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Come funziona un sistema di riscaldamento a pavimento?

Come funziona un sistema di riscaldamento a pavimento?

Il riscaldamento è uno dei fattori da non sottovalutare in una casa. Se la casa in questione è in costruzione, è giusto valutare perfettamente e nei minimi dettagli come fare per avere tutti i comfort possibili. Ultimamente, va per la maggiore il riscaldamento a pavimento, ma in cosa consiste nello specifico? Ha dei pro e dei contro?

Cos’è il riscaldamento a pavimento e come funziona

L’impianto di riscaldamento a pavimento è tra i sistemi più efficienti e richiesti. Uno degli aspetti che più lo contraddistingue è sicuramente quello del risparmio energetico. All’interno dei pannelli collocati sotto le piastrelle del pavimento, è possibile porre due diversi tipi di elementi:

  • Tubature, che funzionano con il passaggio d’acqua calda;
  • Resistenze elettriche, che generano calore tramite la corrente prodotta.

Sono due diversi modi di operare, ma che hanno entrambi lo stesso scopo: una casa calda e accogliente. Il calore viene dal basso verso l’alto, ed interessa tutte le zone della casa, garantendo una diffusione ottimale ed uniforme del calore. Ciò, invece, non accade con i termosifoni, che riscaldano maggiormente la zona in cui sono stati installati. Gli impianti di riscaldamento a pavimento possono essere alimentati da una caldaia (a condensazione o a pellet) e da pompe di calore. In particolare, la caldaia a condensazione dimostra essere fonte di risparmio, soprattutto in confronto agli altri vecchi modelli, oramai demodè, come dimostra anche un articolo de Il Corriere. Per qualunque problema, sappi che ci sono dei tecnici che troveranno una soluzione, e tutto tornerà a funzionare perfettamente. In città grandi come Roma, è chiaro che cresca anche il numero di esperti del settore, quindi non sarà difficile trovarne uno che arrivi prontamente a casa tua. Su siti come https://www.caldaiegcs.it/, ad esempio, avrai tutti i dettagli per un’assistenza caldaie a Roma rapida. Ma sono davvero tanti i siti che ti aiutano nella ricerca di un tecnico, qualora il tuo riscaldamento giocasse qualche scherzetto.

I pro e i contro del sistema di riscaldamento a pavimento

Tutti i pro di questo sistema

Tra i pro del sistema di riscaldamento a pavimento c’è, senza alcun dubbio, il risparmio energetico. A fine anno, vedrai con i tuoi stessi occhi un notevole calo del consumo di energia elettrica, e questo non potrà fare altre che renderti felice, perché avrai risparmiato durante l’inverno, ma non avrai sofferto il freddo, limitando l’utilizzo di fonti di calore. Un altro pro indiscusso è l’uniformità del calore. Spesso, nelle abitazioni provviste di termosifoni, può capitare che ci sia uno sbalzo termico, anche se minimo ed impercettibile, tra una stanza e l’altra. Con il riscaldamento a pavimento, invece, non avrai di questi problemi, perché il calore si disperderà, in egual modo, in ogni stanza, a prescindere dalla grandezza e della predisposizione di quest’ultima.

Ma non è finita qui, perché questo metodo di riscaldamento non occupa alcun tipo di spazio, dal momento in cui il calore passa direttamente sotto le piastrelle. Dunque, non vedrai dispositivi appesi al muro, o ingombranti stufe in un angolo. Così facendo, non dovrai neanche preoccuparti di “rovinare” l’estetica della tua casa con strumenti caloriferi poco belli da vedere. E, per di più, non avrai alti costi di manutenzione, perché la cura è davvero minima e sporadica.

Insomma, il riscaldamento a pavimento è la soluzione migliore per chi ha poco tempo da dedicare alla casa, per chi ama avere un ambiente confortevole ed una temperatura accogliente, e soprattutto per chi punta tutto sul risparmio energetico.

I contro del sistema di riscaldamento a pavimento

Tra i contro di questo sistema c’è il costo di installazione. Visto tutti i pro elencati precedentemente, è chiaro che la sua installazione sia più costosa rispetto ad un semplice termosifone. Chiaramente, se si vuole affrontare questo tipo di spesa, lo si fa consci del fatto che sia un investimento per la vita. Poiché la fonte di calore non è visibile, e dunque esterna, inoltre, in caso di guasti e di riparazione, i costi saranno più elevati e i tempi più lunghi, per non parlare del disagio che potrebbe comunque venire a crearsi, dovendo intaccare il pavimento stesso.

Intelligenza Artificiale, come poterla utilizzare con progetti concreti nella propria azienda

L'Intelligenza Artificiale fa ormai parte delle nostre vite e viene utilizzata da più del 50% delle aziende in Italia.

Oltre agli esempi noti e che tutti conosciamo, ci sono tecnologie meno famose che sono utilizzate in svariati contesti. Le moderne tecnologie dotate di IA, infatti, possono auto-apprendere e suggerirci cosa acquistare, possono rispondere alle nostre domande via chat, riconoscere il volto di una persona e supportare il personale medico nella lettura di documenti e immagini, etc.

Sono tanti, dunque, gli esempi di aziende che hanno dato vita a progetti e processi aziendali sfruttando le tecnologie dell'Intelligenza Artificiale, rendendo automatici azioni ripetitive e a basso valore che, prima, venivano svolte da personale umano.

Vediamo, quindi, come è possibile usare questa tecnologia per progetti concreti in azienda.

Che cos’è l’intelligenza artificiale

Prima di vedere come è possibile applicare questa tecnologia per i propri progetti aziendali, è importante capire cos'è l'Intelligenza Artificiale.

Si tratta di un ambito della computer science che si occupa di studiare lo sviluppo di sistemi software e hardware che simulano le capacità degli esseri umani. È capace, quindi, di raggiungere delle finalità ben definite e strutturate prendendo delle decisioni in modo autonomo e che in precedenza potevano essere affidate esclusivamente agli esseri umani.

Queste capacità, in passato ad uso esclusivo dell'Uomo, sono: comprensione ed elaborazione del linguaggio naturale e delle immagini, apprendimento, ragionamento, interazione con macchine, persone e ambiente.

L'Intelligenza Artificiale: come utilizzarla nei progetti aziendali

Premettiamo che da qui ai prossimi anni sarà fondamentale normare gli ambiti di utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto etico. Dovrà crescere la fiducia in questa tecnologia che non deve essere vista come un nemico per l'essere umano, ma come un supporto per il completamento del suo lavoro.

Dal punto di vista della realizzazione di progetti concreti in azienda, questa tecnologia può inserirsi in modo perfetto in sei ambiti tecnologici che fanno parte di un processo di trasformazione digitale. Bisogna, però, trovare la giusta sinergia tra il proprio progetto aziendale e l'utilizzo di una tecnologia avanzata come l'IA senza rischiare di investire in risorse incapaci di parlare tra loro. Ecco perché è opportuno richiedere delle perizie Intelligenza artificiale come quella consultabile a questo link https://www.riccardopetricca.it/perizie-giurate-e-asseverate/ che permettono di trovare la soluzione migliore per la propria azienda.

Il primo ambito che citiamo è l'automazione, ovvero qualsiasi soluzione che consente di attribuire azioni ripetitive all'Intelligenza Artificiale piuttosto che all'uomo. Questo sistema, quindi, apre le porte a nuove frontiere che permettono di sviluppare progetti e processi caratterizzati da componenti decisionali complesse.

Un altro settore d'interesse è l'informatizzazione, ovvero l'introduzione di software e infrastrutture che rendano più efficienti i processi aziendali. Questo passaggio è fondamentale se si desidera sfruttare al meglio le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale.

Infatti, è anche il modo per raccogliere i dati che serviranno all'IA a estrapolare informazioni utili a migliorare i progetti e i processi, così da poter dare vita a nuovi business.

Terzo ambito che vogliamo citare è la dematerializzazione, ovvero l'azione di sostituzione di documenti cartacei con quelli digitali. Questo passaggio è molto utile anche in termini di regolamentazione GDPR, che oggi è uno strumento indispensabile.

Non possiamo, poi, non citare il cloud computing e i big data. Nel primo caso ci riferiamo alla possibilità di poter usare le risorse software e hardware seguendo una logica di servizio pagando solamente per il reale tempo di utilizzo.

I big data, invece, consentono di elaborare una quantità enorme di dati e di ottenere le informazioni più importanti da essi.

Infine, abbiamo l'ambito del mobile, che è collegata alla sempre maggiore diffusione di questi dispositivi sia in ambito privato che aziendale. L’IA è già una realtà in questo settore. Basti pensare agli assistenti virtuali ormai diffusi in tutti i dispositivi e che rappresentano un grande potenziale per i progetti aziendali.

La Campania si avvicina alla promozione dei beni culturali attraverso lo sviluppo del turismo culturale

La Campania si avvicina alla promozione dei beni culturali attraverso lo sviluppo del turismo culturale

Cos'è il turismo culturale?

Il turismo culturale è una forma di turismo che si basa sull'esplorazione e sull'apprendimento di un paese o di una cultura. Può includere visitare musei, monumenti, luoghi di interesse storico o artistico, siti archeologici, gallerie d'arte, festival, concerti e spettacoli. Si tratta di un modo per esplorare le culture dei paesi che si visitano, imparare storie, tradizioni, usanze e assaggiare la cucina locale.

Perché la Campania si sta avvicinando alla promozione dei beni culturali attraverso lo sviluppo del turismo culturale?

La Campania si sta impegnando in un programma di sviluppo del turismo culturale per promuovere la sua ricca cultura e le numerose attrazioni turistiche che offre. Una delle principali ragioni è che il turismo culturale offre una grande opportunità per i cittadini campani di diventare più consapevoli della ricchezza culturale della loro regione e della sua importanza nella storia. Inoltre, è una buona opportunità per la Campania di creare posti di lavoro, poiché una maggiore affluenza turistica significa più soldi per le imprese locali.

Quali sono le attrazioni turistiche che la Campania offre?

La Campania è una delle regioni più ricche d'Italia in termini di storia, cultura e attrazioni turistiche. La regione offre una vasta gamma di attrazioni turistiche che comprendono luoghi di interesse storico come Pompei, Ercolano e Paestum, luoghi di interesse naturalistico come il Parco Nazionale del Vesuvio e il Parco Nazionale dei Monti Lattari, e luoghi di interesse culturale come la città di Napoli, Sorrento e Capri. La Campania è anche famosa per i suoi numerosi festival e manifestazioni culturali come il Carnevale di Napoli, il Festival di Sanremo e la Notte della Taranta.

Quali sono le iniziative intraprese dalla Campania per sviluppare il turismo culturale?

Per promuovere il turismo culturale, la Regione Campania ha intrapreso varie iniziative. Una di queste è il progetto "Campania Cultura", lanciato nel 2018 con l'obiettivo di valorizzare e promuovere i tesori culturali della Campania. Il progetto si basa su tre pilastri principali: sostenere la produzione di contenuti culturali, promuovere la destinazione e attrarre turisti. Inoltre, la Regione ha istituito il marchio turistico "Campania Vive", che intende promuovere l'esperienza turistica in Campania.

Quali sono i vantaggi del turismo culturale?

Il turismo culturale offre una serie di vantaggi sia ai turisti che ai residenti nella regione. I turisti possono apprendere di più sulla storia e la cultura della Campania, mentre i residenti possono beneficiare di più posti di lavoro e di un maggiore flusso di denaro nell'economia locale. Inoltre, le iniziative di turismo culturale possono aiutare a sostenere la conservazione dei beni culturali della Campania, come monumenti, siti archeologici e gallerie d'arte.

Come i turisti possono partecipare al turismo culturale in Campania?

I turisti possono partecipare al turismo culturale in Campania visitando i numerosi musei, monumenti, luoghi di interesse storico e artistico, siti archeologici, gallerie d'arte, festival, concerti e spettacoli. I visitatori possono anche prendere parte a tour organizzati che forniscono una guida esperta e una visione approfondita dell'importante patrimonio culturale della Campania.

Scopri la magia del turismo culturale in Campania: Come i turisti possono partecipare?

Scopri la magia del turismo culturale in Campania: Come i turisti possono partecipare?

Il turismo culturale in Campania è un'esperienza indimenticabile per chiunque sia interessato alla storia, all'arte e alla cultura di questa regione italiana. Ci sono molti luoghi da visitare, dal sito archeologico di Pompei al mare di Capri, dai sentieri di trekking del Cilento alla città di Napoli. Ci sono anche molti eventi e attività che i turisti possono partecipare per avere un'esperienza più completa della regione.

Cosa sono le attività di turismo culturale?

Le attività di turismo culturale sono un modo divertente e interessante di apprendere di più sulla storia, l'arte e la cultura di una regione. Queste attività possono includere visite guidate ai musei, escursioni nei siti archeologici, gite in barca, visite ai vigneti, tour in bicicletta o a piedi, degustazioni di vino e altre attività che consentono di vivere appieno l'esperienza di una destinazione.

Quali sono i principali luoghi di interesse da visitare in Campania?

La Campania è una delle regioni più popolari d'Italia per il turismo culturale, offrendo una vasta gamma di luoghi da visitare. Il sito archeologico di Pompei è uno dei luoghi più visitati, con la città antica in gran parte intatta a causa dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ci sono anche altre destinazioni popolari come il mare di Capri, gli antichi sentieri di trekking del Cilento, la città di Napoli, le coste della Costiera Amalfitana e le isole di Ischia e Procida.

Come i turisti possono partecipare alle attività di turismo culturale in Campania?

Ci sono molti modi per i turisti di partecipare alle attività di turismo culturale in Campania. È possibile prenotare visite guidate organizzate dai tour operator locali, partecipare a tour di degustazione di vino, visitare i siti archeologici, fare escursioni e gite in barca, partecipare a escursioni in bicicletta o a piedi e molto altro ancora. Inoltre, i turisti possono anche partecipare a eventi locali come festival, concerti e mostre artistiche per avere un'esperienza più autentica e coinvolgente.

Quali sono i vantaggi del turismo culturale in Campania?

Ci sono molti vantaggi nel partecipare alle attività di turismo culturale in Campania. Per prima cosa, è un modo divertente ed educativo di esplorare una regione ricca di storia, arte e cultura. Inoltre, i turisti possono partecipare a numerose attività, come gite in barca, escursioni a piedi o in bicicletta, degustazioni di vino e visite guidate. Queste attività contribuiscono anche allo sviluppo economico della regione, poiché i turisti che partecipano alle attività di turismo culturale contribuiscono al benessere economico di una comunità.

Conclusione

Il turismo culturale in Campania è un'esperienza unica e interessante per chiunque sia interessato alla storia, all'arte e alla cultura di questa regione italiana. Ci sono molti luoghi da visitare, dal sito archeologico di Pompei al mare di Capri, dai sentieri di trekking del Cilento alla città di Napoli. I turisti possono partecipare a visite guidate, tour di degustazione, escursioni in barca, escursioni a piedi o in bicicletta, eventi locali e molte altre attività. Partecipare alle attività di turismo culturale in Campania è un modo divertente ed educativo di scoprire una regione ricca di storia, arte e cultura, contribuendo al benessere economico della comunità.

La Campania si sta impegnando in un programma di sviluppo del turismo culturale per promuovere la sua ricca cultura e le numerose attrazioni turistiche che offre. Ciò offre una grande opportunità per i cittadini campani di diventare più consapevoli della ricchezza culturale della loro regione e della sua importanza nella storia. Inoltre, il turismo culturale offre una serie di vantaggi sia ai turisti che ai residenti, come la conservazione dei beni culturali e l'aumento del numero di posti di lavoro. I turisti possono partecipare al turismo culturale della Campania visitando musei, monumenti, luoghi di interesse storico e artistico, siti archeologici, gallerie d'arte, festival, concerti e spettacoli.

Come fare una botola in cartongesso per soffitto?

Come fare una botola in cartongesso per soffitto?

Negli ultimi decenni è cresciuto in modo esponenziale l’uso del cartongesso per le nuove costruzioni, questo perché le case si sono ridotte nelle dimensioni e spesso vi è necessità di suddividere gli spazi quotidiani con quelli dello smart working, vi è bisogno di creare vani dove riporre oggetti o nascondere le antiestetiche canaline dei sistemi di areazione a seguito di un mondo sempre più surriscaldato.

Il cartongesso è un alleato perfetto per creare diversi livelli di personalizzazione ma anche per

nascondere gli antiestetici fili elettrici dei lampadari e faretti, le tubature idriche, i tubi d’areazione.

Se per esempio in casa si presentano problemi estetici nella realizzazione di un impianto idraulico si può ricorrere con una botola da ispezione così da avere tutto ordinato e sotto controllo.

 

Botole a soffitto: come installarle e perché?

 

Se stai progettando casa ex novo, sarà semplice per gli specialisti del filomuro o del cartongesso, realizzarti una botola ad hoc.

Ma le botole pe soffitto in cartongesso possono essere ricavate, in alcuni casi, anche quando esistono case già abitate che le richiedono.

L’unica accortezza è che l’architetto o la squadra di operai specializzati individui precisamente dove è ubicata l’interasse di un montante con l’altro così da inserire la struttura metallica di appoggio al meglio.

Effettuando poi uno specifico foro con i seghetti per cartongesso e inserendo la botola a soffitto da aprire ancorata saldamente al telaio. Saranno impiegate per l’operazione delle speciali viti auto foranti di ultima generazione. Forse non sai che RasoParete sono anni che impiega il cartongesso  per realizzare diverse tipologie di botole a soffitto, celando magistralmente diversi vani tecnici o zone della casa senza che nemmeno l’ospite dall’occhio più attento riesca a percepirle.

 

 

L’impiego del cartongesso è di certo quello più economico per creare nicchie funzionali alla manutenzione ordinaria e straordinaria.

Ma sul mercato non esistono solo le botole a soffitto in cartongesso attenzione. Per completare il nostro discorso ti illustreremo le diverse varianti così che tu compia una scelta ponderata e oculata per il tuo appartamento.

Botole a soffitto: applicarle da soli o con degli esperti?

Non sapevi forse che sul mercato troverai  botole a soffitto di ogni tipologia, sono così tante che senza una consulenza specializzata finiresti per perderti. Innanzitutto per qualsiasi sistema filomuro vi sarà la possibilità di essere rivestito da splendide carte da parati rendendo univoco l’ambiente circostante.

Esistono poi botole a soffitto realizzate in materiali resistenti agli scarti termici come quelle in alluminio, le classiche botole in legno poi anche accostate al cartongesso esterno, le botole da piastrellare e quelle in MDF tutte realizzabili in versione minuscola o imponente.

Alcune tipologie di botole sono adatte per essere collocate in zone umide, si pensi a una palestra, una sauna, un vano piscina e altre sono perfette per il controsoffitto perché leggere. Anche la tipologia di apertura differenza i vani tecnici sul soffitto come quelle che si aprono con una semplice pressione (le più diffuse oggi) dal sistema push & pull, le aperture magnetiche, le botole con pomello e magari chiavi a loro volta distinte in botole con gli appoggi fissi o appoggi removibili

 

Ti ricordiamo inoltre, prima di farti allocare le botole per soffitto in cartongesso, o prima di farlo attraverso il fai date, di ispezionare che i  tuoi muri e soffitti siano asciutti altrimenti l’umidità non tutelerebbe i pannelli facendoli curvare e crepare.

 

L’ultima manovra finanziaria ha ribadito che possono essere ancora richiesti, per tutto il 2023, numerosi i bonus ristrutturazione previsti dallo Stato, difatti sul sito dell’Agenzia delle Entrate troverai tutte le info in merito ai bonifici parlanti e le varie prassi. Perché non ristrutturare impiegando le detrazioni fiscali?

