Dolci natalizi marchigiani: quali sono i migliori?

Dolci natalizi marchigiani: quali sono i migliori?

Il Natale è il periodo più atteso dell’anno, durante il quale si respira aria di festa e di voglia di stare insieme. A tavola si consuma uno dei momenti di maggiore condivisione e, tra le tante pietanze, i dolci natalizi sono senza dubbio i protagonisti assoluti. Abbiamo deciso di parlarvi di alcuni dei dolci di Natale della regione Marche, scegliendo le ricette tradizionali di origine contadina, quasi tutte a base di frutta secca, anice e miele.

Cavallucci

cavallucci sono originari di Apiro in provincia di Matera. Sono dei dolcetti molto sostanziosi a base di frutta secca (noci, mandorle e nocciole), cioccolato, canditi, fichi secchi, uvetta e sapa. Negli ingredienti c’è anche il caffè e diversi liquori come il marsala o il mistrà, un prodotto caratteristico della regione, a base di anice verde. Dopo la preparazione del ripieno, si prendono dei pezzetti di sfoglia e si farciscono dandogli la forma di ferro di cavallo. Vengono poi cotti in forno e, spesso, colorati con l’alchèrmes.

Il Frustingo

Il frustingo è molto diffuso nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. È un dolce tipico della tradizione marchigiana, a base di fichi e frutta secca. Si tratta di un pane povero ma molto sostanzioso, in passato consumato come pane mielato, con latte e miele. Il pane raffermo viene tagliato sottilmente e poi ammorbidito in un brodo di fichi. Bisogna anche preparare del mosto cotto in cui aggiungere fichi secchi, cioccolato, spezie, anice e, infine, olio d’oliva.

Pan Nociato

Il pan nociato è uno dei dolci natalizi marchigiani della tradizione contadina più famosi, il vero protagonista delle tavole di un tempo. Veniva preparato con ingredienti presenti in tutte le case, ovvero: fichi secchi, noci, uvetta, farina, uova e olio. Nella zona di Camerino, si confezionava il giorno dei morti e veniva poi preparato per tutto il mese di novembre. Nel maceratese, invece, si era soliti preparalo a Natale e mangiarlo dopo la messa della Vigilia. Il pan nociato viene chiamato anche Pizza con le noci. Come per tutti i dolci, ne esistono diverse varianti. Puoi assaggiare la ricetta originale del pan nociato su Tasting Marche.

Lu Serpe

Come il nome fa intuire, questo dolce natalizio marchigiano ha la forma di una serpe. È tipico di Falerone, piccolo paese al quale se ne attribuisce la sua invenzione. Infatti, secondo la storia locale, questo dolce fu preparato per la prima volta al monastero del paese. Le monache clarisse hanno avviato la tradizione di sfornarlo l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione e ripeterlo per tutta la durata del periodo natalizio. Consumare questo serpente di pasta frolla è un rito. Allegoricamente parlando, simboleggia la fine del peccato originale, completamente cancellato dalla nascita di Gesù. Ripieno di mandorle e amaretti alla cannella, viene poi glassato e decorato in modo da assomigliare a “lu serpe”.

Il torrone di Camerino

Il torrone di Camerino è nato alla fine dell’800 dall’idea della famiglia Francucci, pasticceri camerinesi. Noto fin da subito per la sua qualità superiore, arrivò anche sulla tavola della Real Casa Savoia. Puoi leggere tutta la storia qui. Oggi sono disponibili circa 18 varianti, dalla storica del “biondo”, friabile e realizzata con miele, mandorle e zucchero, fino a quelle più particolari. Per ottenere un prodotto di qualità occorrono materie prime eccellenti e tempo, sono necessarie, infatti, almeno 5 ore di cottura lenta.

I biscotti del pescatore

biscotti del pescatore hanno questo nome perché mantengono a lungo la loro originaria consistenza. Sono realizzati con farina, uova, zucchero ammorbidito, frutta secca varia, uva, burro e frutta tritata. Si preparano velocemente, bastano appena una ventina minuti. Ideali per colazione, merenda e per il fine pasto, accompagnati da una tazza di caffè o un liquore secco.