5 consigli per biglietti da visita efficaci

5 consigli per biglietti da visita efficaci

La stampa di biglietti da visita rimane uno strumento di comunicazione più che pratico. Vengono scambiati in occasione di fiere, lasciati a potenziali clienti con i quali hai già avviato un primo contatto, consentono di ricordare i ricordi affettuosi delle persone e possono persino accompagnare le lettere che invii. Molte sono le tipografie online in Campania che mettono a disposizione delle vere e proprie piattaforme su cui caricare il proprio file e ordinare sul Web i propri biglietti da visita, consegnati a domicilio.

Colpisci le menti dei tuoi interlocutori con un biglietto da visita che lascia una buona impressione.

1. Il contenuto del biglietto da visita

È controproducente voler inserire troppi elementi in un biglietto da visita a tutti i costi: hai solo un piccolo rettangolo che sta in una tasca! Non è necessario sovraccaricarlo al punto da renderlo illeggibile.

Una carta efficace può essere soddisfatta con le seguenti informazioni:

  • il nome della tua azienda, con il suo logo
  • il tuo nome e cognome che ti consente di contattarti: telefono (diretto o no), e-mail, indirizzo.

Se necessario, puoi aggiungere il tuo slogan, se è breve. Altro materiale scritto sarà superfluo.

2. Il formato del biglietto da visita

I biglietti da visita rettangolari rimangono i più utilizzati nel settore professionale. Detto questo, nulla ti impedisce di mostrare un minimo di originalità.

Se mantieni il rettangolo, puoi riempirlo in verticale, anziché in orizzontale. Ma hai anche ill diritto di scegliere forme rotonde, quadrate o addirittura ritagliate per rappresentare il tuo settore di attività (il bordo di un pettine per un parrucchiere, ad esempio).

È tutta una questione di settore: le fantasie potrebbero essere meno popolari nel mondo assicurativo che in quello degli organizzatori di eventi!

3. Il layout

La natura detesta il vuoto, a quanto pare. Questo non è il caso degli occhi umani: a loro piace trovare posti su cui soffermarsi mentre stanno leggendo un documento.

Quindi, non trascurare lo spazio bianco nel layout del tuo biglietto da visita. Serviranno per evidenziare gli elementi più importanti: spetta a te decidere se preferisci focalizzare l'attenzione sul tuo nome o su quello della tua azienda!

Un consiglio: è consuetudine considerare che l'altezza della spaziatura tra le linee deve essere sempre maggiore della dimensione del carattere.

4. Scegli gli stessi caratteri

Per un effetto armonioso, non mescolare troppo i tipi di caratteri utilizzati.

L'unica tipografia più originale dovrebbe essere quella del tuo logo. Per gli altri, resta sobrio ... e leggibile.

Se lo desideri, puoi evidenziare alcuni elementi usando il colore o il grassetto. Non abusare di altri effetti di stile. Tieni presente che questo è un documento molto piccolo.

Tuttavia, questo non ti esonera dal preferire un carattere all'altro, se pensi che ti rappresenti meglio.

5. Il colore

Le carte in bianco e nero hanno avuto il loro giorno. Ora, per un tasso appena più alto di efficienza, puoi aggiungere colore alla tua comunicazione. Usalo con parsimonia: non più di tre diverse tonalità sullo stesso biglietto da visita (due sarebbero preferibili).

D'altra parte, è possibile invertire e scrivere in bianco su uno sfondo colorato. L'impatto potrebbe essere più importante ... ma fai attenzione a non dare un colpo troppo forte alla leggibilità. Su questi documenti professionali, a volte è preferibile la sobrietà.

La finitura del biglietto da visita, opaco o lucido, il suo materiale, il suo spessore, il fatto che abbia bordi arrotondati o che sia colorato sul bordo sono tutti elementi che partecipano anche al suo aspetto. Queste sono spesso scelte che incidono sul budget. Ma la presentazione generale si baserà sempre sugli stessi principi, qualunque sia il dettaglio selezionato successivamente.

L’utilizzo dei biglietti da visita è ancora molto utilizzato nel settore degli eventi fieristici. La Business Card è il primo contatto che si ha con i potenziali clienti, per questo non bisogna fallire. Cosa aspetti? Conquista i tuoi clienti!