 

Vulcano, la meraviglia delle isole Eolie perfetta per un tour in barca

Vulcano, la meraviglia delle isole Eolie perfetta per un tour in barca

Scoprire la bellezza e la maestosità dei vulcani attivi più impressionanti del mondo ossia l'Etna e lo Stromboli, è quanto di meglio si possa vedere in occasione di una vacanza in prossimità della Sicilia. Si tratta infatti di escursioni che meritano di essere effettuate, poiché vantano varie isole appartenenti all’Arcipelago delle Eolie come ad esempio quella di Vulcano. Nello specifico parliamo di un luogo molto suggestivo e raggiungibile anche in barca partendo da località come Acireale e Milazzo. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo perché Vulcano è perfetta per un tour in barca.

Come raggiungere Vulcano nelle isole Eolie

Se si intende scoprire a fondo la bellezza di Vulcano isole Eolie, il modo migliore per raggiungere questo contesto e lasciarsi stupire dai panorami e dagli odori percepibili sia di giorno che di notte ossia quando il cielo è illuminato da eruzioni e colate laviche. Prima di partire per questa escursione e magari rilassarsi sulle spiagge di sabbia nera ammirando nel contempo incredibili formazioni rocciose e grotte, è opportuno organizzarsi in modo adeguato noleggiando ad esempio una barca con equipaggio. Il punto di partenza ideale è da Acireale oppure dalla città costiera di Milazzo, entrambi i principali porti di partenza per le Isole Eolie. Premesso ciò, va detto che l’escursione è consigliabile in quanto non si può non visitare Vulcano nelle Isole Eolie, poiché è piena di bellezza e di storia e quindi da apprezzare a fondo. Dal porto di una delle due suddette località, basta viaggiare per poco più di un'ora in aliscafo (soggetto alle condizioni del mare) fino a Lipari.

Approfittare per visitare Lipari

Lipari è una delle sette isole Eolie al largo della costa settentrionale della Sicilia per cui una volta arrivati in loco, vale la pena esplorarla a fondo pernottando magari in qualche struttura ricettiva per poi al mattino organizzare l’escursione per l’isola di Vulcano. Per fare ciò, si può prendere a noleggio una barca con o senza equipaggio. Nel primo caso un accompagnatore durante il tragitto marittimo illustrerà tutte le caratteristiche morfologiche del territorio e successivamente farà tappa al cratere sulfureo di Vulcano. Da questo piccolo porto, sarà poi possibile salire tra le alte rocce rosse e curiosi corridoi di argilla rosa modellati dall'acqua piovana e dalle ginestre. L'aria ovviamente risulterà appesantita dall’acre odore delle vicine fumarole (sfiati) circondate da depositi di zolfo giallo. A circa 240 metri vi è tra l’altro il bordo di un deserto di roccia lunare disseminato e che offre spettacolari viste sulle isole vicine. La salita finale fino al Gran Cratere avvolta da vapori e da forti gas sulfurei, sarà premiata anch’essa con viste spettacolari sull'Etna e sulla terraferma siciliana.

Bagnarsi nei salutari fanghi di Vulcano

Dopo aver completato il tour in lungo e in largo nelle zone accessibili del cratere dell’isola di Vulcano, rientrando nel paese omonimo vale la pena approfittarne per pranzare e provare poi i famosi fanghi sulfurei che ogni anno attirano migliaia di visitatori, oppure nuotare nell’incantevole mare blu prima di riprendere la barca per Lipari. A margine è importante sottolineare che tutte le escursioni in barca nella maggior parte delle isole Eolie con vulcani, sono soggette alle condizioni del mare anche se storicamente a settembre sono generalmente calmi. Per tale motivo è sempre opportuno pianificare l’escursione nel periodo estivo.

Le foto dell'anello di fidanzamento 6 trucchi per scatti impeccabili

Le foto dell’anello di fidanzamento: 6 trucchi per scatti impeccabili

La meraviglia nell'osservare per la prima volta l'anello di fidanzamento non può essere misurata, saprai benissimo quante emozioni si susseguono in quel momento e quanta nostalgia porta con sé nel corso del tempo. Come spiegato in questo approfondimento su Matrimonio.com per quanto l'anello di fidanzamento sia una parte importante per testimoniare l'unione tra due anime, è altrettanto significativo scattare qualche foto per portare sempre con te il suo ricordo. Con l'esperienza di Francesco Caroli vediamo quali sono i 6 trucchi per effettuare scatti perfetti del tuo anello di fidanzamento.

La luce giusta: naturale e artificiale

In fotografia, quando devi scattare delle immagini di qualità, la componente più importante da valutare è l'illuminazione. Sia che tu abbia una macchina fotografica professionale, sia che tu possegga uno smartphone per immortalare il tuo anello di fidanzamento, dovrai tenere in considerazione la luce naturale e l'illuminazione artificiale.

Nel primo caso puoi sfruttare la luce del sole, preferibilmente la mattina oppure nel pomeriggio inoltrato, cerca di evitare il mezzogiorno poiché si vengono a creare ombre troppo lunghe. Nel secondo caso puoi sfruttare un riflettore oppure il flash del tuo smartphone, cerca solo di non creare troppe ombre e di eccedere con la luce bianca.

Background

Se l'illuminazione è la base per ottenere delle foto eccellenti, lo sfondo lo è altrettanto. Cerca di allestire uno o più background che siano composti da fondali uniformi con colori chiari. Le fotografie migliori però puoi ricavarle con uno sfondo totalmente nero o completamente bianco.

L'inquadratura

Ulteriore caratteristica da tenere in considerazione per le foto dell'anello di fidanzamento è l'angolazione più adatta. I fotografi più bravi riescono a creare una leggera ombreggiatura dietro all'anello, valorizzandone le linee. Se vuoi andare sul sicuro però puoi optare per l'inquadratura dall'alto, denominata flatlay, ma in questo caso dovrai allestire un'illuminazione artificiale perfetta, altrimenti noterai solo ombre.

La composizione può fare la differenza

Per ottenere una bella foto dell'anello è indispensabile creare delle piccole decorazioni, queste saranno utili non solo per realizzare dei contenuti perfetti per i social network, ma daranno quel tocco in più per valorizzare l'anello. Puoi scegliere degli accessori naturali, come fiori e piante, ma anche degli oggetti che richiamano il periodo dell'anno preferito. La fantasia non ha limiti in questo caso.

Lo zoom meglio evitarlo

Una delle regole a cui devi porre più attenzione è quella che riguarda lo zoom delle immagini. Scattare foto con un forte zoom non solo rende la qualità dell'immagine meno nitida, ma usualmente potresti riscontrare delle sbavature brutte da vedere. Anche gli smartphone più economici dispongono della funzione macro, approfittane.

La griglia e la regola dei terzi

Sia che tu stia utilizzando lo smartphone, sia che tu preferisca un dispositivo professionale, potrai utilizzare la regola dei terzi. Questa consiste nel visualizzare a schermo una griglia, composta da tre linee verticali e tre orizzontali, che ti permettono di inquadrare nel migliore dei modi il soggetto da fotografare. Posizionando l'anello in uno dei riquadri difficilmente sbaglierai lo scatto.

Il trasloco a Roma: tra vincoli paesaggistici e storici, l'importanza delle autorizzazioni

Il trasloco a Roma: tra vincoli paesaggistici e storici, l’importanza delle autorizzazioni

Traslochi Roma: molteplicità dei servizi ed efficienza

Il momento del trasloco è particolarmente importante perché bisogna che l'attenzione ricada su più aspetti: la cura dell'imballaggio, il criterio al fine di ritrovare subito ciò che dovrà essere utile nella nuova casa, il trasporto e l'eventuale deposito di oggetti più voluminosi prima di arredare accuratamente la nuova abitazione.

Per questo e per altri motivi ci si può rivolgere a Traslochi Roma, un'azienda di traslochi per abitazioni a Roma; la molteplicità dei servizi offerti, la competenza e la professionalità degli operatori oltre al disbrigo delle pratiche, concedono la possibilità di affrontare il trasloco con uno stato d'animo più sereno.

Affidarsi a una ditta significa avere dei vantaggi a livello organizzativo; smontare e rimontare i mobili sembra un'operazione semplice ma se non si hanno le competenze e l'esperienza si rischia di rovinare in maniera irreversibile gli arredi; la sicurezza dell'imballaggio può fare la differenza durante il trasporto, soprattutto nelle lunghe distanze: per questo, spesso, potrebbe essere opportuno stipulare un'assicurazione.

La ditta, a differenza del fai da te o del privato, è in regola con le iscrizioni all'albo dei trasporti conto terzi, garantisce sicurezza e affidabilità, lavora con mezzi, quali piattaforme e furgoni, veloci ed efficienti che possono eseguire trasferimenti anche all'estero, si interfaccia con la pubblica amministrazione perché dotata dei requisiti di legge.

Per traslocare a Roma, così come in tutte le località, ci sono dei vincoli da rispettare: vediamo nel dettaglio quali sono e come superarli.

I vincoli più conosciuti per il trasloco a Roma

Uno dei vincoli del trasloco a Roma è sicuramente il prezzo; spesso le operazioni di montaggio, smontaggio e imballaggio, oltre che del trasporto, richiedono molto lavoro per questo i preventivi sono proibitivi. Con Traslochi Roma, però, ti viene offerta la possibilità di avere un sopralluogo gratuito per valutare tutti i fattori legati al preventivo; inoltre, i prezzi sono molto competitivi e convenienti.

Un altro vincolo riguarda lo smaltimento dei rifiuti; all'interno delle operazioni di trasloco può accadere che alcuni arredi o oggetti non debbano essere trasportati nella nuova abitazione ma debbano essere conferiti in una discarica; per farlo è necessario rispettare la normativa vigente sullo smaltimento dei rifiuti e la ditta Traslochi Roma è tra quelle autorizzate ad eseguire il conferimento in discarica nella maniera più idonea.

Tra i vincoli più noti c'è l'accesso alle ZTL - Zone a Traffico Limitato; in tal caso affidarsi ad un privato o al fai da te può far incorrere in multe, al contrario la ditta Traslochi Roma ha tutte le autorizzazioni necessarie per accedere al centro storico e a tali zone.

I vincoli strettamente legati al trasloco nella città di Roma

Nello specifico ogni trasloco a Roma deve essere analizzato caso per caso poiché ogni quartiere e ogni zona è sottoposta a regolamenti diversi considerando i vincoli paesaggistici, vista la valenza storica di alcune aree.

Sono necessari autorizzazioni e permessi specifici, oltre a quelli tradizionali di occupazione del suolo pubblico; a Roma ci sono alcune aree con vincoli storici nei quali bisogna firmare assunzioni di responsabilità a cui segue il pagamento di risarcimento in caso di danni.

Un altro vincolo strettamente correlato con il trasloco a Roma riguarda le zone nelle quali il traffico, in alcune ore del giorno, raggiunge un'elevata densità; è opportuno quindi richiedere il nulla osta per effettuare il trasloco solo in determinate fasce orarie.

La Lavatrice tra caratteristiche, funzionalità e… risparmio energetico.

La Lavatrice: tra caratteristiche, funzionalità e… risparmio energetico

Tra gli elettrodomestici più importanti presenti all’interno della nostra casa vi è sicuramente la Lavatrice. La Lavatrice è difatti uno strumento di utilizzo e bisogno quotidiano, che permette in tempi brevi e senza alcuno sforzo di effettuare il bucato, di qualsiasi tipologia di capo. Per un risultato finale perfetto ed impeccabile è tuttavia necessario utilizzare una Lavatrice professionale e di alta qualità, che permetta di eliminare qualsiasi macchia dai nostri vestiti, senza rovinarli in alcun modo. L’acquisto di una Lavatrice rappresenta inoltre un investimento a lungo termine, ed è dunque essenziale che duri nel tempo, senza danneggiarsi, usurarsi o rompersi. A tal fine è importante, come suggerisce Tekworld, prima di effettuare l’acquisto di una Lavatrice, informarsi al meglio ed effettuare così un acquisto consapevole, scegliendo tra i migliori prodotti presenti sul mercato. Inoltre, grazie al notevole progresso tecnologico degli ultimi anni in materia di elettrodomestici, i modelli di Lavatrice si sono evoluti sempre più, comprendendo sempre più funzioni, al fine di semplificare la vita a chi le utilizza, facendo risparmiare ogni giorno molto tempo nell’espletamento delle faccende domestiche e del bucato.

Le principali funzioni di una Lavatrice
Una buona Lavatrice dovrebbe comprendere diverse funzioni, tra cui principalmente quella di effettuare il bucato di qualsiasi capo, occupandosi sia del lavaggio che della centrifuga. La temperatura giusta sarà da selezionare in base alla tipologia di capo da lavare, così come la potenza della centrifuga. Alcune Lavatrici sono inoltre dotate di lavasciuga, occupandosi in tal modo, oltre che del lavaggio, anche della successiva asciugatura dei vestiti. Le alte temperature della lavasciuga contribuiscono inoltre ad eliminare germi e batteri, oltre che a rendere più morbidi i capi, senza danneggiarli.
Taluni modelli di Lavatrici inoltre dispongono di particolari funzioni di stiraggio dei vestiti, grazie alla forza del vapore, tra cui il modello Candy GrandOvita. In tal modo sarà possibile effettuare sia il lavaggio che lo stiraggio dei capi, dimezzando notevolmente i tempi, con zero sforzi e nessuno stress. Le Lavatrici di ultima generazione inoltre, solitamente sono dotate della funzione timer, ovvero la possibilità di impostare l’accensione della Lavatrice e l’inizio del lavaggio ad un’ora preimpostata. In tal modo è possibile far partire la Lavatrice ed effettuare il bucato a qualsiasi ora sia del giorno che della notte, anche quando non si è in casa, trovando i capi pronti e puliti al nostro ritorno a casa. Diversi modelli di Lavatrice prodotti da Beko o da Candy dispongono di tale funzione.

I diversi modelli di Lavatrice
Sul mercato oggigiorno, come ricorda Corriere.it, sono presenti inoltre diversi modelli e diverse tipologie di Lavatrice, oltre al classico modello tradizionale, sempre frutto delle diverse innovazioni e del progresso tecnologico avvenuto in tale campo. I modelli di Lavatrice di ultima generazione sono pensati per facilitare sempre più il lavoro di chi le utilizza, effettuando sempre meno sforzi. In particolare, per evitare qualsiasi sforzo o sovraccarico da parte della schiena, è stata introdotta la Lavatrice carica dall’alto, ovvero una Lavatrice che presenta il cestello sul lato superiore della Lavatrice, e non sul lato frontale come i modelli tradizionali. In tal modo per caricare la Lavatrice ed effettuare il bucato non sarà necessario piegarsi, ma è possibile effettuare tutta la procedura restando comodamente in piedi, evitando dunque qualsiasi sforzo da parte della schiena o delle gambe. Le Lavatrici carica dall’alto inoltre costituiscono anche una soluzione salvaspazio, in quanto solitamente sono di minor dimensioni rispetto ai modelli classici. Il catalogo Lavatrici dei marchi Candy o Beko dispone di un’ampia scelta in materia di Lavatrici carica dall’alto, fornendo la possibilità di poter scegliere tra diversi modelli, grandezze e capienza del cestello.
Se si è alla ricerca di un modello di Lavatrice che sia di dimensioni ancor più ridotte è possibile acquistare un modello di Lavatrice slim. La Lavatrice slim difatti presenta una profondità ridotta rispetto ai modelli standard, occupando in tal modo molto meno spazio. Rappresenta dunque la soluzione migliore per chi possiede un bagno di piccole dimensioni. Il catalogo Lavatrici Candy offre diverse scelte in materia di Lavatrici slim, offrendo la possibilità di poter scegliere tra diversi modelli dalle diverse funzionalità e programmi. Così come è altrettanto vasta la scelta in materia di Lavatrici Beko, sia per quanto riguarda i modelli standard che i modelli slim. Grazie all’ampia scelta presente sul mercato sarà impossibile non trovare la miglior Lavatrice adatta alle nostre esigenze e a quelle della nostra casa.

Le Lavatrici si differenziano inoltre per la capienza massima del cestello, ovvero per la possibilità massima di caricare la Lavatrice con i capi. Le dimensioni esterne della Lavatrice non dovrebbero in alcun modo influenzare la capienza massima del cestello, dunque delle Lavatrici slim o di ridotte dimensioni dovrebbero comunque assicurare una buona capienza. Le Lavatrici di ultima generazione inoltre dovrebbero disporre di diversi programmi personalizzati, a seconda della tipologia di capo da lavare. Ogni capo difatti necessita di programmi differenti, una temperatura diversa ed una potenza di centrifuga differente, a seconda se si tratti di capi in lana, in cotone, delicati e così via.

Il prezzo
Il prezzo di una Lavatrice può variare molto a seconda del modello e della funzionalità presentate, partendo da un costo minimo di base sino ad arrivare anche a prezzi molto elevati. È tuttavia possibile usufruire delle periodiche offerte Lavatrice poste in essere in diversi periodi dell’anno, così da poter acquistare la miglior Lavatrice adatta alle nostre esigenze ad un prezzo ridotto. Il catalogo Candy e Beko difatti offre periodicamente diverse Lavatrici in offerta, di diversi modelli, tipologie e dimensioni. È importante dunque restare sempre aggiornati e cercare il nostro modello preferito di Lavatrice in offerta, risparmiando così una considerevole somma di denaro.

PC Gaming: le migliori configurazione per giocare

PC Gaming: le migliori configurazione per giocare

Perché sono importanti le configurazioni dei pc gaming

Le configurazioni dei pc gaming possono variare a seconda della loro fascia di prezzo, ossia bassa, medio o alta. Ciascuna di queste infatti presenta dei modelli differenti e aventi svariati componenti, che a loro volta garantiscono una qualità di gioco differente.
A seconda della configurazione scelta può anche variare il proprio budget e le prestazioni.
Capire quali sono le configurazioni migliori per i pc gaming è essenziale al fine di garantire un'esperienza di gioco quanto più elevata possibile.
Nelle fasce medio-basse vi sono dei compromessi da accettare e dei punti più deboli rispetto ad altri, ma nel complesso si potrà comunque avere un'ottima esperienza di gioco. In particolare, è possibile scegliere nelle varie configurazioni delle componenti principali come i processori con la GPU, i quali sono stati costruiti con tecnologie ancor più avanzate e possono garantire video dalla qualità di 1080p anche in movimento.
Ciascuna configurazione è differente a seconda delle fasce di prezzo e in seguito ve ne sono alcune particolarmente consigliate.

Configurazioni per giocare con pc sotto i 400 euro

Se si intende ottenere dei vantaggi per il cloud gaming, il quale consente di applicare determinate impostazioni grafiche davvero ottimali e delle prestazioni buone anche con ultimi videogiochi, allora si ha un budget al di sotto dei 400 euro.
Nello specifico, è possibile scegliere la configurazione in questione anche per pc, smartphone o tablet datati.
Se si desidera scegliere questa configurazione è consigliabile Nvidia GeForce Now, la quale sfortunatamente non ha dei giochi presenti nella sua offerta ma in compenso possiede buone tecnologie, come l'illuminazione ray tracing.
Sono inoltre optabili altri componenti all'interno dell'offerta come Amazon Luna, Google Stadia, Xbox gaming cloud e Apple Arcade.
E' assolutamente necessario assicurarsi che il proprio pc gaming abbia almeno il sistema operativo Windows 10 e che si possegga già l'Xbox game pass.
Per poter utilizzare l'offerta in questione sono necessarie alcune componenti essenziali, come almeno quattro gygabite di memoria, un processore da 2 Ghz dual core e una Intel della serie 2000 con GPU già integrata.
Anche se maggiormente consigliati i pc gaming aventi il sistema operativo Windows 10 è anche possibile avere buone esperienze di gioco con il sistema Windows 7, ossia quello da 64 bit. Oltre a questi componenti è ovviamente necessaria anche una connessione buona o moderata.
Scegliere un modello di pc adeguato per le proprie esigenze o le giuste configurazioni può essere difficile per chi non ha tante conoscenze: in questo caso, è consigliabile consultare le configurazioni dei vari pc gaming che si trovano su https://syspack.com/3310-pc-gaming-asus-rog.

