Come la cannabis light contribuisce alla lotta contro criminalità organizzata
La liberalizzazione della cannabis light, con la conseguente commercializzazione presso i rivenditori online autorizzati, ha portato gli italiani a soddisfare le proprie necessità senza ricorrere alle sostanze illegali. Tutto questo ha generato un significativo aumento dei sequestri di stupefacenti.
A questo riguardo basta solo citare i 24 arresti avvenuti recentemente fra la Campania e il Lazio che hanno inferto un duro colpo al narcotraffico. L’operazione ha peraltro coinvolto anche uno dei principali esponenti dell’organizzazione criminale campana, Ciro Capasso, già protagonista di altre vicende giudiziali.
Cannabis light: minori profitti per la criminalità organizzata
Negli ultimi tempi Matteo Salvini ha scelto quale nuovo fronte della sua propaganda elettorale la lotta alle droghe, senza fare alcuna distinzione fra quelle leggere e non. La proposta di Salvini è stata di chiudere i canapa shop, equiparando l’attività di questi esercizi commerciali allo spaccio illegale.
La presa di posizione del leader leghista ha di fatto ingenerato una visione errata fra i consumatori, considerando che presso i canapa shop non si trovano stupefacenti, ma prodotti a basso contenuto di THC e con elevato valore di CBD. In questi negozi si possono acquistare principalmente semi di cannabis light, oltre che attrezzi per la coltivazione indoor, abbigliamento realizzato con fibra di canapa e persino alimenti.
Tuttavia per Matteo Salvini la cannabis light continua ad essere sinonimo di droga che “sballa”, nonostante l’esistenza di una legge italiana del 2016 che ammette la produzione e la commercializzazione di cannabis light a scopo ricreativo, ovvero con contenuto in THC compreso fra lo 0,2% e lo 0,6%.
La verità, stando ai fatti di cronaca, è ben altra. In effetti è proprio dal commercio di droga illegale che la criminalità riesce a trarre i maggiori maggiori profitti. Alla luce di questa realtà, da più parti è emerso come il narcotraffico subirebbe un duro colpo dalla legalizzazione delle droghe leggere. Alla stessa conclusione è giunta del resto anche la la Direzione Nazionale Antimafia, quando in un comunicato stampa ha ammesso che “nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva”.
Dove acquistare cannabis light legale
Grazie all’apertura dei cannabis shop si è registrata una diminuzione dello spaccio illegale del 14%. I negozi di cannabis light hanno anche contribuito alla diminuzione del fatturato in Campania e nel resto del territorio nazionale, calo stimato a circa 100 milioni di euro. Insomma la cannabis light ha messo chiaramente a dura prova gli affari della criminalità organizzata che non riesce più a poter contare su un mercato fiorente.
L’Europa è destinata a diventare il punto di riferimento per la commercializzazione di cannabis light e l’Italia rappresenta uno dei paesi più promettenti di questo settore in continua espansione. Tuttavia il potenziale italiano è costantemente compromesso dalla cattiva informazione politica o peggio dalla chiusura degli shop di cannabis legalizzata, così come voluto da Matteo Salvini.
Allo stato attuale è possibile acquistare marijuana online nel pieno rispetto delle prescrizioni legislative, ovvero con basso contenuto di THC, il principale principio responsabile dell’effetto psicotropo. Trattasi quindi di un prodotto che non svolge effetti equiparabili a quelli della marijuana illegale, ma che al contrario offre tutta una serie di benefici a carico dell’organismo.
I prodotti a base di cannabis light devono essere scelti con la massima attenzione, pertanto occorre puntare solo su quelli certificati, sicuri e ammessi dalle legge. I rivenditori seri e autorizzati offrono tutte le informazioni a riguardo per compiere un acquisto consapevole.