La pastiera napoletana

I dolci tipici della tradizione campana

Dolci tipici della Campania

In quest’articolo parleremo di così tante delizie che a molti di voi verrà l’acquolina in bocca! Faremo un viaggio, infatti, tra dolci e dolcetti della tradizione Campana, terra fortemente legata ai sapori e al cibo. Ecco una lista golosissima di dolci Campani tipici:

La pastiera napoletana

Al primo pasto tra i dolci tipici della tradizione campana troviamo la pastiera napoletana. Si tratta di un dolce non legato esclusivamente alla città di Napoli come invece il nome fa desumere.

La pastiera napoletana viene preparata con la base di pasta frolla farcita al suo interno con ricotta, latte bollito e scorze di arancia candita. Una volta cotta la pastiera si presenta come una vera e propria crostata dai bordi tendenti al giallo oro e la superficie decorata con intrecci di larghe strisce di frolla.

I dolci tipici della tradizione campana

Il babbà

Il babbà è un altro dei dolci appartenenti alla tradizione campana dei pasticcini napoletani.
Si tratta di dolce estremamente morbido, grazie al rhum con il quale viene imbevuto.

Le sue dimensioni cambiano a seconda dello scopo: se sono necessarie per la piccola pasticceria i babbà tendono ad avere misure ridotte, altrimenti possono diventare delle vere e proprie torte.

I dolci tipici della tradizione campana

La sfogliatella

Tra i dolci tipici campani non può mancare assolutamente le sfogliatelle. Conosciute in tutto il mondo, le sue antiche tradizioni riconducibili alla località della provincia di Salerno Conca dei Marini.

La leggenda narra nello specifico che la sfogliatella veniva preparata delle monache di un vecchio monastero, usando la pasta di semola avanzata che veniva poi unita alla frutta secca, al limoncello e allo zucchero.

Il successo delle sfogliatelle è diventato davvero enorme tant’è che la ricetta è stata poi ripresa e revisionata da Pasquale Pintauro, un noto pasticcere di Napoli.

Questo dolce campano viene realizzato a forma di fagottino con la superficie increspata e il suo gustoso interno viene riempito con zucchero, ricotta, uovo, semolino e un’aggiunta di vaniglia o cannella.

I dolci tipici della tradizione campana

La torta caprese

Tra i dolci campani più amati e apprezzati ci sono anche quelli che sono nati per caso, con qualche ingrediente in meno!

Tra questi c’è la torta caprese nata verso il 1920 dal pasticcere Carmine di Fiore. Mentre preparava un dolce a base di cioccolato e mandorle, dimenticò di inserire nell’imposto la farina e questo gli permise di inventare una nuova ricetta, che fu chiamata in seguito torta caprese.

Un dolce molto morbido, che avvolge il palato con il suo sapore intenso di cioccolato e con le note decisamente inconfondibili delle mandorle. L’impasto viene realizzato utilizzando, burro, zucchero, uova, cacao amore e mandorle tritate.

I dolci tipici della tradizione campana

La delizia al limone

Continuando il nostro “tour” alla scoperta dei dolci campani gustiamo insieme un’ottima delizia al limone, torta preparata con il limoncello e con una soffice farcitura di crema al limone.

Questa ricetta anche se è stata inventata solo pochi anni fa più precisamente nel 1978, ma ha già ottenuto importanti riconoscimenti come quello di specialità dolciaria e l’iscrizione al registro dei PAT del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

I dolci tipici della tradizione campana

La zuppa inglese napoletana

Un dolce tipico napoletano è la zuppa inglese in versione partenopea, goloso dolce al cucchiaio dalla consistenza morbida e cremosa, molto amato da coloro prediligono il sapore della meringa.

L’impasto viene preparato imbevendo strati di Pan di Spagna con il rum, che si alternano con la crema pasticcera alle amarene, ricoperto poi da uno strato di meringa avvolgente. Delizioso e molto scenografico.

I dolci tipici della tradizione campana

Il torrone napoletano

Dolce tipico napoletano uno dei più famosi dolci della tradizione, il torrone napoletano è detto anche torrone dei morti, in quanto dolcetto dei giorni di Ognissanti e dei defunti.

Realizzato con un impasto morbido al cioccolato, che può essere sia bianco che fondente. Viene riempito con ingredienti unici: mandorle, pistacchi, nocciole e ne esiste anche una versione dalla consistenza più dura, farcito con miele e vari tipi di frutta secca.