Configurazioni per pc gaming sotto i 600 euro

Come precedentemente anticipato, quanto più è elevata la fascia del pc gaming e quanto più la configurazione porterà a ottime prestazioni.
In questo caso è consigliabile scegliere una GPU AMD, la quale può garantire un massimo di qualità pari a 1080p, ma in compenso risulta potente e consente di risparmiare. Per tale configurazione è inoltre consigliabile una SSD di tipo SATA 3, così da poter avere delle prestazioni discrete per un prezzo non esagerato.
La configurazione in questione infatti risulta avere un prezzo moderato e pertanto anche le prestazioni saranno tali.
Per quanto riguarda il processore, si consiglia l'AMD Ryzen da 5 3500G, il quale possiede una GPU già integrata e decisamente ottima, in grado di funzionare anche con videogiochi di ultima generazione e capace di dare ottime prestazioni nel complesso.
Se il modello di processore in questione è difficile trovabile in mercato, si consiglia l'alternativa dell'AMD Ryzen 5600G, che risulta avere prestazioni complessive superiori rispetto al processore indicato precedentemente. Il processore in questione possiede inoltre dei margini di overclock di elevata qualità e soprattutto abbondanti, che garantisce una prestazione ancor più ottimale.

5 Suggerimenti per lavorare da remoto con successo

5 Suggerimenti per lavorare da remoto con successo

Lavorare da remoto non è più un sogno o un'utopia: è realtà. Ci sono infiniti lavoratori perennemente in smart-working e altri professionisti free-lance o meno, che hanno deciso autonomamente di esercitare da casa o presso uffici temporanei e/o inconsueti. Insomma, il lavoro da remoto è oggi frequentissimo ma non sempre facile. Sì, ci sono soprattutto 5 suggerimenti per lavorare da remoto meglio e senza stress che è bene conoscere, eccoli qui in questa guida definitiva.

1. Organizzare al meglio lo spazio

Il primo step per lavorare bene da casa, o comunque da remoto è organizzare uno spazio adeguato. Cerca un angolo o una stanza che sia distante da fonti di distrazione come il soggiorno, la cameretta dei giochi dei bambini, la porta di ingresso di casa, la finestra sulla strada provinciale, ecc. E poi organizza la scrivania, che può essere prue salva-spazio e scomparsa o a ribalta, in modo eccellente. Tutto deve esser a portata di mano, comodo, agevole ed essenziale. E poi devi sentirti a tuo agio nella tua postazione di lavoro da remoto, sfrutta i colori, i materiali gli accessori migliori per stimolare la tua concentrazione la tua creatività.

2. Darsi degli orari

Molto importante è organizzare il lavoro in termini di priorità e soprattutto in tempo, in ore. Stabilisci quante sono quelle necessarie per produrre al meglio e terminato il tempo stacca, proprio come faresti timbrando il cartellino di uscita dall'ufficio. Il rischio del lavorare da remoto è spesso quello di trasformare la giornata di estenuanti turni di lavoro full-time, ma questo è sbagliato. Di sovente chi lavora tante ore non è detto che sia più produttivo di chi concentra il meglio in 6-8 ore precise. Individua ad esempio quali operazioni sia meglio svolgere al mattino, quali giorni puoi concederti degli hobby e degli attimi di svago, questo non deve mancare altrimenti lo stress prenderà il sopravvento.

3. Utilizzare un planner adeguato

Utilissima è l'agenda o un palnner per scandire i tuoi impegni diurni, settimanali, mensili. In commercio ci sono infinite proposte pronte all'uso, anche organizer da parete sui quali puoi anche attaccare post-it, immagini, fermagli, ecc. Se però non sei soddisfatto di ciò che il mercato offre potrai sempre realizzare da te il tuo planner ideale: basta un cartoncino, un pannello di sughero, oppure della carta A4 da stendere sulla scrivania e da suddividere come preferisci. Interessanti sono anche le lavagne da scrittoio, cancellabili ed ecologiche ma anche molto belle da vedere.

4. Avere tutti gli strumenti adatti

Per lavorare da remoto devi anche munirti di tutto il necessario per svolgere la tua mansione. Per esempio acquista un computer adatto, oggi puoi comperarne di ottimi anche a rate o approfittando di sconti vantaggiosi durante tutto l'arco dell'anno. Non solo, tieni con te dei raccoglitori, questi non sono mai troppi e te ne accorgerai da subito scegliendo il lavoro da remoto. Acquista penne, evidenziatori, cancelleria in genere e tieni a portata di mano anche una lampada da scrivania, un cestino per i rifiuti e non fare troppa economia sulla seduta. Questa deve essere comoda e permetterti di sentirti a tuo agio anche per molte ore di seguito.

5. Frequentare corsi specifici per lavorare da remoto

Infine, tra i 5 suggerimenti per lavorare da remoto al meglio c'è anche quello di frequentare corsi di formazione adeguati. Ne trovi di tantissime tipologie ma i più validi sono quelli che ti spiegano step by step come trasformare la tua professione nel lavoro che hai sempre sognato. Si tratta di percorsi in e-learning o in presenza che permettono ai lavoratori più diversi di ottimizzare il tempo le risorse e di diventare veri manager di loro stessi. Il corso SAP per esempio può fare al caso tuo e sono migliaia le persone come te che già hanno deciso di cambiare vita e di dedicarsi ad una professione adeguata alle proprie capacità ed aspirazioni.

I migliori outfit per il ritorno a scuola

I migliori outfit per il ritorno a scuola

Come scegliere cosa indossare per frequentare le lezioni

Le vacanze estive stanno purtroppo per finire e, quindi, si avvicina inesorabile la riapertura delle scuole.
A prescindere dall'età dello studente, il pensiero della prima campanella dell'anno può destare preoccupazione e ansia sia nell'alunno sia nei genitori. Arrivare preparati al primo giorno di scuola è senza dubbio il modo migliore per superare queste paure.
Mentre per quanto riguarda libri e articoli di cartoleria, i docenti in genere forniscono chiare indicazioni su quali acquistare, la scelta dell'abbigliamento da indossare a scuola può risultare un vero e proprio grattacapo.
Lo studente deve trascorrere parecchie ore frequentando le lezioni, spesso seduto su una sedia non certo confortevole: è pertanto fondamentale che indossi un outfit estremamente comodo.
La comodità non è l'unica caratteristica da prendere in considerazione nella scelta dell'abbigliamento per la scuola.
I giovani di oggi sono, fin dalla più tenera età, molto attenti alla moda e preferiscono indossare vestiti di tendenza.
Soprattutto per gli adolescenti, scegliere come vestirsi è inoltre un modo per esprimere la propria personalità.
Comodità, moda del momento e gusto personale dello studente sono i requisiti del perfetto outfit per la scuola.
Le t-shirt personalizzate soddisfano tutti questi requisiti e, quindi, non dovrebbero mai mancare nel guardaroba di ogni studente.
Per chi cerca magliette personalizzate di altissima qualità la scelta più azzeccata è quella di T-Shirt And More, laboratorio artigianale leader nel settore della personalizzazione dell'abbigliamento.
Vediamo insieme alcuni esempi di completi perfetti per essere indossati a scuola.

Rientro a scuola: alcune idee per l'abbigliamento maschile

L'abbinamento jeans e t-shirt non passa mai di moda ed è davvero azzeccato anche per chi va a scuola.
Per rendere il look meno scontato si può sostituire la classica t-shirt in tinta unita con una maglietta personalizzata, magari con un disegno creato dallo stesso studente.
Per quanto riguarda i modelli di jeans, quest'anno sono molta in voga quelli slim fit, stretti sulla gamba, ma non troppo aderenti e, quindi, davvero comodi.
Completano questo look casual le intramontabili sneakers.
Chi ama lo stile preppy può, invece, optare per i pantaloni chino in cotone, non solo più eleganti, ma anche più freschi dei jeans (non dimentichiamo che l'inizio dell'anno scolastico è in genere caratterizzato da temperature quasi estive).
I pantaloni chino si possono abbinare a una camicia in cotone o in lino oppure a una polo a maniche corte.
Anche gli shorts possono essere un'opzione per il primo giorno di scuola purché non siano troppo sportivi: promossi i cargo shorts (magari abbinati a un t-shirt personalizzata), bocciati i pantaloncini da basket.
A prescindere dalle temperature, va assolutamente evitato il look da spiaggia se non si vuole fare una brutta figura con insegnanti e compagni di classe.

Rientro a scuola: alcune idee per l'abbigliamento femminile

Il mondo della moda femminile è senza dubbio più variegato di quello della moda maschile: proprio questa complessità può rendere ancora più arduo scegliere l'outfit giusto per il primo giorno di scuola.
I jeans sono una scelta azzeccata anche per le ragazze, ma con alcune accortezze. Vanno evitati i pantaloni a vita bassa (la moda del momento li predilige comunque a vita alta) e l'abbinamento con i crop top.
I jeggings vanno abbinati con una maglia lunga, magari una felpa personalizzata.
Sia le gonne sia i vestiti non devono essere troppo corti: la lunghezza al ginocchio è forse quella migliore per chi frequenta la scuola.
La gonna plissettata è un must per le studentesse amanti dello stile preppy: va abbinata a una camicetta in cotone e a un paio di ballerine.
Per quanto riguarda i vestiti, sono assolutamente da evitare le scollature vertiginose e l'abbinamento con i tacchi alti.

Esercizi per sviluppare gli addominali bassi

Esercizi per sviluppare gli addominali bassi

Per prima cosa, allenarsi senza seguire un'alimentazione sana e corretta non porterà a grandi risultati. Il motivo è semplice: gli addominali vengono evidenziati molto di più se la persona ha una bassa percentuale di massa grassa.

Questo fattore unito ad un buon allenamento di tutto il corpo, porterà alla luce degli addominali scolpiti, la cosiddetta “tartaruga”.

Com'è fatto l'addome?

Il retto dell'addome forma la parte anteriore della parete addominale. Il ventre muscolare possiede tre o quattro iscrizioni tendinee trasversali e una linea centrale detta 'linea alba'. Proprio da questa sua forma, deriva l'uso del termine 'tartaruga' per indicare un addome scolpito.

Il retto dell'addome serve per flettere il busto verso il bacino e viceversa, per innalzare la pressione addominale e per fare abbassare le coste durante l'atto respiratorio.

La suddivisione in addome alto e basso è in realtà errata poiché il muscolo è solo uno.

Poca massa grassa ma niente addominali

La genetica purtroppo gioca un ruolo fondamentale nel mondo fitness. Infatti in alcuni soggetti magri che non si sono mai allenati potrebbero essere ben visibili gli addominali mentre in altri che sono magri allo stesso modo, questi potrebbero non esserlo. Questo dipende dalla profondità delle iscrizioni tendinee del retto dell'addome e purtroppo non è un fattore che si può allenare o modificare col tempo. Nonostante ciò, con un allenamento ben strutturato e una dieta equilibrata tutti potranno migliorare i propri addominali.

Inoltre è bene ricordare che gli uomini hanno una tendenza ad avere una percentuale di massa grassa minore rispetto alle donne, quindi di conseguenza saranno più facilitati nel riuscire a tirar fuori la 'tartaruga'. Ciò, tuttavia, non impedisce ad alcune donne di arrivare agli stessi risultati.

Consigli su come sviluppare la muscolatura

Lo abbiamo già detto in precedenza, il primo passo per avere un addome scolpito è ridurre la percentuale di massa grassa. Per questo è sconsigliato usare diete sbilanciate e con una notevole riduzione di calorie. Questo perché andranno ad intaccare la massa magra dell'organismo e lo renderanno meno incline a bruciare grassi.

Questo è un elenco di semplici consigli che potranno aiutarti a migliorare la tua forma fisica:

  • 3-5 pasti al giorno: di fondamentale importanza colazione, pranzo e cena;
  • limitare l'uso di sale;
  • limitare l'uso di zuccheri semplici e ridurre quelli complessi se si vuole perdere tanta massa grassa;
  • assumere molte fibre;
  • idratarsi bene durante la giornata;
  • concedersi 1/2 volte a settimana 1/2 pasti liberi;

Esercizi utili per gli addominali bassi

Di seguito alcuni esercizi per allenare gli addominali bassi. Puoi trovare ulteriori consigli per il tuo workout visitando il sito del personal trainer Umberto Miletto, professionista che da anni crea materiale utile per novizi e veterani del fitness.

Crunch

Un classico, mani dietro la nuca, solleva le spalle contraendo l'addome con piedi a terra o sollevati in aria.

Crunch inverso

Altro esercizio basilare per il core. Le gambe vanno portate verso il petto senza abbassarle troppo, altrimenti la zona lombare si inarca.

Crunch bicicletta

Esercizio per gli obliqui. Da sdraiati si muovono le ginocchia come se si stesse in bicicletta, durante il movimento il gomito opposto alla gamba che si trova vicino al petto si avvicina la ginocchio, poi si ricomincia con la gamba e il braccio opposto.

Plank

Tipico esercizio fondamentale se si vuole lavorare con tutto il core. Gambe distese, glutei contratti, scapole protratte, schiena dritta e ci si alza sui gomiti eseguendo un'isometria.

Hollow body position

La classica 'barchetta', utile per allenare il core. La posizione base prevede di avere le spalle sollevate e l'addome contratto: nella versione difficile le braccia e le gambe sono distese, però se si ha difficoltà le prime volte si possono tenere piegate e vicine al centro del corpo.

Hostess e promoter, ecco quello che devi sapere

Hostess e promoter, ecco quello che devi sapere

Hostess e promoter sono due figure di enorme importanza per quanto riguarda la realizzazione di un evento o il lancio di un nuovo prodotto sul mercato, anche per questo motivo scegliere la figura giusta è fondamentale.

Probabilmente se stai leggendo questo articolo è perchè vuoi capire meglio se e come possono aiutarti queste due figure e ti diciamo subito, senza paura di essere smentiti, che la scelta della figura giusta può decretare addirittura il successo o il fallimento del tuo progetto.

Appare evidente, infatti, che la fase più importante è rappresentata dalla vendita, ovvero il momento nel quale bisogna convincere i potenziali acquirenti della bontà del prodotto, portandoli di conseguenza ad effettuare uno o più acquisto, tutto a vantaggio del tuo business aziendale.

Con il servizio di Hostess e Promoter di promostart.it puoi visionare e scegliere le risorse professionali disponibili, con copertura in tutte le città italiane. In questo modo avrai la certezza di poter contare su risorse altamente specializzate e qualificate che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi.

In questo articolo vedremo, prima di tutto, la differenza tra hostess e promoter, come scegliere le risorse e a chi rivolgersi.

Quali sono le differenze tra hostess e promoter?

Come abbiamo detto, dunque, esistono delle differenze tra queste due figure. Infatti, spesso si tende a fare confusione pensando che si stia parlando dello stesso ruolo ma in realtà non è affatto così.

Partiamo dal presupposto che la figura dell'hostess deve dare supporto durante varie manifestazioni che possono essere congressi, fiere e quant'altro. Tra le caratteristiche principali che deve avere un hostess c'è senza dubbio la facilità di relazionarsi con gli altri, la bella presenza e la competenza, ovvero sapere di cosa si sta parlando.

Viceversa, il promoter richiede sostanzialmente le stesse caratteristiche, ma il suo compito è ben diverso. Esso infatti si occupa di promuovere un prodotto o servizio, avvalendosi di campagne di marketing specifiche che vengono impostate a vari livelli.

Da considerare, inoltre, che la figura del promoter deve essere altamente qualificata e spesso deve partecipare a corsi di aggiornamento e formazione dedicati ai prodotti o servizi che deve promuovere. È chiaro infatti che un promoter ha l'obbligo di sapere esattamente che cosa sta promuovendo, in modo tale da poterlo spiegare ai potenziali clienti.

Come vedi, dunque, si tratta di due figure sicuramente simili e in qualche modo equiparabili, ma che hanno ruoli e responsabilità completamente diverse.

Hostess e promoter, come scegliere?

Chiarite le differenze tra queste due figure, veniamo ora al punto più importante. Ovvero, come scegliere la risorsa adeguata per il tuo progetto? Te lo spieghiamo subito.

Per prima cosa devi avere bene in mente il tipo di progetto che vuoi realizzare, questa è la base di partenza. Infatti, se la tua idea è quella di organizzare un evento promozionale è chiaro che dovrai affidarti alla competenza di un promoter. Attenzione, valuta bene anche il settore in cui operi perchè è importante che tu scelga un promoter competente in materia.

Se invece vuoi che la tua azienda sia presente, ad esempio, ad una fiera allora dovrai scegliere sicuramente una figura diversa, ovvero l'hostess. In questi contesti infatti l'obiettivo è quello di attirare nuovi potenziali acquirenti, spiegando loro tutti le caratteristiche del tuo prodotto o servizio.

A chi rivolgersi?

Ma quindi a chi dovresti rivolgerti per cercare un promoter o un hostess? Molto semplice, la risposta è che devi rivolgerti ad un'agenzia specializzata, in questo modo avrai la sicurezza di poter scegliere tra profili qualificati e competenti. Inoltre avrai la garanzia di essere seguito anche per tutta la parte burocratica e naturalmente la scelta a tua disposizione sarà molto ampia.

Ovviamente potresti anche fare una ricerca fai da te, ma gli ostacoli e i rischi che potresti incontrare sono sicuramente non trascurabili, pertanto è sicuramente un'opzione meno consigliata e più insidiosa.

Consulente del lavoro: cosa fa e percorso di formazione

Consulente del lavoro: cosa fa e percorso di formazione

Il Consulente del lavoro è un libero professionista dell’area giuridico-economica, che opera nello specifico in ambito giuslavorativo, occupandosi della gestione in campo amministrativo, economico e legale, del personale subordinato e parasubordinato di un’azienda, un’organizzazione o un ente, e di tutti gli adempimenti legali ad essa relativi.

Le sue mansioni principali di un consulente del lavoro riguardano quindi l’inquadramento contrattuale delle varie figure professionali in base a titoli e competenze, la gestione delle buste paga, la gestione di relazioni, comunicazioni e pratiche con i Centri per l’Impiego ed altri enti come l’INPS, l’INAIL e le organizzazioni sindacali.

Andiamo ora a vedere più nello specifico cosa fa un consulente del lavoro, qual è il percorso formativo più idoneo ad acquisire le competenze necessarie a svolgere questa funzione, quali sono le leggi che regolano la professione.

Cosa fa un consulente del lavoro?

Come abbiamo già spiegato in sintesi nell’introduzione, il consulente del lavoro è un professionista dell’ambito giuridico-economico, con competenze verticali in diritto del lavoro e gestione del personale.

Generalmente il consulente del lavoro è un libero professionista, che lavora quindi come un privato, da solo oppure insieme ad altri professionisti in uno studio associato di consulenza del lavoro, offrendo i propri servizi ad imprese, organizzazioni, enti e, con frequenza minore, anche a privati, liberi professionisti in altri settori e lavoratori dipendenti.

Il consulente del lavoro può essere anche un lavoratore dipendente all’interno di una grande azienda. In questo caso, la sua figura professionale è inquadrata nell’area relativa alla Gestione del Personale e può sovrapporsi a quella di un lavoratore delle Risorse Umane, occupandosi anche di selezione del personale.

Come si diventa consulente del lavoro?

Il percorso formativo per diventare consulente del lavoro si divide sostanzialmente in 3 momenti, tutti fondamentali per acquisire i titoli di studio e le competenze necessarie a svolgere questa professione.

Sono:

  • titolo di studio universitario (laurea magistrale)
  • praticantato ed esame di stato
  • iscrizione all’albo professionale dei consulenti del lavoro

Da notare che nel caso in cui il consulente venga assunto alle dipendenze di un’azienda, la sua iscrizione all’albo professionale non è necessaria per legge.

