco e per la presenza della cripta contornata di preziosi affreschi.
Dintorni di Napoli: Salerno, Ischia e Caserta
Nella cittadina di Centole, in provincia in Salerno, sorgono le Grotte marine di Capo Palinuro. La più importante di esse è sicuramente la cosiddetta grotta azzurra che si può ammirare anche attraverso un tour in barca. Altre grotte si trovano sotto il livello del mare e quindi si possono vedere solamente facendo un’immersione nelle acque più profonde.
La terrazza dell’infinito, conosciuta meglio come Villa Cimbrone, è un edificio storico costruito sopra un promontorio che si estende fino alla costiera amalfitana. Il palazzo, situato sempre a Salerno, è contornato da uno splendido giardino decorato con fontane, grotte, statue oltre che da molte antichità.
Su di un’isola vicino ad Ischia, si può andare ad ammirare il bellissimo Castello Aragonese che viene collegato ad essa attraverso un ponte, chiamato Ischia Ponte, in muratura. Il primissimo castello venne costruito ne 474 a.c. ma solamente gli aragonesi crearono la struttura moderna intorno all’anno 1450.
Per concludere con le location più suggestive della regione Campania come non citare la bellissima e sfarzosa Reggia di Caserta.
Questo immenso palazzo viene classificato come la residenza reale più grande al mondo.
Gli antichi proprietari sono stati i Murat e i Borbone di Napoli.
Se invece hai dei bambini e siete alla ricerca di cose divertenti da fare a Napoli in questa lista troverete sicuramente ciò che fa per voi: dalle gite all’orto botanico, al Centro equitazione Lago Patria, fino al parco giochi Panda Park.
Alla scoperta del Castel Nuovo, il Maschio Angioino di Napoli
Noto anche con il nome di Maschio Angioino, il Castel Nuovo medievale sorge nella città di Napoli per volere di Carlo I d'Angiò nel 1266, in seguito alla sconfitta degli Svevi e allo spostamento della capitale da Palermo al capoluogo campano.
Il Maschio Angioino si presenta come una struttura imponente e suggestiva, caratterizzata da cinque torri dalla forma cilindrica. Ancora oggi viene riconosciuto come un simbolo distintivo della città di Napoli che domina l'area del Porto.
Il castello venne originariamente realizzato per avvistare le incursioni nemiche e sostituì l'obsoleto sistema di difesa attuati con il Castel dell'Ovo e del Capuano, diventati oramai troppo obsoleti per le esigenze del tempo e ubicati in posizioni poco strategiche, oltre che distante dal mare.
La costruzione dell'opera venne affidata a Pierre de Chaulnes, architetto che riuscì a concludere i lavori dopo appena 5 anni, nonostante le vaste dimensioni dell'edificio. Oggi l'aspetto della fortezza è assai diverso da quello originario, anche perché ha fortemente risentito della stratificazione avvenuta durante il susseguirsi delle varie epoche.
Alla morte di Carlo I d'Angiò, la struttura è diventata la dimora di Carlo II d'Angiò, nonché luogo in cui avvenne l'abdicazione Celestino V e l'elezione del successivo papa Bonifacio VIII nel 1294.
La Cappella Palatina, che rappresenta il cuore pulsante del castello, è la parte che ancora mantiene i tratti originari. Le ristrutturazioni del castello, iniziate nei primi del '300, hanno coinvolto personaggi illustri come Boccaccio, Giotto e Petrarca. Nel corso della storia numerosi sono stati anche gli attacchi politici e i saccheggi ai danni del castello.
Nel 1734, per volere di Carlo Sebastiano di Borbone, l'edificio venne ristrutturato perdendo le connotazioni di sede regia. Ulteriori cambiamenti di carattere estetico seguirono fino al '900 e che comportarono anche la demolizione degli edifici circostanti per far spazio ad un ampio giardino.
Allo stato attuale il Castel Nuovo è un luogo in cui vengono svolti eventi e tante manifestazioni culturali, oltre ad essere la sede del Museo Civico e della Biblioteca di Napoli.
Castel Nuovo: informazioni e biglietti
Il Castel Nuovo sorge a Napoli in Piazza Municipio. L'itinerario museale è distribuito nei tre piani, interamente dedicati al Museo Civico. L'area ospita anche la Sala dei Baroni, la zona archeologica (ex sala dell'Armeria), il cortile Monumentale e la Sala della Loggia che affaccia sugli arsenali.
Il Castel Nuovo è raggiungibile online al sito ufficiale comune.napoli.it. La biglietteria del castello può essere invece raggiunta chiamando allo 0817957722, numero utile anche per richiedere visite guidate anche in gruppi.
Il Castello è visitabile dal Lunedì al Sabato, dalle 8:30 alle 19:00. La biglietteria chiude un'ora prima. La chiusura è prevista, salvo variazione, evneti e manifestazioni organizzate, alla Domenica e durante i giorni festivi. Il castello resta inoltre chiuso nelle giornate del: 25.12 – 01.01 – 01.05.
I biglietti d'ingresso, al costo di 6 euro, possono essere acquistati in loco, presso la biglietteria del castello.
Sono previsti riduzioni e ingressi gratuiti per i minori di anni 18, studenti inclusi nella lista nominativa autorizzata dalle scuole, autorità diplomatiche o consolari in visita ufficiale e per cittadini stranieri proveniente dalle città gemellate con Napoli. Sono inoltre previsti sconti progressivi per acquisti cumulativi.
Inoltre si effettuano visite su prenotazione, quest’ultima da effettuare sul posto dalle 9.30 alla 16:30 e per gruppi al massimo di 20 persone. Le visite si svolgeranno con operatori culturali appartenenti ai Servizi Napoli, subordinatamente alla disponibilità del personale.