I dolci tipici della tradizione campana

La Scazzetta del Cardinale

Per terminare con dolci tipici della Campania, da Salerno proviene invece la torta Scazzetta del Cardinale. Le origini di questo dolce sono molto antiche e continuano anche oggi ad avere un grande successo.

Il Pan di Spagna nella torta viene farcito con crema Chantilly e fragole di bosco, il dolce ideale da servire durante occasioni speciali. La forma del dolce deve corrispondere a quello di una cupola mentre la glassa rosa colata sopra tende a formare un vero e proprio copricapo. Uno dei dolci più colorati e golosi della tradizione culinaria Campana.

My Trip To South Italy, il portale che valorizza la bellezze del Sud Italia nel mondo

L’Italia è il Paese al mondo più ricco per storia, opere d’arte e paesaggi mozzafiato. Ogni anno milioni di turisti da tutto il globo decidono di trascorrere le proprie vacanze nel Bel Paese per riuscire a godersi delle bellezze nostrane.

Quest’anno, per via della pandemia del coronavirus, il settore turistico è già stato e sarà fortemente messo in crisi e, stando a quanto dicono gli esperti, non riuscirà a riprendersi prima di 8/12 mesi per quanto riguarda il flusso di turisti internazionali. Un piccolo spiraglio di luce potrà essere il turismo interno ma tutto dipenderà da quando e come ci si potrà nuovamente muovere dalle proprie città per motivi non lavorativi e se si riuscirà a superare la prevedibile paura di entrare in contatto con altre persone.

Fortunatamente, il digitale è uno strumento che ci permette di poter esportare tutto il Bello delle nostre regioni fino all’altro capo del mondo senza dover interagire direttamente.

Questo è l’obiettivo che sta cercando di raggiungere il sito My Trip To South Italy.

Nata nella seconda metà del 2019,si tratta di una piattaforma online tutta in lingua inglese, creata dall’Associazione di promozione sociale My Trip To con base operativa a Napoli, che parla di ben 9 regioni italiane a tutto tondo:

  • Abruzzo
  • Lazio
  • Molise
  • Campania
  • Puglia
  • Basilicata
  • Calabria
  • Sicilia
  • Sardegna

All’interno del sito possiamo trovare notizie sulle location turistiche popolari ma anche a proposito delle tradizioni culinarie, delle produzioni di alimenti, degli artigiani e dei loro manufatti, dei luoghi di cultura e delle tradizioni locali oltre che a destinazioni di lusso nel Sud Italia. Insomma, una gran bella panoramica di quello che il Sud Italia ha da offrire al resto del mondo.

L’associazione My Trip To sta creando una rete di partners sul territorio interessati ad entrare nel progetto al fine di promuovere le proprie attività; fino ad ora ad aderire sono stati hotel, aziende agricole e ristoranti tutti sparsi nelle varie regioni interessate.

Oltre alla diffusione tramite il digitale, My Trip To distribuisce dei magazine periodici in tutto il mondo, in alcune delle strutture più importanti e con un elevato flusso di visitatori, come lounge di aeroporti, importanti business hotel e ristoranti, country e yacht club e tanto altro ancora. Parliamo in totale di oltre 700 punti di interesse dislocati in 4 diversi continenti.

Per diffondere il messaggio in maniera ancora più chiara in tutto il mondo, il magazine viene redatto in ben 4 lingue diverse: Inglese, Russo, Cinese e Arabo.

Ogni numero della rivista presenta alcune destinazioni per ognuna delle regioni coinvolte nel progetto. Nel numero di Marzo, ad esempio, per la Campania sono state incluse le città di Caserta, San Leucio e Capua; parliamo quindi di destinazioni non sempre molto conosciute ma anche piccole città e borghi che costituiscono la maggior parte del nostro patrimonio culturale e paesaggistico e che, a volte, non riescono mai ad emergere del tutto nel resto del mondo, in quanto non godono di servizi di promozione adeguata e sistematica.

Ma non è tutto, nel magazine è presente anche le pubblicità dei vari partner,in modo da promuovere i prodotti della nostra Terra in tutto il mondo e favorirne l’esportazione.

Ad oggi, dopo solo 6 mesi di attività, il progetto ha già suscitato un grande interesse grazie alle tante attività svolte.