Come vediamo quindi il percorso per diventare consulente del lavoro richiede necessariamente il conseguimento di una laurea, benché non specifica, e successivamente un periodo di praticantato o tirocinio, nonché, se si desidera lavorare come libero professionista, il sostenimento di un esame di stato per la relativa abilitazione ed iscrizione all’albo e un lavoro di costante formazione e aggiornamento sui cambiamenti legislativi continuamente in atto nella giurisprudenza italiana, soprattutto quando si parla di un ambito variegato come il diritto del lavoro.

Andiamo ad analizzare più da vicino questi 3 step che compongono il percorso formativo di un consulente del lavoro.

Laurea e percorso di formazione

Come dicevamo, per diventare consulente del lavoro il primo step necessario è il conseguimento di un titolo di studio universitario.

Non esiste un percorso di laurea specifico o più consigliato per il raggiungimento dell’obiettivodi diventare consulente del lavoro, ma l’area didattica e accademica di riferimento è senza dubbio quella legata all’ambito giuridico-economico.

Vi presentiamo quindi le lauree che possono considerarsi preparatorie all’abilitazione e consone allo svolgimento della professione di consulente del lavoro:

  • Laurea in Economia e Commercio (e le sue varianti)
  • Laurea in Giurisprudenza

Le lauree in Economia e Commercio sono ottime perché consentono di approfondire gli quanto collegato al lato economico e finanziario della professione.

Entrambe sono quindi scelte valide per il conseguimento di un titolo di studio adatto allo svolgimento della professione di consulente del lavoro.

La laurea in Giurisprudenza è un ottimo punto di inizio  per sviluppare le competenze necessarie a svolgere la professione di consulente del lavoro, poiché da competenze specifiche in ambito legislativo e una conoscenza ampia del diritto.

Si possono ritenere ottimali entrambe le scelte.

Il secondo step post laurea riguarda il praticantato o tirocinio, che ha una durata non superiore ai 18 mesi e che deve avvenire presso lo studio di un consulente del lavoro accreditato, sotto la supervisione di un consulente esperto. 

Il praticantato permette poi di accedere all’esame di stato per diventare consulente del lavoro, esercitare regolarmente la professione ed iscriversi all’Ordine e all’Albo Professionale dei Consulenti del Lavoro.

L’esame di stato si svolge nelle commissioni territoriali e prevede 1 prova orale e  2 prove scritte. Al superamento dell’esame, il professionista avrà la possibilità di iscriversi all’ordine e all’albo professionale, un momento importante che consente di essere contattato da aziende per consulenze tecniche di parte.

Questo è tutto quello che devi sapere sulla professione del consulente del lavoro e sulla formazione necessaria per diventarlo secondo Terrazzini & partners, studio di consulenza del lavoro a Milano.

Mutuo under 36 per l’acquisto di prima casa: tutto quello che c’è da sapere

Mutuo under 36 per l’acquisto di prima casa: tutto quello che c’è da sapere

Comprare casa avvalendosi di un mutuo, per i giovani al di sotto dei 36 anni, è un passo decisivo, seppur spesso caratterizzato da tanta incertezza. Per questo il Governo Draghi, con il Decreto Sostegni bis, ha deciso di dare una mano agli under 36 che, ad oggi, hanno un accesso agevolato al cosiddetto "Fondo di Garanzia Consap" (che lo Stato concede alla banche). In particolare, i giovani compresi in detta fascia d’età e con un Isee che non superi i 40.000 Euro, avranno una copertura dell’80% della somma relativa al finanziamento.
Un vantaggio davvero essenziale per tutti coloro che desiderano addentrarsi definitivamente nel mondo degli adulti.
Vediamo adesso nel dettaglio come funziona e come richiedere il mutuo under 36 per l’acquisto di prima casa.

Mutuo under 36 per l’acquisto di prima casa: di cosa si tratta e chi può richiederlo

L’agevolazione in esame era già stata prevista, e solo di recente è stata prorogata fino al 31 dicembre 2022. Essa, come già accennato, stabilisce che i giovani al di sotto dei 36 anni abbiano un vantaggio nella concessione del mutuo per l’acquisto della loro prima casa, la quale andrà adibita ad abitazione principale.
Tale manovra prevede determinati requisiti, oltre a quelli relativi all’età del richiedente:

  • Che l'Isee non sia superiore a 40.000 Euro (da calcolare sui redditi effettivamente percepiti e sul patrimonio che, di fatto, il giovane possiede nell’arco del secondo anno antecedente alla presentazione della DSU, "Dichiarazione Sostitutiva Unica", all’Inps);
  • che la persona under 36, nel termine di diciotto mesi dalla compravendita, fissi la residenza nel Comune in cui è situata la casa acquistata;
  • che il richiedente faccia determinate dichiarazioni, come ad esempio il non possedere quote in "regime di comunione legale" oppure che non abbia diritti di proprietà;
  • che l’abitazione che il giovane intende acquistare rispetti determinate caratteristiche. In particolare deve trattarsi di un’abitazione di tipo civile, rurale, popolare, economica, abitazione in villini o tipica dei luoghi;
  • che il mutuo per l’acquisto di prima casa non superi i 250.000 Euro.

Come richiedere il mutuo under 36 e cosa accade nelle ipotesi di insolvenza

Per richiedere il mutuo under 36 per l’acquisto di prima casa è necessario presentare una domanda recandosi in banca oppure avvalendosi di un intermediario finanziario, previa verifica che l’istituto di credito abbia o meno aderito all’iniziativa in questione. L’elenco delle banche aderenti si trova facilmente sul sito Consap.
La domanda dev’essere fatta scaricando e compilando l’apposito modulo (sempre dal sito Consap) oppure prelevandolo da una delle banche che partecipano all’iniziativa. In esso andranno indicati i dati personali, la tipologia di mutuo e relativa finalità, allegati e così via.
Ma cosa accade se, una volta ottenuto il mutuo, il giovane risulta insolvente e quindi non riesce a pagare la propria rata? In questi casi lo Stato prende l’impegno, nei confronti della banca aderente, di rifondere una somma pari all’80% dell’importo del mutuo. Un’agevolazione decisamente notevole, che permette agli under 36 non solo di ottenere più facilmente un finanziamento per l’acquisto di prima casa, ma anche di non chiedere una fideiussione ai genitori.

Donare denaro ai figli per l’acquisto di prima casa: informazioni utili

Non è raro che un genitore si senta propenso a voler fare una donazione ai figli (https://www.finanzanews24.com/conviene-donare-soldi-ai-figli-per-lacquisto-di-una-casa/), magari proprio in relazione dell’acquisto della loro prima casa. In questi casi è bene sapere che le donazioni dal valore "non modesto" richiedono necessariamente un notaio e due testimoni.
Tuttavia, nelle ipotesi in cui la donazione abbia uno scopo determinato (quale, appunto, l’acquisto di un immobile), il notaio (e di conseguenza la stipula di un atto pubblico alla presenza di due testimoni) non serve. Trattasi della cosiddetta donazione indiretta: basterà semplicemente che il genitore trasferisca il denaro sul conto corrente del figlio, specificando la finalità di detta donazione.

Cosa controlla l'ispettorato del lavoro?

Cosa controlla l’ispettorato del lavoro?

Per quanto riguarda le ispezioni del lavoro, esse sono una prerogativa di ogni buona azienda: che vengano ricevute spontaneamente, sotto forma di controllo randomico, oppure come richiesta da parte di un dipendente o di un sindacato, è importante conoscerle. Sia che tu sia un lavoratore, infatti, e dunque debba riportare testimonianza delle tue condizioni lavorative, sia che tu sia il datore di lavoro, è bene sapere a cosa si va incontro alla prima ispezione sul luogo del lavoro. In questo articolo vedremo insieme in che modo l'ispettorato può espletare le sue funzioni di controllo e come fare per tutelarsi in primis come datori di lavoro.

Quali sono le funzioni ispettive dell'ispettorato del lavoro?

Le funzioni dell'ispettorato del lavoro, sono fondamentalmente esplicate nella possibilità di entrare sul luogo del lavoro a discrezione del diretto dipendente dell'INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro). Difatti, la decisione di ispezionare un luogo aziendale non deve essere subordinata ad alcuna autorizzazione esterna; anzi, molto spesso, sono consigliate le azioni di ispezione randomiche, a tappeto su territori relativamente circoscritti: la funzione è quella di garantire che le funzioni lavorative dei dipendenti rispettino le norme basilari sui loro diritti civili e sociali, che non avvengano illeciti, che non ci siano rischi di infortuni. Per quanto riguarda l'aspetto dell'igiene, invece, le funzioni sono competenza dell'ASL. Un'altra fondamentale funzione dell'ispettorato è quella, una volta fatto l'accesso in loco, di riportare a verbale le testimonianze dei dipendenti e dei soggetti incontrati. Le dichiarazioni possono essere spontanee o richieste, ma devono sempre rispettare il diritto di parola e di silenzio dei singoli. Importante è anche la possibilità da parte dell'ispettore di esigere tutta la documentazione del luogo di lavoro, come il libro mastro del lavoro, che il datore dovrà tenere sempre a portata di ispezione nella sede legale; inoltre, saranno effettuati controlli anche sui documenti dei dipendenti, sui loro contratti ecc. Le informazioni reperite potranno essere vagliate dall'acquisizione di ulteriori accertamenti agli istituti previdenziali come INPS e INAIL. Il verbale dell'ispezione verrà consegnato manualmente al datore del lavoro.

Cosa succede dopo un'ispezione di lavoro?

Qualora vengano a galla degli illeciti durante l'ispezione, l'esito verrà notificato al trasgressore, che dovrà occuparsi di saldare le eventuali sanzioni amministrative. Il tutto deve essere consegnato direttamente al datore di lavoro (o altro responsabile) sotto forma di una notifica come verbale unico, in cui l'ispettore è obbligato a notificare tutte le inadempienze e gli obblighi che gli competono. Deve essere chiara la modalità di estinzione degli illeciti e anche il modo in cui poter eventualmente opporsi all'atto. È chiaro che tutte le dichiarazioni che siano state acquisite dall'ispettore durante i colloqui con il personale devono rimanere private, e i dialoghi vanno svolti in una modalità altrettanto discreta che sia fuori dall'eventuale pressione del datore sui lavoratori.

Cosa fare in caso di una ispezione con illeciti?

Molto spesso è difficile riuscire a comprendere le corrette modalità di azione se si riceve una diffida durante un'ispezione. Così come deve essere tutelato il diritto del lavoratore singolo, alla stessa maniera il datore deve essere in grado di rispondere correttamente a tutte le esigenze dell'ispettore. Se esse non sono chiare, se il datore non è esperto in materia e si trova da solo a fronteggiare delle richieste che non può estinguere, allora potrebbero sorgere controversie e problemi legali. Per evitare tutto ciò è necessario avvicinarsi ad un professionista, qualcuno che affianchi il datore nell'amministrazione e burocrazia delle pratiche. Per questo motivo, è bene rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto del lavoro a Milano, che potrai trovare su questo sito ufficiale: https://www.vetl.it/avvocato-diritto-del-lavoro-milano/. Non aspettare l'ultimo minuto: fatti aiutare da un esperto.

Calciatori in vacanza in attesa del campionato e di Qatar le mete più gettonate

Calciatori in vacanza in attesa del campionato e di Qatar: le mete più gettonate

Si è da poco conclusa una stagione che il pensiero volge già alla prossima. Basti pensare che venerdì 24 giugno 2022 alle ore 12 avrà luogo il sorteggio del calendario della Serie A 2022-23, che dovrà fare i conti anche con i Mondiali in Qatar.

Proprio per questo motivo, infatti, la stagione italiana avrà inizio ad gosto con i trentaduesimi di finale di Coppa Italia e proseguirà fino a metà novembre con ben 15 giornate di Serie A. Il campionato, in effetti, è bene ricordare, inizierà il prossimo 13 agosto, con l'ultima giornata che verrà disputata il 4 giugno 2023.

Il motivo di questo calendario diverso dal solito è da rinvenire proprio nei mondiali di Qatar 2022.

Al fine di consentire ai calciatori di disputare tale competizione, infatti, la Serie A resterà ferma dal 13 novembre al 4 gennaio.

In attesa che inizi il campionato e in vista del mondiale di Qatar, i calciatori, intanto, trascorrono dei giorni all'insegna del relax, in compagnia di moglie, fidanzate e amici in delle location davvero da sogno. Ma quali sono le mete più gettonate dei calciatori per l'estate 2022? Scopriamolo assieme!

Dove vanno i calciatori in vacanza nel 2022

L'estate è arrivata e con essa anche il desiderio di andare in vacanza e trascorrere dei momenti all'insegna del relax. Lo sanno bene i calciatori che come ogni anno si rendono protagonisti di viaggi da sogno, puntualmente documentati tramite social.

In attesa dei ritiri estivi sono diverse le stelle del calcio che hanno deciso di andare in vacanza con la propria famiglia. Ne è un chiaro esempio  Lionel Messi che è in vacanza nelle isole Baleari assieme alla moglie  e due ex compagni di squadra, ovvero Fabregas e Suarez.

A proposito di stelle del calcio, poi, non può non destare curiosità la meta scelta da Cristiano Ronaldo.  Ebbene l'attaccante portoghese è stato avvistato su un super yacht a Maiorca assieme a Georgina e  figli.

Ibiza meta preferita dei calciatori di Serie A e non solo

Come già detto manca poco ai ritiri pre campionato, con i calciatori che si godono gli ultimi spiragli delle vacanze. Meta preferita Ibiza, che quest'anno ha visto come vacanzieri Romagnoli, ma anche Dries Mertens, Vlahovic e Spinazzola. Relex in Spagna anche per El Shaarawy, che dal suo canto ha optato per Formentera.

Proprio soffermandosi sui calciatori della Roma, freschi vincitori della Conference League e pronti a tornare a Trigoria il prossimo 4 luglio,  non possiamo non citare Lorenzo Pellegrini. Il capitano giallorosso ha deciso di trascorrere dei giorni all'insegna del relax alle Maldive con la moglie e i figli.

Le vacanze dei calciatori della Roma e dello Special One

Vacanze in Costa Rica per Smalling, mentre Gianluca Mancini sta trascorrendo dei giorni all'insegna del relax a Forte dei Marmi. Vacanza oltreoceano, invece, per Abraham che ha deciso di scegliere come meta dell'estate 2022 Los Angeles.

Meta italiana per Sergio Oliveira che in attesa di scoprire il suo futuro calcistico si è diviso tra Sardegna e Capri.  Intanto Veretout è tornato a casa a Nantes, mentre  Zaniolo dopo la vacanza in Sardegna si trova a La Spezia.

 E lo Special One? Ebbene, Mourinho dopo aver trascorso una vacanza indimenticabile in Africa, con la famiglia e gli amici, è volato a Londra. Proprio qui, oltre a trascorrere gli ultimi giorni di vacanza, sta già lavorando per migliorare la rosa della Roma in vista della prossima stagione.

 Stampare foto formato polaroid: il servizio online per ogni evenienza

Stampare foto formato polaroid: il servizio online per ogni evenienza

Il ritorno al vintage è un trend fortissimo; l’animo nostalgico, la voglia di tornare agli anni d’oro e il desiderio di rivivere la gioventù e gli anni più belli hanno sicuramente fortemente influenzato questo trend. Tra gli elementi che abbiamo visto primeggiare e tornare in voga c’è la Polaroid. La fotografia in formato istantaneo che immortala per sempre un momento dando immediatamente vita alla fotografia che si colora in pochi secondi è una tendenza che abbiamo visto tornare negli ultimi anni; è anche vero però che non siamo più abituati al “buona la prima” e che stampare molte Polaroid può essere costoso… la soluzione? Stampare foto vintage in formato Polaroid utilizzando servizi online che scelgono questo stile ma che ti permettono di selezionare le tue immagini preferite, anche dopo aver applicato una post produzione.

Il mito della Polaroid

Nel 2018 si sono festeggiati i 70 anni di Polaroid: la fotocamera istantanea nata nel 1948 ne ha fatta di strada e dopo essere stata messa da parte per qualche anno in favore di fotocamere digitali ecco che fa ritorno, sicuramente favorita anche dal mondo dei social che ha dirottato le immagini e i trend verso il vintage. Instagram stesso si ispira al mito della Polaroid: il primo logo voleva proprio ricordare la foto istantanea ed era stato ideato per postare immagini in modo immediato, quasi non filtrate o post prodotte. Chiaramente il social oggi è molto cambiato ma anche i primi formati di immagini che potevano essere condivise ricordavano proprio le dimensioni delle foto con cornice più famose di sempre.

Oggi, con il ritorno al vintage, torna anche il mito della Polaroid. Chi non ha una macchina fotografica istantanea o preferisce modificare e post produrre le fotografie deve sapere che c’è una soluzione: il servizio di stampa foto in formato Polaroid che regala subito uno stile vintage.

Come stampare foto in formato Polaroid

Stampare le foto in formato vintage è un trend che sembra andare alla grande; online si possono trovare servizi specifici che creano delle box in cui verranno inserite le immagini da te selezionate proprio in formato Polaroid. Stampate con la classica cornice su cui si può appuntare data, luogo o una frase dedicata possono diventare un’idea regalo preziosa. Perfette per anniversari, come biglietti di auguri, come ricordo per battesimo, comunione o altre cerimonie sono sicuramente un’ottima idea regalo. Devi sapere poi che acquistandole online la convenienza è stamparne numerose: le box hanno infatti un prezzo più accessibile unitario aumentando la quantità di stampe effettuate.

Stai cercando come stampare foto vintage online? Ilfotoalbum.com, sito web specializzato nella stampa di fotografie in vari formati tra cui anche fotoalbum e stampe su tela, si distingue per offrire anche il servizio di stampa in stile retrò. Le immagini, che vengono riprodotte su cornicette effetto Polaroid, sono perfette per i più nostalgici. Con la classica cornice, possono essere personalizzate con scritte a mano o digitali. Ideali per creare un album fotografico originale, una decorazione muraria oppure in accompagnamento a delle bomboniere da cerimonia assolutamente personalizzate.

Sul sito internet puoi scegliere box a partire da 20 foto in su, con prezzi unitari che scendono all’aumentare delle immagini. Ti basterà caricare le immagini direttamente sul sito web, oppure utilizzare un software specifico per poter organizzare il tuo ordine in modo semplice gestendo tutto dal tuo PC.

Perché le Polaroid hanno così successo?

La fotografia istantanea sta avendo un forte ritorno e i motivi sono diversi:

-        Influenza dei social. Sicuramente influencer e blogger che mostrano questo tipo di scatti hanno lanciato un trend. Basti pensare anche a quante pagine social sono state create proprio per mostrare le istantanee.

-        Impatto emotivo. Chi ha vissuto gli anni d’oro della fotografia e ricorda le prime macchine fotografiche istantanee riesce ad avere un legame emotivo importante.

-        Estetica. Esteticamente sono molto belle e possono anche essere personalizzate con una dedica.

Curare l'estetica del viso con le faccette per i denti

Curare l’estetica del viso con le faccette per i denti

Siamo in un periodo storico in cui l’attenzione verso il nostro aspetto fisico è diventata centrale e proprio per questa ragione, non sono rari neppure gli interventi medici in tal senso.
Sentirci a posto con noi stessi ci fa essere più sicuri, sereni e a nostro agio, per questo motivo i professionisti di vari settori come quello odontoiatrico hanno compreso che non solo la salute, ma anche estetica e bellezza del sorriso non possono essere sottovalutati.

Avere dei denti bianchi e splendenti è sempre stato il sogno di tutti, tuttavia, molto spesso ci siamo dovuti accontentare di soluzioni che soddisfacevano solamente in parte le nostre esigenze.

Oggi le cose sono profondamente cambiate ed è possibile ricorrere all’odontoiatria cosmetica che si occupa di applicare delle faccette per denti estetiche, in grado di conferire al sorriso e all'intero viso un aspetto più attraente e armonioso.

Cosa sono le faccette per i denti

Le faccette per i denti sono delle sottili lamine realizzate con ceramica o con resine composite di matrice organica, che vengono applicate sulla superficie esterna degli stessi senza apportare alcuna modifica alla struttura dentale.

Le faccette in ceramica, a differenza di quelle in resina composita, sono di natura inorganica e dunque molto più durature: l’aspetto è traslucente e sottile e vengono fissate sul dente dal dentista attraverso una tecnica adesiva. Il risultato sarà quello di mostrare un sorriso privo di imperfezioni e al tempo stesso, estremamente naturale.

L’applicazione delle faccette dentali consentirà al soggetto di eliminare tutte le problematiche che fino a quel momento sono state causa di insicurezza e disagio, poiché l’esito è sempre perfettamente armonioso e naturale.

A cosa servono le faccette per i denti

Le faccette per i denti usate in odontoiatria estetica servono per donare a una persona un sorriso perfetto e luminoso che sia davvero soddisfacente e naturale.

Come abbiamo già brevemente accennato, le faccette dentali sono delle lamine sottili che vengono applicate sui denti per intervenire su varie problematiche quali discromie causate da fluorosi, opacità dello smalto, pigmentazione provocata dall’assunzione di antibiotici, ipoplasie dello smalto, fratture dei denti anteriori, vecchie otturazioni fatte in composito, per apportare modifiche alla morfologia dentale e tanto altro

Capita inoltre che si verifichi un problema molto diffuso tra i pazienti che decidono di applicare l’apparecchio fisso, ovvero di vedere apparire sui propri denti delle macchioline bianche causate dalla decalcificazione dello smalto. Le cosiddette white spot lesions appaiono anche in caso di alterazione del flusso della saliva e della composizione della stessa, ma anche perché lo smalto diviene suscettibile o quando ci si sottopone a specifiche diete durante i trattamenti ortodontici. Il risultato è di avere un sorriso non uniforme, i denti appaiono macchiati e lo smalto danneggiato.
Vantare finalmente un sorriso omogeneo, bianco e naturale senza doverci sottoporre a trattamenti costosi, lunghi ed estenuanti è oggi possibile grazie alle tecnologie avanzate di dentisti in Albania a Tirana come Biodent.al.
Se abbiamo deciso di intervenire sul nostro sorriso imperfetto applicando le faccette per i denti, una soluzione rapida, indolore e finalmente alla portata di tutti, possiamo rivolgerci ai dentisti in Albania a Tirana: si tratta di un team di specialisti in grado di intervenire per correggere ogni difetto del nostro sorriso, a partire dalle otturazioni visibili e proseguendo con le macchie scure e il colore naturale dello smalto troppo scuro.

Per quanto semplice e intuitivo, il tachigrafo digitale in certi casi può ingannare. Per questo è fondamentale che tutti i conducenti abbiano frequentato il corso sul corretto funzionamento del tachigrafo. Il corso è obbligatorio per tutti e ogni 5 anni l'abilitazione va rinnovata. Durante le classi si insegna cos'è un cronotachigrafo e come va usato, dalla A alla Z. Sapere usare il tachigrafo digitale per lo scarico dati è molto importante perché purtroppo non si possono fare correzioni sui dati registrat. Quel che viene fatto viene fatto. Inserendo la propria carta tachigrafica i conducenti possono misurare i tempi di guida e di riposo, le attività di manutenzione del veicolo e i chilometri percorsi. Il monitoraggio dell'attività dei guidatori è obbligatoria per la legge italiana ed europea e ogni mancanza può tradursi in una penale per il lavoratore e l'azienda. In questo breve articolo ripercorriamo dunque le cose a cui stare attenti ogni volta che viene inserita una carta tachigrafica quando si effettua dal tachigrafo digitale lo scarico dati.   Errori nell'inserimento della carta tachigrafica A primo impatto l'uso del tachigrafo digitale per lo scarico dati è molto semplice: d'altronde basta inserire e togliere una carta, no? In realtà lo scarico dati dal cronotachigrafo nasconde un po' di insidie, passaggi a cui bisogna stare attenti quando si utilizza la propria carta tachigrafica. Partiamo dalle basi. Ogni volta che inseriamo la carta nel tachigrafo il dispositivo ci chiede due cose: la nazione da cui inizia il nostro turno di lavoro e che cosa abbiamo fatto da quando la carta è stata estratta l'ultima volta. In sostanza, il conducente deve sempre dichiarare cosa ha fatto durante tutte le ore del giorno e della notte, che sia lavoro, riposo o altro. Ciò che bisogna evitare quando si fa lo scarico dati è avere i cosiddetti periodi di attività sconosciuta. Durante queste fasce orarie il tachigrafo non sa cosa abbiamo fatto e noi non l'abbiamo specificato quando era il momento. Per evitare i periodi di attività sconosciuta, il conducente deve stare molto attento ogni volta che inserisce la sua carta tachigrafica. Deve infatti assicurarsi di specificare sempre e correttamente ciò che ha fatto dall'ultima estrazione a quel momento. Solo così si evitano gli errori. Cosa accade se si sbaglia? Come detto, non ci sono modi di tornare indietro e correggere un inserimento errato. Quello che il guidatore può fare è stampare un foglio delle 24 ore della carta tachigrafica e segnare a mano il periodo di riposo. Per essere sicuri al 100% di non avere problemi durante un controllo è bene inserire anche una dichiarazione sul retro. Ecco un esempio: “ho effettuato un inserimento manuale errato, ho svolto un riposo notturno dalle ore _____ alle ore _____".   Estrazione della carta tachigrafica: come si è espresso il Ministero dell'Interno Per alcuni casi particolari sull'uso del tachigrafo digitale si è pronunciato addirittura il Ministero dell'Interno. Nel dettaglio, con la circolare n.300/A/4683/20/111/20/3 del 3 luglio 2020, risponde alla domanda: si deve sempre estrarre la carta tachigrafica? La risposta in questo caso è no. Il conducente può infatti lasciare la carta inserita nel tachigrafo digitale anche quando si allontana dal veicolo. A una condizione però: in quel lasso di tempo deve assicurarsi di essere l'unico che abbia accesso al veicolo. Per intenderci, se ci si ferma in autogrill per una pausa e si chiude a dovere la vettura, non è necessario togliere e inserire la carta. Diverso è quando invece si deve dare il cambio a un collega: in questo caso, proprio perché il volante passa in mano altrui, si è tenuti ad estrarre la propria carta tachigrafica dal dispositivo. Seguire queste semplici regole è importante per avere dal tachigrafo digitale un corretto scarico dati.

Carta tachigrafica: errori nell’inserimento e chiarimenti da parte del Ministero dell’Interno

Per quanto semplice e intuitivo, il tachigrafo digitale in certi casi può ingannare. Per questo è fondamentale che tutti i conducenti abbiano frequentato il corso sul corretto funzionamento del tachigrafo. Il corso è obbligatorio per tutti e ogni 5 anni l'abilitazione va rinnovata. Durante le classi si insegna cos'è un cronotachigrafo e come va usato, dalla A alla Z. Sapere usare il tachigrafo digitale per lo scarico dati è molto importante perché purtroppo non si possono fare correzioni sui dati registrat. Quel che viene fatto viene fatto. Inserendo la propria carta tachigrafica i conducenti possono misurare i tempi di guida e di riposo, le attività di manutenzione del veicolo e i chilometri percorsi. Il monitoraggio dell'attività dei guidatori è obbligatoria per la legge italiana ed europea e ogni mancanza può tradursi in una penale per il lavoratore e l'azienda. In questo breve articolo ripercorriamo dunque le cose a cui stare attenti ogni volta che viene inserita una carta tachigrafica quando si effettua dal tachigrafo digitale lo scarico dati.  

Errori nell'inserimento della carta tachigrafica

A primo impatto l'uso del tachigrafo digitale per lo scarico dati è molto semplice: d'altronde basta inserire e togliere una carta, no? In realtà lo scarico dati dal cronotachigrafo nasconde un po' di insidie, passaggi a cui bisogna stare attenti quando si utilizza la propria carta tachigrafica. Partiamo dalle basi. Ogni volta che inseriamo la carta nel tachigrafo il dispositivo ci chiede due cose: la nazione da cui inizia il nostro turno di lavoro e che cosa abbiamo fatto da quando la carta è stata estratta l'ultima volta. In sostanza, il conducente deve sempre dichiarare cosa ha fatto durante tutte le ore del giorno e della notte, che sia lavoro, riposo o altro. Ciò che bisogna evitare quando si fa lo scarico dati è avere i cosiddetti periodi di attività sconosciuta. Durante queste fasce orarie il tachigrafo non sa cosa abbiamo fatto e noi non l'abbiamo specificato quando era il momento. Per evitare i periodi di attività sconosciuta, il conducente deve stare molto attento ogni volta che inserisce la sua carta tachigrafica. Deve infatti assicurarsi di specificare sempre e correttamente ciò che ha fatto dall'ultima estrazione a quel momento. Solo così si evitano gli errori. Cosa accade se si sbaglia? Come detto, non ci sono modi di tornare indietro e correggere un inserimento errato. Quello che il guidatore può fare è stampare un foglio delle 24 ore della carta tachigrafica e segnare a mano il periodo di riposo. Per essere sicuri al 100% di non avere problemi durante un controllo è bene inserire anche una dichiarazione sul retro. Ecco un esempio: “ho effettuato un inserimento manuale errato, ho svolto un riposo notturno dalle ore _____ alle ore _____".  

Estrazione della carta tachigrafica: come si è espresso il Ministero dell'Interno

Per alcuni casi particolari sull'uso del tachigrafo digitale si è pronunciato addirittura il Ministero dell'Interno. Nel dettaglio, con la circolare n.300/A/4683/20/111/20/3 del 3 luglio 2020, risponde alla domanda: si deve sempre estrarre la carta tachigrafica? La risposta in questo caso è no. Il conducente può infatti lasciare la carta inserita nel tachigrafo digitale anche quando si allontana dal veicolo. A una condizione però: in quel lasso di tempo deve assicurarsi di essere l'unico che abbia accesso al veicolo. Per intenderci, se ci si ferma in autogrill per una pausa e si chiude a dovere la vettura, non è necessario togliere e inserire la carta. Diverso è quando invece si deve dare il cambio a un collega: in questo caso, proprio perché il volante passa in mano altrui, si è tenuti ad estrarre la propria carta tachigrafica dal dispositivo. Seguire queste semplici regole è importante per avere dal tachigrafo digitale un corretto scarico dati.

Controlli Ispettorato del Lavoro: denuncia anonima

Controlli Ispettorato del Lavoro: denuncia anonima

Come recita l’art. 1 della Costituzione Italiana la Repubblica è fondata sul lavoro. Ciò implica che tutti i cittadini hanno diritto al lavoro. I controlli dell’Ispettorato del Lavoro in seguito alle denunce di irregolarità fa emergere una triste realtà. Il lavoro sommerso, le vessazioni, il mobbing o quanto di ignobile si possa sopportare sul luogo di lavoro sono le condizioni in cui si trovano una gran parte di cittadini, che pur di sopravvivere sopporta ogni umiliazione. Il proprio diritto al lavoro retribuito e garantito secondo le norme vigenti in materia non deve essere un’utopia ma una realtà. Purtroppo non è così, ma si può denunciare e, dovrebbero essere in tanti a poterlo fare, perché seppur l’azione è contro il datore di lavoro, è il sistema malato che deve essere scardinato. Ma, spesso, denunciare fa paura perché si può perdere anche il poco che si riesce a tirare su a fine mese. Però, non tutti sanno che è possibile fare una denuncia in forma anonima all’Ispettorato del Lavoro. Difatti, in materia di tutela del lavoratore l’Ispettorato del Lavoro accetta le denunce anonime.

Come fare una denuncia anonima

Il motivo più frequente che induce a fare una denuncia agli organi preposti è il lavoro in nero. Per far partire i controlli dell’Ispettorato del Lavoro si può fare la denuncia anonima, stessa cosa è prevista dalla Guardia di Finanza a cui spedire una lettera in anonimato denunciando la situazione. inoltre si può denunciare anche presentandosi in un sindacato dei lavoratori, questi attiveranno la procedura per la denuncia. Per avviare l'iter dei controlli da parte dell'Ente preposto bisogna inviare una denuncia con lettera raccomandata non firmata all’Ispettorato del lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro. I controlli dell’Ispettorato del lavoro scatteranno solo se nella raccomandata ci saranno dati dettagliati dei fatti che possano avviare un'indagine. Quindi, è necessario riportare nella denuncia:

  • tutti i dati dell’azienda e l’attività che in essa si svolge;
  • gli orari di lavoro;
  • lo stipendio percepito;
  • l’inizio e la fine del rapporto lavorativo, se esso si fosse già interrotto.
  • la malattia, le ferie, le trasferte non pagate;
  • le festività non pagate;
  • i giorni festivi pagati come lavorativi;
  • fotocopie degli assegni di pagamento del datore di lavoro;
  • ricevute di pagamento firmate.

L’iter della denuncia

Nel momento in cui si vuole procedere con una denuncia anonima è il caso di affidarsi ad un legale oppure tramite un sindacato si può usufruire dell’assistenza legale che, in questi casi, ha un costo più basso se ci si iscrive. Se si opta per l’aiuto del sindacato sarà questo a contattare l’azienda e a proporre la conciliazione per un accordo senza ricorrere al Giudice del Lavoro, se l’accordo non viene raggiunto si avvia un processo. Nel caso in cui si finisca davanti a un giudice bisogna avere tutte le informazioni necessarie affinché le accuse reggano in tribunale e dei testimoni, quindi, può tornare utile avere una lista di persone che potrebbero testimoniare che il datore di lavoro assume in modo irregolare. Un procedimento in tribunale può durare anche due anni, spesso prima della fine del processo il datore di lavoro fa un'offerta tentando la conciliazione in extremis.
Per tutte le informazioni inerenti ai controlli dell’ispettorato del lavoro può essere utile https://www.verifichelavoro.it/

Cosa si può denunciare?

Tra tutte le problematiche che un lavoratore irregolare può denunciare di certo spicca oltre al lavoro in nero quella della mancanza di sicurezza sul lavoro. Anche lo sfruttamento è materia di denuncia. Spesso non si pensa che anche se si lavora in nero si può ottenere la liquidazione in caso di licenziamento, quindi anche questo caso è previsto nella denuncia. Per poter ottenere una giustizia lavorativa però bisogna fornire dettagli oculati di tutto quanto si dichiara. Nel caso in cui il lavoro si è perso comunque, la paura della denuncia non dovrebbe sussistere, pensare che nessuno assumerà in caso di accertamento di una vertenza fatta in passato non fa che contribuire al circolo vizioso del lavoro in nero.

Come climatizzare un capannone

Come climatizzare un capannone?

La climatizzazione di un capannone industriale (vedi qui come fare https://www.kitaair.com/) è una componente fondamentale, serve infatti a preservare la temperatura all'interno della struttura in modo efficace.

Ad oggi però, considerate le diverse caratteristiche di composizione degli edifici, non è semplice individuare il giusto sistema di condizionamento o di riscaldamento.

Nonostante ciò, la climatizzazione è davvero necessaria così come lo è la sanificazione delle aree industriali, per cui è bene essere adeguatamente informati sulle tante modalità per climatizzare un capannone.

Cosa si intende per capannone industriale?

Prima di parlare nello specifico della climatizzazione di un'area industriale, è necessario capire cos'è un capannone. Nonostante ne esistano davvero tanti modelli, sono degli edifici che normalmente vengono impiegati e destinati per riporre del materiale, soprattutto attrezzi e macchinari da lavoro.

Sebbene vi siano diverse tipologie di capannoni industriali, quelli che dispongono della climatizzazione sono i più validi in quanto permettono di preservare i diversi macchinari da lavoro.

Perché climatizzare il capannone industriale?

La climatizzazione di una zona industriale, oltre ad essere consigliata per una questione di efficienza e professionalità, è estremamente vantaggiosa.

Ad oggi è stato introdotto un bonus condizionatori che permette di ottenere degli incentivi fiscali e burocratici sull'intera operazione. Si tratta infatti di un'agevolazione che spetta agli individui che decidono di acquistare o di sostituire il proprio climatizzatore.

Il fine ultimo è quello di riuscire a reperire un nuovo impianto che possa però essere valido in termini di risparmio energetico e di sostenibilità.

Si tratta quindi di un'iniziativa introdotta mediante la legge di Bilancio del 2022 che, a differenza delle altre, può essere avanzata senza aver necessariamente effettuato delle ristrutturazioni.

Climatizzazione di un capannone: caratteristiche

Il primo passo per ottenere un capannone industriale adeguatamente climatizzato è quello di informarsi adeguatamente sull'intero meccanismo. Disporre delle giuste conoscenze, infatti, vi consente di usufruire degli incentivi fiscali.

Oltretutto si tratta di una modalità molto valida in quanto vi permette di acquistare degli impianti funzionali e avanzati, che puntano al risparmio energetico.

Per effettuare un valido acquisto è di fondamentale importanza valutare attentamente determinati fattori, i principali sono:

  • altezza
  • luogo da climatizzare
  • pareti
  • copertura
  • ore di riscaldamento totali

Tra queste, una delle componenti più importanti è senza dubbio quella delle ore di riscaldamento complessive giornaliere. Riscaldare un capannone, infatti, può richiedere molto tempo, soprattutto in relazione alla grandezza dell'area considerata.

Impianti di condizionamento e capannoni industriali

Gli impianti di condizionamento hanno rappresentato una vera e propria svolta in ambito industriale, le diverse aziende hanno iniziato ad utilizzarli per preservare lo stato dei macchinari e dell'attrezzatura da lavoro.

In ambito lavorativo è strettamente necessario salvaguardare la sicurezza e la professionalità. Per questo motivo è bene sostituire i vecchi impianti, in uso da molto tempo, con quelli di ultima generazione che possano puntare al raffrescamento ottimale dei diversi ambienti.

Ad oggi i sistemi di condizionamento che è possibile acquistare sono davvero numerosi, ognuno di questi differisce per caratteristiche di composizione, dimensioni e funzionalità. Oltretutto, grazie al bonus condizionatori, sarà possibile usufruire di un vantaggioso rapporto qualità-prezzo.

Componenti da valutare per la climatizzazione

Per effettuare questo tipo di intervento è necessario conoscere in modo approfondito la normativa questo perché, i capannoni industriali, differiscono molto dalle strutture residenziali.

Per cui è bene analizzare attentamente l'area attraverso un sopralluogo effettuato con degli esperti.
Questo vi permetterà di climatizzare in modo ottimale il capannone.

Vantaggi del climatizzare un capannone industriale

La climatizzazione di un capannone industriale, oltre ad essere estremamente utile in termini lavorativi, è davvero vantaggiosa.

Con l'introduzione del bonus condizionatori del 2022, oltre ad usufruire di agevolazioni fiscali è infatti possibile puntare al risparmio energetico e alla sostenibilità che, in ambito aziendale, sono condizioni davvero importantissime e da non sottovalutare.

In particolare questo avviene attraverso l'introduzione di impianti e di sistemi all'avanguardia, molto avanzati dal punto di vista tecnologico.

Le ricette campane più conosciute in Italia

Le ricette campane più conosciute in Italia

L’Italia è famosa per la sua cucina, ma ogni regione ha le sue specialità e i suoi piatti tipici, dalla pasta alla norma siciliana a riso, patate e cozze pugliese, fino agli agnolotti piemontesi e al ragù alla bolognese dell’Emilia-Romagna.

Alcune di queste ricette hanno fatto il giro del mondo perché particolarmente apprezzate anche dagli stranieri che hanno reso così famosa e popolare la nostra cucina.