A suggellare la bontà dell’iniziativa, sul finire del 2019 è arrivato anche il patrocinio da parte dell’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania. Un Importante riconoscimento da parte delle nostre autorità che permetterà al progetto di guadagnarsi la fiducia di tutti coloro che volessero entrare a far parte della rete di partner dell’Associazione My Trip To.

Parco archeologico di Pompei

Parco archeologico di Pompei

Riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, il parco archeologico di Pompei si estende per circa 66 ettari e racchiude edifici, monumenti, sculture, pitture, oltre che mosaici di straordinaria bellezza e rilievo storico culturale.

L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., narrata da Plinio il Giovane, da Tacito e dagli storici dell'epoca, ha preservato l'immagine e l'organizzazione delle città romane. Questo ha permesso di comprendere gli usi, le abitudini e i costumi dei cittadini.

La città sorge nella valle del fiume Sarno, alla cui foce si trovava un porto. Oggi i visitatori accedono tramite le antiche porte e precisamente dall'ingresso di Porta Marina. Inizia così un percorso basolato lungo il quale sarà possibile visitare abitazioni, botteghe, le aree sacre, i complessi termali, il quartiere del teatro e dell'anfiteatro, nonché il Foro circondato dagli spazi pubblici. Lungo le strade si scorgono anche le quattro necropoli e le tombe monumentali disposte all'uscita delle porte urbiche. All'esterno degli scavi invece si possono visitare le residenze dell'agro, fra cui spicca la Villa dei Misteri.

La città è organizzata in quartieri (regiones) e isolati (insulae). Questa suddivisione risale alla metà dell'800 per volere di Giuseppe Fiorelli. L'attività di scavo, dal 1924 e fino al 1961, è stata poi diretta da Amedeo Maiuri. In questo periodo, specialmente nelle regioni della parte orientale, vennero alla luce edifici di grande pregio come la casa del Menandro.

Durante questa fase si portano a compimento la recinzione della città e lo scavo di porta Nocera. Solo durante la seconda metà del XX, allo scopo di assicurare l'adeguata conservazione del sito ed in seguito ai danni provocati dal sisma del 1980, si è dato maggiore spazio al restauro che ha interessato i diversi isolati fra cui la via dell'Abbondanza, la Casa dei Casti Amanti e le Terme.

L'area archeologia richiede più giornate ma alcuni posti, più di altri, consentono di scoprire al meglio il trascorso del nostro territorio e le tradizioni che precedono l'eruzione del 79 d.C. La Casa del Fauno, il Tempio di Apollo, il Teatro Grande, l'Anfiteatro o il Foro sono soltanto alcune delle attrazioni che meritano di certo la visita.

Parco archeologico di Pompei: informazioni

L'area archeologica si trova a Pompei (NA), in Piazza Anfiteatro 8. L'accesso al sito in base al periodo segue le seguenti fasce orarie:

1 Aprile al 31 Ottobre

  • da Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 18:00
  • da Sabato a Domenica dalle ore 8:30 alle ore 18:00

1 Novembre al 31 Marzo

  • da Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 15:30
  • da Sabato a Domenica dalle ore 8:30 alle ore 15:30

La chiusura degli scavi dal 1 Aprile al 31 Ottobre è prevista alle 19:30, mentre dal 1 Novembre al 31 Marzo è fissata alle ore 17:00.

Al raggiungimento di un numero alto di visitatori il Parco archeologico di Pompei potrebbe anticipare la chiusura al pubblico, allo scopo di evitare l'eccessiva presenza simultanea turisti che potrebbe compromettere la sicurezza e la salvaguardia dell'area. Inoltre durante le giornate in cui è previsto l'ingresso gratuito, il Parco archeologico di Pompei si riserva di attivare l'accesso a scaglioni o per fasce orarie, in modo da regolamentare il flusso dei turisti.

Il Parco archeologico di Pompei è raggiungibile chiamando il numero 081 857 5311 o accedendo al sito ufficiale pompeiisites.org.

I biglietti si possono acquistare solo presso le biglietterie ufficiali ubicate all'ingresso dell'area archeologica oppure online, tramite il circuito TicketOne. La vendita dei biglietti al di fuori degli ingressi principali e dei canali ufficiali non è autorizzata e riconducibile dalla direzione del Parco Archeologico. Si informa, inoltre, che il prezzo dei biglietti può subire variazioni in concomitanza con eventi, mostre e rappresentazioni.