Tra le regioni che vantano le più gustose ricette di primi e secondi c’è naturalmente la Campania, terra di artisti, di sole e di mare, di grandi bellezze e, soprattutto, del buon cibo.

Anche le stesse regioni italiane attingono alle ricette campane sia nei ristoranti che nelle cucine delle famiglie. Ci sono, infatti, alcune ricette che sono famose e replicate in tutto il resto dello stivale.

Vediamo, quindi, quali sono le ricette campane più conosciute in Italia.

I piatti più amati della cucina campana

È scontato dire che il piatto più famoso della Campania sia la pizza, ma ci sono tante altre ricette tipiche della regione che anche il resto d’Italia ama riproporre nelle proprie cucine.

Tra queste c’è un secondo molto gustoso e ricco di sapori. Stiamo parlando di salsiccia e friarielli, considerato uno dei più famosi piatti natalizi della cucina campana. Questa ricetta si utilizza anche per farcire pizze o panini, ma anche da mangiare semplicemente nel piatto è ottimo. Un piatto che si prepara semplicemente in padella con i fiori e le foglie delle cime di rapa.

Gli gnocchi alla sorrentina sono uno tra i primi piatti più famosi della regione che, come suggerisce il nome stesso del piatto, ha origine nell’area di Sorrento. Si tratta di un piatto composto dagli immancabili gnocchi fatti di patate, farina e acqua, cotti e conditi con la salsa di pomodoro, il fiordilatte, il parmigiano ed il basilico. Vengono poi infornati in un piccolo tegame di coccio anche noto come pignatiello, nel quale vengono poi serviti, molto caldi.

Originariamente in Campania gli gnocchi venivano anche chiamati strangulaprievete da cui l'impropria traduzione negli odierni strangolapreti.

Un altro primo piatto molto famoso e amato da tutta Italia è la pasta con fagioli e cozze, un piatto ricco di sapore e cremoso che consiste in un fantastico mix tra legumi e frutti di mare che danno vita ad un primo saporito e gustoso. Il segreto di questa ricetta sta nell’utilizzo dell’acqua di cottura delle cozze, che dà al piatto un sapore unico.

I dolci tipici della cucina campana

Oltre ai primi e ai secondi, la cucina campana è famosa anche per i suoi dolci che oggi possiamo trovare, fortunatamente, anche nelle altre regioni d’Italia.

Tra i dolci più popolari non possiamo non nominare il Babà, sia nella sua versione standard che “mignon”. Il dolce tipico campano è una vera esplosione di gusto, con la bagna di rum ed una consistenza morbida e vellutata. Non mancano, poi, le sue varianti con crema pasticciera e con l’amarena, ma anche con la panna ed una fragola. Le pasticcerie lo propongono in varie dimensioni, fino alle versioni più grandi per poter soddisfare tutta la famiglia.

Altro dolce tipico della cucina della regione Campania è ovviamente la pastiera, il dolce che si prepara durante il periodo di Pasqua. Un dolce composto da grano, ricotta e canditi che tutta Italia ama alla follia.

Non si può andare in Campania senza assaggiare le famose sfogliatelle, lisce o frolle, che avvolgono con il loro sapore inconfondibile. Più difficili da trovare nel resto d’Italia, le sfogliatelle vengono preparate nelle cucine italiane per portare un po’ di Campania anche quando si è distanti. Ma una cosa è certa, non si tocca la ricetta e non sono ammesse variazioni agli ingredienti principali di questo dolce campano.

presenza online

5 motivi per consolidare la presenza online della tua attività

In un mondo sempre più connesso e digitale quando cerchiamo un’informazione su un’azienda o abbiamo bisogno dell’indirizzo di un negozio o ancora di rintracciare un libero professionista, la prima cosa che facciamo è sfilare lo smartphone dalla tasca e andare su Internet per ottenere quello che ci serve. Ormai abbiamo tutte le risposte a portata di mano, perché tutto passa dal web e niente sfugge alla sua infinita rete. Ecco perché è importante consolidare la presenza online

Essere online ci permette di superare i confini fisici, inoltre oggi le aziende hanno a disposizione diversi strumenti, come quelli inclusi nel servizio TIM G Digital Presence dell’azienda Glik, per condividere i propri valori e incrementare le vendite. Dai siti web agli annunci locali e alle newsletter, i modi per farsi trovare online sono molteplici. Secondo L’osservatorio GoDaddy, il 46% delle piccole imprese ha cambiato modo di fare business.

Ma adesso vediamo 5 motivi per consolidare la presenza online della tua attività.  

1. Il Web è la fonte primaria di informazione

Il primo motivo per cui un’azienda e un professionista devono essere online e curare la propria presenza digitale è che il web è diventato la principale fonte di informazione su qualsiasi tipo di brand e figura professionale.  Quando si cercano delle informazioni specifiche su un’azienda o un professionista, infatti, la prassi è quella di sbirciare le recensioni degli altri utenti su Internet o i contenuti sui social, anche perché non tutti dispongono di un sito web. 

Ogni azienda, invece, dovrebbe raccogliere tutto ciò che riguarda la propria attività e i suoi servizi su un sito. Il template e lo stile comunicativo scelti dovrebbero rispecchiare gli obiettivi e i valori aziendali. Inoltre bisogna tenere a mente che sempre più utenti preferiscono navigare in rete da smartphone, per questo occorrerebbe realizzare un sito mobile friendly, ossia ottimizzato per i dispositivi mobili e non solo per il PC.

2. Accrescere il proprio giro d'affari

Il secondo motivo per aumentare la propria presenza online è ottenere dati sulla propria community e accrescere il proprio giro d’affari. Questo processo è possibile grazie al marketing su Internet, ossia la promozione del proprio business online. Se hai un’attività o sei un libero professionista puoi conoscere agli utenti e ai potenziali clienti, attraverso strumenti come:

  • Le Schede Google My Business, con le quali è possibile condividere delle informazioni base. Come per esempio foto e descrizioni dei prodotti, indirizzo aziendale, dettagli di contatti e orari di lavoro.
  • Le promozioni ad hoc in base al proprio target e mercato. Si tratta di pubblicità online che compaiono quando un utente conduce una ricerca su Internet che contiene determinate parole chiave.  
  • Le competenze di specialisti SEO che ottimizzano i contenuti per i motori di ricerca. Ottenere il giusto set di parole chiave per raggiungere il proprio target al momento giusto è un processo costante di prove ed errori. Per costruirsi una presenza online forte, occorre cercare continuamente, analizzare e ricercare le keyword più appropriate per assicurarsi un massimo ritorno. 

3. Fidelizzare i clienti

La terza ragione per consolidare la presenza online è che questa fortifica l’immagine e la credibilità dell’azienda.  Ogni brand e professionista, infatti, può sfruttare l’invio di newsletter  per veicolare contenuti mirati e studiati con il proprio pubblico target. Infatti, soprattutto per chi gestisce un e-commerce, la newsletter è un ottimo canale per promuovere i propri prodotti e offerte.

Inoltre, suddividendo i clienti in base a caratteristiche o interessi, è possibile inviare comunicazioni specifiche per avere più possibilità di conversioni.

Saper sfruttare le newsletter rappresenta anche un modo per far sapere ai clienti che sul blog aziendale può trovare sempre tante novità e consigli utili. Questo permette di non essere mai dimenticati e mantenere alto l’interesse verso il proprio sito web e brand.

4. Consolidare la propria brand identity

Il quarto motivo per curare la presenza online aziendale è che attraverso il proprio blog e social network è possibile raccontarsi ai propri utenti, mostrando la mission dell’azienda, il perché è nata, prima ancora di soffermarsi sui prodotti e i servizi che offre. 

Chiarire la propria identità è cruciale. Infatti una cosa da tener presente è che, prima di effettuare un acquisto, molti utenti indagano sulla policy delle aziende per capire se è in linea con i propri valori.

Il blog e i social non interrompono la fruizione del contenuto, anzi permettono di intercettare e approfondire le esigenze specifiche dei  clienti. Il blog aziendale e piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn permettono di farsi trovare ed essere contatti da chiunque, senza  imporre un messaggio pubblicitario. 

5. Essere al passo coi tempi

Il quinto e ultimo motivo per lavorare sulla propria presenza online, è che il modo di fare impresa sta cambiando e sta diventando sempre più digitale e veloce. Internet è diventato un vero e proprio mercato digitale, in cui gli utenti valutano e scelgono cosa acquistare.

Un ottimo consiglio per restare competitivi in questo mondo in continuo cambiamento, è quello di dare sempre un occhio ai propri competitor per imparare dai loro punti forza, ma soprattutto per non ripetere gli stessi errori. Inoltre, è importante essere sempre al passo coi tempi, fidarsi dei professionisti del digitale e fare corsi di formazione per essere sempre competitivi.

Pianifica la tua vacanza nella spiaggia della Sardegna con 8 bandiere blu

Pianifica la tua vacanza nella spiaggia della Sardegna con 8 bandiere blu

Un gita in barca è stato sempre il tuo sogno e adesso hai intenzione di pianificare il tuo tour in ogni più piccolo dettaglio? In questo caso dovrai occuparti di scegliere la giusta location, possibilmente un posto in cui la natura potrà emozionarti e non mancano panorami che lasciano senza fiato.

Non è necessario andare per forza all'estero, perché anche l'Italia ha molto da offrire. Specialmente la Sardegna presenta una spiaggia molto gettonata che ha ottenuto per 8 bandiere blu. Di quale luogo si tratta? Continua nella lettura per scoprire come e dove trascorrere la vacanza desideri da tempo.

Gite in barca diverse dal solito e molto emozionanti

Esistono tanti tipi di vacanze e formule che mettono d'accordo tutti i gusti, come ad esempio le gite in barca in cui non dovrai pensare a nulla e lasciarti solo cullare dalle onde del mare. Oggi hai la possibilità di scoprire la Sardegna in una maniera completamente nuova e che ti lascerà piacevolmente senza parole.

A questo risguardo puoi prenotare online, restando comodamente a casa, la tua escursione in barca con partenza giornaliera dal Porto di Palau in Sardegna. Potrai quindi vivere l'esperienza di una mini crociera e conoscere le meraviglie dell'arcipelago di La Maddalena, composto da numerosi suggestivi isolotti.

Questa è di certo un'occasione irripetibile che potrai affrontare da solo, in compagnia di amici, della tua famiglia o della persona amata. In tutti i casi non ti annoierai un attimo e potrai rigenerare la tua mente e il tuo spirito. Un tour di questo tipo è l'ideale per staccare dalla monotonia e concederti una meritata pausa dalla solita routine.

Una volta a bordo potrai contare su tutta una serie di servizi, quali:

  • spazi per poter prendere il sole
  • aree riparate
  • zone con tavoli e sedie
  • ponte panoramico
  • scaletta con agevole risalita per i bagni e i tuffi
  • servizi igienici

Naturalmente affronterai il viaggio in completa sicurezza e quindi ti affiderai a mani esperte. Il personale di bordo, infatti, vanta una lunga esperienza e sarà sempre disponibile nel fornirti ampia assistenza.

Ricorda che tante persone hanno già deciso di fare una gita giornaliera nelle acque dell'Arcipelago de La Maddalena https://www.motonavegaribaldi.com/, per questo ti conviene non perdere tempo prezioso e prenotare con anticipo, in modo da non avere alcun tipo di problema con la disponibilità dei posti, specie se hai intenzione di partire in gruppo.

Informazioni utili sulla prenotazione

Stabilito il numero di partecipanti e il periodo in cui poter fare questa mini crociera a bordo di un'imbarcazione caratteristica e dal grande impatto scenografico, non ti resta che compilare il modulo online con tutti i dati richiesti.

A questo punto, dopo l'avvenuta conferma dei ticket, dovrai leggere con attenzione le regole valide per tutti i viaggiatori, fra cui quella che riguarda l'orario di partenza, fissato non oltre le 10:00. Lasciato il Porto Palau, potrai avvicinarti all'arcipelago per scattare foto ricordo uniche e fare il bagno all'interno di acque cristalline. Le tappe saranno numerose e tutte molto avvincenti, per cui potrai trascorrere dei momenti memorabili.

Viaggiare a bordo di una barca caratteristica

Questo modo insolito di esplorare la Sardegna ha già reso entusiasti moltissimi turisti. A bordo dell'imbarcazione, inoltre, avrai anche la possibilità di assaporare pietanze tipiche preparate da un esperto chef che saprà conquistare anche i palati più sofisticati.

Ma non è finita qui. Il tour comprende non solo degustazione e bagni in spiagge mozzafiato, ma anche una piacevole passeggiata nel comune di La Maddalena, per visitare il centro storico e le botteghe in cui poter acquistare anche deliziosi souvenir.

Vivere un giorno da favola è finalmente possibile, perché non dovrai pensare a nulla, ma solo ad effettuare la prenotazione comodamente online per non rischiare di perdere la disponibilità dei posti in esaurimento.

La pianificazione degli obiettivi finanziari

La pianificazione degli obiettivi finanziari

Il raggiungimento degli obiettivi finanziari è una delle più grandi ambizioni di qualunque persona, ma la strada per arrivarci non è affatto semplice e occorrono competenze, determinazione e idee chiare.

Chi non ha un obiettivo finanziario rischia di perdere una grossa opportunità per avere una vita migliore. Infatti gli obiettivi finanziari ti permettono di darti una maggiore fiducia soprattutto nelle tue capacità e ti garantiscono l'ambizione per migliorare sempre di più la tua situazione finanziaria.

Come detto si tratta di un'operazione che richiede competenze e in questo senso è possibile anche frequentare un corso di investimento online, a questo indirizzo internet si possono avere maggiori informazioni https://guapinvesting.com/, con l'obiettivo di migliorare le proprie capacità e conoscenze.

Ma nel dettaglio che cosa sono gli obiettivi finanziari? Come devono essere definiti? Quali sono le loro caratteristiche?

Che cosa sono gli obiettivi finanziari?

Prima di addentrarci nei dettagli occorre fare un passo indietro e dare una definizione di obiettivi finanziari. Si tratta di quello che hai deciso di realizzare investendo una certa somma di denaro.

Gli obiettivi finanziari sono ciò che vuoi realizzare utilizzando il tuo capitale che hai deciso di investire su un periodo stabilito, infatti può essere un investimento a breve, medio o lungo termine, a seconda delle tue esigenze e necessità.

Sul piatto della bilancia devi mettere il rischio e il rendimento, sappiamo infatti che per ogni investimento tanto è più alto il rischio quanto maggiore sarà il rendimento. Anche su questo aspetto è necessario fare un'analisi della propria persona, per capire qual è il livello massimo di rischio che si è disposti a correre.

Focalizzarsi sui propri obiettivi finanziari non vuol dire tenere dei soldi sul proprio conto in banca, ma significa investirli per realizzare un determinato progetto con il chiaro obiettivo di migliorare la propria situazione finanziaria.

Come definire gli obiettivi finanziari

Abbiamo capito che cosa sono gli obiettivi finanziari, il prossimo passo è scoprire come devono essere definiti.

Per prima cosa devi chiederti qual è lo scopo dell'investimento che vuoi effettuare e la tempistica, quindi se vuoi qualcosa che sia a breve o lungo termine. Naturalmente un altro aspetto fondamentale per poter definire un obiettivo finanziario è capire che budget si ha a disposizione, tenendo presente che più alto sarà l'investimento e maggiore sarà l'eventuale rendimento.

Devi sapere che definire uno o più obiettivi finanziari non è un'operazione che puoi fare in dieci minuti, infatti dietro c'è tutto un lavoro da seguire per poter analizzare ogni singolo aspetto in modo preciso, avendo quindi in testa gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Bisogna avere la capacità di valutare attentamente tutte le proprie caratteristiche, in maniera tale da pote procedere nel modo migliore e raggiungere l'obiettivo finanziario prefissato..

Quali sono le caratteristiche di un obiettivo finanziario?

Ci sono una serie di caratteristiche imprescindibile che fanno parte di ogni obiettivo finanziario. Però possiamo fare una sintesi dicendo quali sono quelle più importanti.

Prima di tutto un obiettivo finanziario è strettamente personale, ovvero ognuno di noi è diverso dall'altro. C'è chi è più portato ad investire, chi invece ha tanti dubbi e paure. Inoltre bisogna considerare che ogni singola persona ha delle ambizioni diverse dall'altra, quindi ognuno avrà una concezione di obiettivo finanziario completamente differente.

In secondo luogo un obiettivo finanziario deve essere concreto e reale, non puoi certo pensare di acquistare una villa con piscina avendo poca disponibilità economica. Quindi devi rimanere con i piedi per terra, se avrai degli obiettivi finanziari impossibili da realizzare perderai solo tanto tempo.

Infine l'obiettivo finanziario deve essere per forza di cose realizzabile. Non puoi pensare che i soldi piovano dal cielo, per raggiungere un obiettivo finanziario servono costanza, tempo e determinazione.

Perdite vaginali

Perdite vaginali

Le perdite vaginali sono un evento naturale nella vita di una donna. Tuttavia, ci sono alcuni tipi di perdite che possono indicare un'infezione, in particolare i sintomi della vaginite come spiegato dal dott. Diego Riva . Le perdite che indicano la presenza di una vaginite possono essere gialle o verdi, grumose o maleodoranti.

L’infezione batterica o un’infezione da lievito causano perdite vaginali anomale.

Diversi tipi di perdite vaginali:

Le perdite vaginali sono diverse a seconda dello stato e della flora batterica vaginale. Queste sono classificate in base al colore e alla consistenza.  Il medico specialista è generalmente in grado di distinguere le perdite normali da altre che indicano una condizione sottostante legata ad un’infezione e che richiede un trattamento specifico.

Il legame tra perdite vaginali anomale e vaginiti è ben evidenziato nello studio dalla dott.ssa Charlotte A. Gaydos, Presidente dell'Unione Internazionale contro le infezioni sessualmente trasmissibili.

Perdite vaginali bianche

E’ normale che all’inizio o alla fine del ciclo mestruale ci siano delle perdite bianche, tuttavia queste non devono essere abbondanti. Se le perdite sono accompagnate da un prurito e hanno una consistenza o un aspetto denso, è necessario iniziare un trattamento specifico. Questi tipi di perdite possono indicare un’infezione dal lievito.

Perdite vaginale chiare e acquose

Questo tipo di perdite sono assolutamente normali. Possono verificarsi in qualsiasi momento del mese e quindi non solo durante le mestruazioni. Studi scientifici hanno dimostrato che l’attività sportiva, in special modo quella agonistica può condizionare le perdite vaginali.

Perdite vaginali chiare e appiccicose

Quando le perdite sono chiare ma mucose, piuttosto che acquose, significa che se è entrati nel periodo dell’ovulazione. Questo tipo di perdite vaginali sono normali.

Marroni e sanguinolente

Le perdite vaginali marroni o sanguinolente sono di solito normali, specialmente quando si manifestano durante o subito dopo il ciclo mestruale. Una perdita tardiva alla fine delle mestruazioni può apparire marrone invece che rossa. Lo spotting indica la perdita di piccole quantità di sangue che provengono dall’utero e che non si verificano durante il ciclo mestruale. In questi casi è meglio consultare un medico; infatti potrebbe essere il segno di un inizio di gravidanza, se invece si verifica nella fase iniziale della gravidanza potrebbe indicare un inizio di aborto spontaneo.

In rari casi le perdite marroni e sanguinolente possono indicare la presenza di un tumore endometriale, cervicale o fibromi. Per questo motivo è sempre meglio consultare un ginecologo in presenza di questi sintomi.

Perdite vaginali giallo o verde

Una perdita giallo o verde, specialmente quando è densa, grumosa o accompagnata da un odore sgradevole, non è normale. Questo tipo di perdita può essere un segno dell'infezione da tricomoniasi. Si contrae comunemente attraverso i rapporti sessuali.

Le cause delle perdite vaginali

Le perdite vaginali normali hanno una loro funzione fisiologica. È il modo attraverso il quale il corpo pulisce e protegge la vagina. Così ad esempio è normale che le perdite aumentino con l'eccitazione sessuale e l'ovulazione. Anche l'esercizio fisico, l'uso della pillola anticoncezionale e lo stress emotivo possono provocare delle perdite.

Tuttavia le perdite vaginali anormali sono solitamente causate da un’infezione di solito una vaginosi.

Vaginosi batterica

La vaginosi batterica è l'infezione batterica più comune. Provoca un aumento delle perdite vaginali che hanno un forte odore, sgradevole (a volte di pesce). Solamente in rari casi è asintomatica. E’ causata da una crescita incontrollata dei batteri presenti normalmente presenti nella vagina.

La vaginosi batterica si può sviluppare a causa di infezioni legate ad interventi chirurgici, come l’isterectomia o a parti prematuri. Le donne con vaginosi batterica sono più suscettibili alle infezioni sessualmente trasmissibili come l’HIV.

Quanto è comune la vaginosi batterica (BV)?

La vaginosi batterica è l’infezione vaginale più comune per le donne dai 15 ai 44 anni. Infatti, si stima che una donna su tre avrà la BV nel corso della propria vita. Il tasso è più alto nelle donne nere.

Chi può contrarre la vaginosi batterica (BV)?

Tutte le donne, anche se non hanno mai avuto rapporti sessuali; tuttavia in questi casi le percentuali sono notevolmente più basse. Normalmente si sviluppa in persone che sono sessualmente attive.

L’aumento del rischio di contrarre la vaginosi batterica è legato a determinate condizioni:

  • la gravidanza;
  • il non utilizzo di preservativi;
  • la presenza di dispositivi intrauterini;
  • l’abbigliamento;
  • l’eccessiva igniene;
  • più partner sessuali.

Tricomoniasi

La tricomoniasi è un altro tipo di infezione vaginale. È causata da un protozoo, o organismo unicellulare. L'infezione si diffonde di solito attraverso i rapporti sessuali, ma può anche essere contratta condividendo asciugamani o costumi da bagno. Uno dei sintomi sono perdite vaginali giallo o verde che hanno un odore sgradevole.  Altri sintomi comuni sono il dolore, l’infiammazione e il prurito. In rari casi si presenta asintomatica.

Infezione da lievito

Un'infezione da lievito è un'infezione fungina che produce una perdita bianca, simile alla ricotta, oltre a sensazioni di bruciore e prurito. La presenza di lievito nella vagina è normale, tuttavia la crescita può diventare incontrollata. Alcuni fattori possono aumentare la possibilità di contrarre un’infezione da lievito, e sono:

  • stress;
  • diabete
  • uso di pillole anticoncezionali;
  • gravidanza;
  • antibiotici, specialmente l'uso prolungato oltre 10 giorni.

Gonorrea e clamidia

La gonorrea e la clamidia sono infezioni trasmesse sessualmente (IST sexually transmitted infections) che possono produrre perdite vaginali anomale. Sono spesso di colore giallo, verdastro o torbido.

Un'infezione sessualmente trasmissibile è un'infezione che si diffonde attraverso il contatto sessuale. Ci sono molte IST. Queste infezioni, se non trattate immediatamente, possono causare problemi di salute a lungo termine e mettere a rischio la gravidanza. Avere un'IST aumenta anche il rischio di contrarre l’HIV se si è esposti ad esso.

La clamidia è l'IST più in Europa e negli Stati Uniti. La clamidia è causata da un tipo di batterio che può essere trasmesso da persona a persona durante il sesso vaginale, orale o anale. Le infezioni possono verificarsi nella bocca, negli organi riproduttivi, nell'uretra e nel retto. Nelle donne, il luogo più comune di infezione è la cervice (l'apertura dell'utero).

La gonorrea è un'infezione a trasmissione sessuale causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae.

Questa infezione tende a colpire le aree calde e umide del corpo, tra cui la:

  • l'uretra, o il canale che drena l'urina dalla vescica;
  • gli occhi;
  • gola;
  • vagina;
  • ano;
  • il tratto riproduttivo femminile, che comprende le tube di Falloppio, la cervice e l'utero.

La gonorrea può colpire persone di qualsiasi età o sesso, ma è particolarmente comune tra gli adolescenti e i giovani adulti tra i 15 e i 24 anni.

La gonorrea non trattata può portare a problemi di salute e in alcuni casi, all'infertilità. Il trattamento con gli antibiotici può curare l'infezione e ridurre le complicanze.

Papillomavirus umano (HPV) o cancro cervicale

L'infezione da papillomavirus umano (HPV) si diffonde attraverso i rapporti sessuali. Può portare al tumore della cervice. Anche se non ci possono essere sintomi, questo tipo di tumore può provocare perdite sanguinolenti, marroni e con odori sgradevoli. Il tumore della cervice può essere facilmente rilevato con Pap test annuali e test HPV.

Quando cercare aiuto medico

E’ sempre consigliato contattare il proprio medico di fiducia quando si verificano episodi di perdite anomale, se unite a queste si presentano i sintomi sotto indicati è doveroso contattare il prima possibile il proprio medico. Questi sintomi sono:

  • febbre;
  • dolore all'addome;
  • perdita di peso improvviso;
  • affaticamento prolungato;
  • aumento della frequenza della minzione.

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Differenza tra psicologo e psichiatra

Differenza tra psicologo e psichiatra

La gran parte delle persone utilizza i termini psicologo e psichiatra come sinonimi, in realtà questi termini identificano due professioni simili, ma non identiche tra loro. Ma quali sono le differenze principali tra queste due attività lavorative?

Chi è lo psicologo

Prima di tutto è importante sottolineare che lo psicologo non è un medico. La figura dello psicologo rappresenta un professionista della salute che ha conseguito una laurea in Psicologia.

La professione di uno psicologo è regolata principalmente da una normativa, il codice deontologico, che ne delinea i limiti e i doveri. Lo scopo di uno psicologo è quello di promuovere il benessere della persona, indotto dal funzionamento della mente che si rapporta alle relazioni sociali e all'ambiente che gli è vicino.

Questa figura professionale si occupa di tutti quegli aspetti volti al miglioramento dell'individuo, sia questo verso se stesso o verso ciò che lo circonda in modo consapevole ed efficace. Uno psicologo può lavorare in ambito clinico, ma anche in contesti aziendali, sportivi, di salute e scuola.

Tutti gli psicologi che hanno una laurea in Psicologia, ma non sono abilitati o specializzati alla psicoterapia, non possono assolutamente trattare disturbi psichiatrici o psicologici. Condizione su cui porre l'attenzione è l'impossibilità dello psicologo di prescrivere farmaci.

Chi è lo psichiatra

Da un punto di vista prettamente formale, uno psichiatra è laureato in medicina e chirurgia con una specializzazione in psichiatria. Si può quindi definire un medico e come tale può prescrivere farmaci generici, esami clinici e psicofarmaci.

Le sue competenze vertono sullo studio della prevenzione e cura della riabilitazione dei disturbi mentali e di possibili comportamenti patologici. Uno psichiatra ha i mezzi per valutare in modo analitico la sintomatologia dei disturbi patologici e di conseguenza può pianificare una cura mirata verso una determinata strategia di risoluzione.

Moltissimi psichiatri sono specializzati in psicoterapia, inducendoli anche a un potenziale intervento fisico nel caso ci fossero delle problematiche legate a disturbi del movimento. Tale specializzazione non è dovuta a un corso prestabilito, come avviene per gli psicologi, ma può essere richiesto direttamente all'Ordine professionale.

Le differenze concrete tra psicologo e psichiatra

Preso atto delle definizioni delle due professioni volte alla cura della mente, è interessante focalizzare lo sguardo su quelle che sono le differenze formali e no.

Laurea

Uno psicologo dispone di una laurea magistrale in Psicologia e abilitazione professionale, mentre uno psichiatra ha ottenuto una laurea in medicina e specializzazione post-lauream in psichiatria. Vi è quindi una differenza sostanziale per quanto riguarda gli studi universitari.

Iscrizione all'albo

Da un punto di vista prettamente tecnico uno psicologo è iscritto all'Ordine degli Psicologi regionale, mentre uno psichiatra è iscritto all'Ordine dei Medici provinciale. Come è facile dedurre sono due rami che possono collaborare, ma non sono tra loro paragonabili.

Prescrizione farmaci

Uno psicologo non può assolutamente prescrivere farmaci generici o psicofarmaci ai suoi pazienti, anche se abilitato, mentre uno psichiatra può farlo tranquillamente. Questa differenza è anche la più marcata e semplice da intuire anche per chi non si è mai approcciato a tali professionisti.

Scopo del lavoro

L'approccio alla risoluzione dei problemi del paziente è molto diverso tra psicologo e psichiatra. Nel primo caso il professionista si occupa della valutazione di tutti i bisogni per il benessere del paziente in termini psicologici, nel secondo caso vi è una cura biologico-organica dei disturbi mentali del paziente.

Chi scegliere tra psicologo e psichiatra

Nel caso in cui non vi fosse una vera e propria sintomatologia, lo psicologo è la soluzione più indicata, in caso di sintomi rilevanti l'intervento di uno psichiatra potrebbe essere risolutivo.

Conclusioni

La scelta di una figura professionale piuttosto che l'altra dipende dalle proprie esigenze. La dott.ssa Veronica Macripò, Psicoterapeuta a Taranto https://www.veronicamacripo.it/ può essere la soluzione più indicata per chi è alla ricerca di un professionista eccellente nella regione Puglia. Le patologie o i disturbi che si possono riscontrare nella quotidianità in alcuni casi necessitano di un intervento mirato da parte di uno psicologo o di uno psichiatra.

Pavimento Galleggiante Stili e Applicazioni

Pavimento Galleggiante Stili e Applicazioni

Quando si deve affrontare la sostituzione del pavimento, i lavori da mettere in preventivo sono sempre molti, per non parlare delle tempistiche per poterli realizzare. Tutti questi aspetti creano non poco disagio, tanto che spesso questo tipo di operazione viene rimandata per anni.
Una soluzione innovativa e minimamente invasiva, da questo punto di vista, è quella di ricorrere all'applicazione del cosiddetto pavimento galleggiante, noto anche come pavimento flottante oppure sopraelevato. Se questa tipologia è già da anni molto sfruttata all'interno di uffici appartenenti al settore terziario, solo di recente è stata esportata anche ad altre destinazioni, conquistando così anche le abitazioni private.
Andiamo a vedere quali sono le caratteristiche di questo prodotto e come impiegarlo al meglio, elencandone anche tutti i pro e i contro.

Cosa si intende per pavimento galleggiante: tutte le caratteristiche

Un pavimento galleggiante è un tipo di pavimento la cui installazione si basa su un sistema che prevede la posa di lastre direttamente al di sopra della pavimentazione già esistente, utilizzando una struttura a telaio.
Il nome del prodotto deriva proprio dal fatto che questa soluzione utilizza piastrelle che saranno, quindi, sopraelevate rispetto alla base del solaio sottostante, la cui altezza può variare in base alle circostanze e alle esigenze del costruttore. Il piano di calpestio non è, quindi posato sul sottofondo, come invece accade con il pavimento tradizionale o statico, essendo poggiato su uno scheletro realizzato in materiale plastico oppure in metallo.
Questa tecnica è l'ideale se state pensando di ristrutturare casa ma non volete essere alle prese con lavori lunghi e onerosi, in quanto vi permetterà di rinnovare gli ambienti in modo veloce e con ottimi risultati duraturi nel tempo.
Oltre ad essere un metodo flessibile e perfettamente adattabile a diversi contesti, risulta essere anche funzionale, grazie all'impiego di elementi modulari da intersecare a proprio gusto e piacimento, al di sotto dei quali è possibile far passare cavi di ogni tipo (telefonici, elettrici, per il riscaldamento, ecc.) da sfruttare a seconda delle proprie esigenze. La struttura, infatti, va a creare un vano tecnico facilmente accessibile da ogni punto, in quanto ogni lastra può essere facilmente rimossa e riposizionata in qualsiasi momento.

Come vengono realizzati e come sono composti i pavimenti galleggianti

Per quanto riguarda la composizione, il pavimento galleggiante è strutturato essenzialmente in tre parti legate tra loro:

  • una esterna, caratterizzata da un rivestimento specifico, in modo tale che possa accogliere il calpestio e possa resistere all'usura del tempo. Questa è anche la parte che lascia spazio all'estetica e si può di conseguenza, personalizzare come si preferisce, in modo che si adatti perfettamente allo stile della vostra abitazione. Tra le finiture più richieste e di tendenza, abbiamo il gres porcellanato, il granito oppure l'intramontabile parquet;

  • una mediana, contraddistinta da un pannello che, solitamente, viene realizzato in legno in quanto materiale isolante e perfetto per accogliere le sollecitazioni distribuendole uniformemente. Accanto al pannello vi è anche una sorta di barriera, studiata per tenere lontane eventuali tracce di umidità, mantenendo così ogni modulo integro e isolato da agenti esterni;

  • una interna, costituita dall'intelaiatura vera e propria, la quale consente di appoggiare i moduli alla struttura tramite l'utilizzo di ventose. Questo sistema è perfetto per ottenere una migliore dispersione dei contraccolpi provenienti dalla struttura più esterna, i quali arrivano direttamente al massetto posto sotto al pavimento.

Ogni modulo è dotato anche di specifiche bordature, utili per ottenere un'adesione ottimale tra le diverse lastre.
Per quanto riguarda la posa in opera, le piastrelle dei pavimenti galleggianti sono piuttosto semplici da sistemare e non richiedono colle oppure sistemi adesivi particolari, essendo fondamentalmente incastrate tra loro solo per mezzo di un nastro in PVC molto morbido.

Vantaggi e svantaggi del prodotto

Come già anticipato nei paragrafi precedenti, l'applicazione dei pavimenti galleggianti comporta numerosi vantaggi, sia dal punto di vista pratico sia da quello della funzionalità.
Per prima cosa, le opere per la sua realizzazione sono rapide ed estremamente facili, oltre al fatto di non essere invasive, in quanto permettono di cambiare il look della casa senza rimuovere la pavimentazione esistente, ma semplicemente posando le nuove lastre sopra quelle già presenti. Allo stesso modo, si può rimuovere senza fatica, per cui in caso abbiate cambiato idea oppure vi sia la necessità di effettuare degli interventi.
I moduli, essendo rivestiti da un film protettivo speciale, non abbisognano di cure specifiche o di particolare manutenzione, sono resistenti e creati per durare nel tempo. Non è nemmeno necessario effettuare lavori per la predisposizione tecnica di cavi o quant'altro, essendo un tipo di pavimento che consente di creare un alloggio sottostante, utilizzabile come cavedio.
Da non sottovalutare, come aspetto positivo, vi è anche quello dell'isolamento termico e acustico: la struttura sottostante ogni modulo, infatti, consente di non avere un contatto diretto con il suolo, ottenendo così una miglior tenuta ed evitando dispersioni di calore. Lo stesso discorso vale per il suono, in quanto la superficie più esterna e quella intermedia sono studiate per assorbire efficacemente ogni tipo di rumore.
Infine, avendo una manodopera facilitata, il pavimento galleggiante non è nemmeno eccessivamente oneroso sotto l'aspetto economico, consentendo, quindi, di avere un notevole risparmio rispetto a quanto richiederebbe la posa di una pavimentazione tradizionale.
Per quanto riguarda i possibili limiti del pavimento flottante, è importante effettuare una valutazione preventiva prima di procedere con la posa, in quanto è necessario che la base sia in buono stato conservativo, liscia e senza difformità. Inoltre, essendo presente un vuoto al di sotto dei moduli, è importante programmare una verifica periodica per evitare che diventi terreno fertile per la proliferazione di insetti.

Possibili destinazioni d'uso

Non solo per gli interni, i pavimenti galleggianti possono essere utilizzati anche all'aria aperta in quanto la struttura sottostante consentono di ottenere un ottimo deflusso delle acque piovane, evitando possibili ristagni di liquidi.
Ideali per essere posizionati in terrazzo oppure per creare un patio coperto o un'area relax in giardino, rinnovando così l'esterno senza costi eccessivi.
Si consiglia, ad ogni modo, di destinare questo tipo di soluzione a superfici sufficientemente ampie e solamente dopo essersi assicurati circa lo stato idrico del sottosuolo, confermando la totale assenza di eventuali infiltrazioni o perdite che andrebbero a intaccare la resa del lavoro e la durata del pavimento flottante.
Sempre all'esterno, il pavimento galleggiante può essere impiegato per creare una zona di passaggio intorno alla piscina oppure per realizzar un percorso pedonale in un parco.

Come organizzare un safari in Africa: quale è la stagione migliore per organizzare un safari

Come organizzare un safari in Africa: quale è la stagione migliore per organizzare un safari

L'espressione safari in swahili significa viaggio ma non un viaggio qualunque bensì un esperienza tale da far provare delle emozioni uniche ed indimenticabili. Una delle principali domande che concernono il safari in Africa riguarda la stagione migliore nel quale si consiglia di organizzare quest'ultimo. A tal proposito il periodo ideale per organizzare un safari in Africa è senz'altro rappresentato dal mese di Agosto. Il mese di Agosto rappresenta infatti la stagione nella quale è possibile assistere alla migrazione degli animali dalla savana verso l'Africa, ciò offre un opportunità imperdibile rispetto alla possibilità di poter ammirare degli animali rari.
Agosto costituisce inoltre il mese ideale per organizzare il safari in Africa in considerazione del clima. In Italia come ben noto ad Agosto ci troviamo nella stagione estiva, in Africa tuttavia in tale periodo ci si trova in primavera.
Tale differenza climatica è relativa al fatto che le riserve naturali presenti in Africa sono situate al di sotto della linea dell'equatore. A conferma di ciò si riscontra come le giornate ad Agosto in Africa sono assolutamente gestibili, ebbene le temperature durante il corso della giornata difficilmente supereranno i 30 gradi.

Come organizzare un safari in Africa: la preparazione al viaggio

Al fine di poter organizzare un safari in Africa sono necessari alcuni documenti che si devono necessariamente possedere affinché sia possibile partire e raggiungere l'Africa.
A tal proposito sono necessari due diversi documenti, il passaporto ed il visto. Al fine di poter effettuare il volo verso l'Africa è assolutamente necessario possedere un passaporto avente almeno 6 mesi di validità residua rispetto alla sua scadenza.
Allo stesso modo anche il visto costituisce un documento fondamentale al fine di raggiungere l'Africa, quest'ultimo può essere appositamente richiesto sull'apposito portale eVisa. La procedura relativa alla richiesta del visto è particolarmente celere, ebbene è sufficiente procedere alla compilazione degli appositi moduli presenti all'interno del portale. Al fine di evitare possibili contrattempi si consiglia di porre in essere la richiesta del visto in anticipo rispetto alla data del viaggio e a quella del safari che si è organizzato.
Un ulteriore aspetto da considerare in merito all'organizzazione di un safari in Africa concerne la compagnia aerea alla quale rivolgersi per effettuare il viaggio.
A tal proposito sono presenti molteplici compagnie aeree affidabili che consentono di raggiungere la destinazione in questione in modo ottimale. Al fine di conseguire un risparmio sul prezzo del biglietto del volo si consiglia di prenotare il biglietto in anticipo rispetto alla data in cui si è organizzato il safari.
Sempre in merito alla preparazione e all'organizzazione di un safari in Africa è necessario considerare un ulteriore questione relativa sostanzialmente a quale vestiario portare con se durante il viaggio. Come anticipato in precedenza durante il mese di Agosto in Africa il clima è tendenzialmente primaverile e pertanto in considerazione di ciò si consiglia di portare con se dei vestiti comodi e adatti al clima primaverile.

Come organizzare un safari in Africa: quali oggetti si consiglia di portare

Vi sono alcuni oggetti che si devono necessariamente portare con se quando si organizza un safari in Africa. Uno di questi è rappresentato dal binocolo grazie al quale è possibile ammirare le molteplici specie animali presenti in Africa. Al fine di tenere lontano gli insetti ed in particolare le zanzare presenti in Africa si consiglia inoltre di portare con se alcuni insetticidi.
In considerazione del fatto che in Africa sono presenti le così dette prese all'inglese si consiglia di portare con se un apposito adattatore che permetta di ricaricare i propri dispositivi tecnologici. Al fine di evitare possibili scottature precedentemente alla partenza verso l'Africa si consiglia di portare con se inoltre una crema solare, una bandana ed anche un cappello il quale permetterà di riparare la propria testa dal sole cocente presente durante le giornate in Africa.
Al fine di ottenere maggiori informazioni in merito al safari in Africa si consiglia di visitare il sito https://www.primalandsafaris.com/

Come farsi le unghie con il gel a casa

Come farsi le unghie con il gel a casa

Scegliere di fare le unghie a casa può essere un'ipotesi valida per ogni donna che abbia intenzione di dare alle proprie mani un aspetto ottimale. Quali sono gli aspetti da tenere d'occhio quando si vuole dar vita a un lavoro del genere? In primo luogo, è essenziale conoscere alcuni dettagli relativi ai prodotti in gel e fare in modo che garantiscano vantaggi tangibili nel tempo.

In primo luogo, un sistema del genere non tende a scheggiarsi con una certa velocità. La sua composizione mantiene intatta la lucidità delle unghie per un lungo periodo di tempo, talvolta anche superiore alle due settimane. Non resta altro che sapere come farsi le unghie con il gel a casa, attuando i giusti accorgimenti in merito. A tal proposito, un gel ricostruzione unghie professionali come https://www.marynailshop.it/8-ricostruzione-gel viene in soccorso di un pubblico femminile ampio e variegato.

Quali sono i primi passaggi da compiere

La ricostruzione delle unghie in gel si apre con alcuni passaggi ben precisi. Serve innanzitutto uno starter, con la chance di effettuare il proprio lavoro su una base piana. Un rivestimento protettivo è utile per ridurre al minimo i rischi derivanti da eventuali fuoriuscite ed evitare qualsiasi possibile danno. Non bisogna dimenticarsi di lavarsi e asciugarsi le mani, per poi installare l'apposita lampada e visionare al meglio tutte le operazioni.

Adesso, bisogna prendere il bastoncino da manicure e agire dal lato inclinato, per poi applicare in corrispondenza delle cuticole. Un accorgimento simile facilita il lavoro delle unghie con il gel, creando il terreno perfetto per risultati di qualità. Prima di iniziare questo passaggio, è consigliabile inserire inserire le unghie nell'acqua calda e attendere che le cuticole si ammorbidiscano. Una funzione preliminare di questo tipo incrementa le probabilità di una realizzazione di successo.

Ora bisogna scegliere la nuova forma delle unghie, che può essere rotonda, ovale o quadrata. Ad ogni modo, ciascuna donna può modellarle a proprio completo piacimento e aggiungere piccoli motivi stilistici. Piace molto anche il cosiddetto chiodo a punta. Si procede, quindi, alla creazione di una superficie lucida, con unghie pronte a diventare sempre più opache. A questo punto, bisogna togliere ogni traccia residua e selezionare la prima mano sulla quale lavorare, effettuando tutte le pulizie necessarie.

La procedura essenziale per farsi le unghie in casa con il gel

Bisogna solo procedere agli accorgimenti utili per farsi le unghie con l'ausilio di un gel di alta qualità. In primo luogo, è essenziale comprare il gel primer, capace di creare uno strato perfetto per aggiungere lo smalto conseguente. Le unghie vanno asciugate al meglio nel fornetto, evitando qualsiasi tocco sulla pelle o nelle cuticole. Il bastoncino serve per aggiustare ulteriormente le dita in vista dei prossimi passi.

Il gel colorato assume un ruolo fondamentale e va scelto con tutta la dovuta cura. Viene generalmente estratto da un apposito flacone e applicato con la stessa modalità degli strati precedenti. Dopo aver atteso l'asciugatura, si procede alla calibrazione delle tonalità a seconda dei gusto personali. Per ogni strato, tocca aspettare almeno un minuto per il suo completamento.

Infine, lo smalto lucido può essere inserito in maniera adeguata e collocato sul colore iniziale. Si attende mezzo minuto per far asciugare tutto, per poi avere a propria disposizione unghie dalla bellezza senza confini. Applicare il gel a casa diventa così un lavoro molto semplice da condurre in porto, adatto anche per donne che non possiedono la giusta dimestichezza con la mobile arte del make-up.

Come rottamare una moto o uno scooter

Come rottamare una moto o uno scooter

È meglio farsi trovare preparati quando arriva il momento di rottamare una moto o uno scooter e sapere anticipatamente la procedura da seguire e i costi è fondamentale. ma come possiamo scegliere un rottamatore che si occupi del nostro mezzo?

In questo articolo andremo ad analizzare tutte le fasi e le procedure da seguire per ottenere una corretta rottamazione.

Indice:

  • Perché rottamare il proprio scooter?;
  • Differenza tra moto e ciclomotore;
  • Rottamare una moto;
  • Quanto costa rottamare una moto;
  • Come rottamare un ciclomotore.

1. Perché rottamare il proprio scooter?

Se la demolizione è necessaria in vista di un acquisto di un nuovo veicolo a due ruote come una moto elettrica o ibrida, si può beneficiare dell’Ecobonus del Governo italiano.

In questo specifico caso, difatti, il rivenditore dovrà occuparsi della rottamazione della vostro scooter, togliendo all’acquirente le fastidiose e lunghe pratiche burocratiche necessarie per rottamare il mezzo.

In alcuni mesi dell'anno possono essere gli stessi concessionari a indirizzare verso incentivi per l’acquisto di nuove moto con la successiva rottamazione del veicolo a due ruote inquinante o non più funzionante.

Se invece optate per l'acquisto di una moto nuova con motorizzazione tradizionale non è possibile usufruire dei vantaggi statali, ma a volte può esserci sopravvenire la necessità di demolire il vecchio motorino per far spazio al nuovo meno inquinante.

Scopriamo insieme di più sul mondo dei bonus relativi alla rottamazione auto 2022.

Differenza tra moto e ciclomotore

Sapete la differenza tra moto e ciclomotore? Bene, prima di iniziare con le pratiche per la rottamazione del mezzo bisogna sicuramente sapere cosa si sta rottamando, la procedura da seguire sarà differente a seconda che si tratti di:

  • Ciclomotore (cilindrata non superiore a 50 cm³ e velocità massima entro 45 km/h). I ciclomotori, infatti, non sono beni registrati al PRA e pertanto seguono un iter per la demolizione un po’ più snello e anche i costi sono inferiori;
  • Motociclo (cilindrata superiore a 50 cm³ e velocità massima oltre 45 km/h).

Come rottamare una moto

Per rottamare una moto è necessario rivolgersi a un demolitore autorizzato o, come già citato, al rivenditore o concessionario dove abbiamo intenzione di comperare la nuova moto.

Insieme alla moto andranno necessariamente consegnate, affinché avvenga la rottamazione, anche i seguenti documenti:

  • il certificato di proprietà (cartaceo o digitale);
  • le targhe;
  • la carta di circolazione.

Il demolitore o il concessionario vi rilasceranno un documento importantissimo, ovvero il certificato di rottamazione provvisorio, che vi solleverà da ogni responsabilità legale futura dal momento della sua consegna e dopo, entro 30 giorni dalla consegna provvederanno alla cancellazione della moto dal PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilisti.

Potete saperne di più consultando anche il sito dell'ACI, ovvero l'Automobile Club Italia.

Dopo la radiazione del motociclo dal PRA, viene definitivamente a cessare l’obbligo di pagamento della tassa di proprietà del mezzo, ovvero del bollo.

Come afferma Lorenzo Di Ceglie, proprietario di Rottamazioni Auto Roma, l'azienda leader in rottamazioni auto a Roma, "Con dei bolli in sospeso o fermo amministrativo non è possibile rottamare nessun mezzo, affinché la vostra rottamazione avvenga è necessario pagare i bolli insoluti".

Quanto costa rottamare una moto

I costi previsti dalla legge attualmente in v per la rottamazione di una moto prevedono il pagamento di:

  • 13,50 Euro di emolumenti ACI;
  • 32,00 (o 48,00) Euro di imposta di bollo (l’importo cambia in base all’utilizzo del certificato di proprietà o del modello NP3C).

Inoltre è previsto un esborso supplementare per l’eventuale trasporto della moto se questa non più in grado di circolare, fino al centro di demolizione o al concessionario.

Come rottamare un ciclomotore

Per la demolizione di un ciclomotore (e vi ricordiamo che è considerato ciclomotore un motoveicolo, motorino o scooter con velocità massima entro 45 km/h e cilindrata inferiore a 50 cc), il proprietario dovrà avere con se la richiesta di radiazione per la demolizione agli uffici della Motorizzazione Civile su modello TT 2118 allegando inoltre:

  • codice fiscale (nel caso di una società serve l’autocertificazione con il numero di iscrizione alla Camera di Commercio);
  • la documentazione rilasciata dal centro di demolizione o rivenditore;
  • il certificato di circolazione in originale;
  • la ricevuta del versamento di 32,00 Euro sul c/c postale 4028;
  • la ricevuta del versamento di 10,20 Euro sul c/c postale 900;
  • se il richiedente è minorenne, copia di un documento di riconoscimento di un genitore o del tutore con firma olografa;
  • copia del proprio documento di identità.
La Carriera del Futuro è nell’Analisi dei Dati

La Carriera del Futuro è nell’Analisi dei Dati

Non è esagerato affermare che la scienza dei dati (Data Science) sta compiendo progressi sorprendenti nei molteplici domini della tecnologia, dell'economia e del commercio.

Se questo è il caso, non sorprende che le opportunità di lavoro per i data scientist saranno ampiamente aperte. Ed è così. Diverse proiezioni indicano con certezza che nei prossimi cinque anni la domanda di data scientist raggiungerà una nuova altezza.

I dati saranno sempre più importanti per le Aziende

Tuttavia, è anche evidente che la domanda è molto più alta dell'offerta. La scienza dei dati richiede abilità molto sofisticate e specializzate che combinano attaccamento appassionato ai computer, matematica e capacità analitiche da parte di coloro che sono nel mestiere. L'assenza di un numero adeguato di persone con queste caratteristiche perpetua il divario domanda-offerta.

Il mondo ha raggiunto uno stadio in cui ogni organizzazione immaginabile sta diventando basata sui dati. I primi cinque — Google, Amazon, Facebook (ora Meta), Apple, Microsoft — sono inevitabilmente basati sui dati. Ma non sono gli unici. Il processo decisionale basato sui dati è parte integrante di quasi tutte le organizzazioni in competizione. I set di dati vengono personalizzati a un ritmo rapido.

Ecommerce & Dati: ecco le Figure Professionali del Futuro

Nell'ambito dello shopping, dal nostro atto di ricerca di alcuni articoli specifici alla selezione finale di uno fino all'atto di pagare l'acquisto, un'azienda come Amazon tiene meticolosamente traccia delle nostre preferenze e decisioni. Di conseguenza, personalizza i dati e invia informazioni solo su quegli articoli che sono legati alla ricerca specifica dei singoli clienti. Il processo è vantaggioso sia per l'azienda che per i clienti. Si aggiunge al profitto del primo e avvantaggia il consumatore in termini di acquisto di beni a un prezzo inferiore al previsto, come durante la vendita. Ma i set di dati estendono anche il loro impatto benefico ben oltre. Ha i suoi impatti positivi nella sfera della salute, rendendo le persone consapevoli dei problemi di salute critici e degli elementi relativi alla salute. Può avere un effetto positivo sull'agricoltura fornendo informazioni utili agli agricoltori sulla produzione e la consegna di cibo efficienti. Quindi è chiaro che il mondo ha bisogno di data scientist e questo rende le loro prospettive di lavoro davvero molto brillanti. Quindi esploriamo alcune delle migliori carriere nella scienza dei dati che attendono aspiranti data scientist per fornire una gestione dei dati efficace nelle organizzazioni.

I Lavori del Futuro: ecco quali saranno

Fatta questa premessa sulla potenza dal punto di vista commerciale dei dati, è bene sapere che le Aziende si stanno da tempo organizzando con dei reparti interni - anche in rmoto - che gestiscano direttamente tutta questa immensa e preziosissima mole di dati generata dagli utenti che visitano i siti web, gli ecommerce e acquistano su di essi.

Ecco perché secondo il NY Times quanto espresso dalla piattaforma di AI Posizioni Aperte -  che analizza e seleziona i lavori in base ad un algoritmo - nei prossimi anni ci sarà una forte richiesta di tre tipolgie di lavori in particolare. Vediamo quali sono.

Data scientist

Stipendio medio: 100.000 € all'anno

Ruolo e responsabilità: un data scientist è necessario per identificare preziose fonti di dati per automatizzare i processi di raccolta e creare modelli predittivi con algoritmi di apprendimento automatico. È essenziale sapere come estrarre approfondimenti significativi attraverso più processi e sistemi per aiutare nel processo decisionale.

Data Architect

Stipendio medio: 90.000 € all'anno

Ruolo e responsabilità: un lavoro essenziale di un architetto di dati è costruire e mantenere un database identificando soluzioni strutturali e di installazione. Il dipendente è noto per la formulazione di strategie di dati organizzativi per convertire i requisiti aziendali in requisiti tecnici.

Machine Learning Engineer

Stipendio medio: 120.000 € all'anno 

Ruolo e responsabilità: un ingegnere dei dati si concentra sullo sviluppo, la costruzione e il test di architetture con acquisizioni di dati. Il dipendente stabilisce le basi di un database e la sua architettura. L'esperienza è necessaria per gestire sistemi di elaborazione su larga scala per supportare il team di data science senza causare alcun disturbo.

Condurre un'imbarcazione_quale titolo conseguire e cosa serve

Condurre un’imbarcazione: quale titolo conseguire e cosa serve

Ormai l'estate è alle porte e una piacevole attività da compiere proprio durante la calda stagione è una vacanza in barca. Per fare ciò occorre affidarsi a professionisti del mestiere, che siano dotati dell'esperienza necessaria e dei requisiti fondamentali e idonei a condurre un'imbarcazione, ovvero la patente nautica.

Nei prossimi paragrafi ci soffermeremo sulla documentazione essenziale per l'ottenimento di tale titolo e le informazioni da tenere a mente quando ci si affida a personale specializzato nel settore.

Patente nautica: di cosa si tratta

La patente nautica diviene obbligatoria quando si devono condurre natanti o imbarcazioni con motore al di sopra di 30 kW, se si vuole andare oltre le 6 miglia di distanza dalla costa, eseguire sci nautico o guidare una moto d'acqua. Ha una validità di 10 anni in generale, e di 5 anni per coloro che hanno un'età superiore ai 60 anni. Viene effettuato il rinnovo presso l'ufficio di rilascio o la Motorizzazione della provincia.

Il conseguimento della patente nautica ha un costo intorno ai 1500 euro se si frequenta un corso presso la scuola idonea mentre il prezzo va dai 400 agli 800 euro, se si opta per conseguirla da privatista.

Si tratta di un licenza necessaria, poiché in caso diversamente si potrebbe andare incontro a sanzioni molto salate: la conduzione di una imbarcazione senza patente nautica, pur avendola raggiunta, comporta una multa che va dai 50 ai 500 euro, mentre in assenza del titolo, l'ammenda va dai 2.066 fino a 8.263 euro, con la possibilità di essere raddoppiata nel caso in cui la nave sia da diporto.

Le diverse categorie della patente nautica e il suo conseguimento

La patente nautica si suddivide in diverse categorie: quella A, che viene conseguita per il comando di natanti e di barche da diporto entro le 12 miglia dalla costa o senza alcun limite; la B per il controllo di navi da diporto; la C ottenuta per la conduzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto entro le 12 miglia di costa. Le patenti di categoria A e C possono autorizzare all'ordine di unità da diporto con propulsione a vela e a motore.
Relativamente alla modalità di conseguimento, la patente nautica si ottiene frequentando anche una scuola nautica, come Vivere la Vela, che offre nella sua sede principale di Milano la possibilità di accedere a corsi appositi (entro e oltre le 12 miglia) nella modalità classica o full-immersion, in presenza e online. Questa scuola è conosciuta per la sua professionalità, l'attenzione prestata alle esigenze degli studenti e dei clienti e la disponibilità offerta per il chiarimento di dubbi, oltre a offrire corsi per la patente nautica di tutte le categorie, escursioni, crociere, eventi e regate.

In alternativa si può decidere di raggiungere il titolo da privatista, rilasciando le documentazioni essenziali presso gli Uffici provinciali della Motorizzazione o quelli marittimi.

Per accedere agli esami si paga una quota di circa 20 euro per le abilitazioni di tipo A e C, e di 60 euro per quella B.

La documentazione da tenere a bordo 

Le unità da diporto devono avere sempre con sè particolari documenti. In particolare i natanti a motore possiedono la dichiarazione della potenza del motore o l'attestazione del suo utilizzo (viene indicata l'intensità del motore in kW/CV e la cilindrata), l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per danneggiamenti a terzi, e la patente nautica che sia valida, anche per l'effettuazione di sci nautico o per la conduzione di moto d'acqua.
Per la navigazione fino a 12 miglia dalla costa, a bordo si devono tenere il certificato di omologazione e l'attestazione di conformità apportata dal costruttore, l'estratto rilasciato del Registro delle Imbarcazioni da Diporto per le unità registrate, e una dichiarazione di idoneità attuata da un organo adatto.

Requisiti per prendere la patente nautica

Per convalidare la patente nautica si devono avere anche specifici requisti fisici, come essere in buona salute fisica e psichica, e non fare uso di sostanze stupefacenti. Occorre avere un campo visivo buono, una sufficiente e rapida distinzione cromatica (dei colori fondamentali, come il blu, il rosso e il verde), e una discreta capacità visiva crepuscolare.

Nel caso in cui si necessiti di correzione ottica, devono essere segnalati e utilizzati degli occhiali aventi degli strumenti idonei a scongiurarne la perdita, soprattutto in situazioni di emergenza. Se solitamente si impiegano lenti a contatto, si usano occhiali dotati di protezione. Anche i criteri per l'udito sono alti: nel dettaglio sono necessari tempi di reazione brevi ad ogni tipologia di stimoli, anche luminosi e acustici.

In conclusione, per la guida di un'imbarcazione sono richiesti determinati requisiti, che devono essere soddisfatti. Tra questi, c'è il conseguimento della patente nautica, che può essere ottenuta mediante la frequenza di corsi offerti da scuole nautiche o da privatisti. Dopo aver ricevuto il titolo, occorre mantenersi in regola portando sempre a bordo le dichiarazioni e i certificati appositi, poiché senza questi documenti si potrebbe incorrere in sanzioni elevate.

Tutti i benefici della psicoterapia: i motivi per intraprendere questo percorso

Tutti i benefici della psicoterapia: i motivi per intraprendere questo percorso

Una buona psicoterapia (https://www.psicologo-online24.it/professionisti-del-benessere/psicologi/psicologi-a-torino) fa bene all'anima, soprattutto in alcune fasi critiche della vita. Lutti, separazioni, cambiamenti di vario genere provocano non solo un intenso dolore, ma anche una rottura dell'equilibrio interiore.

Di per sé quest'ultimo è particolarmente difficile da mantenere, anche in situazioni ordinarie, ma va ripristinato quanto prima in nome della serenità. Per farlo occorre intraprendere un percorso con uno specialista, mirato alla risoluzione delle problematiche all'origine.

Nelle prossime righe andremo alla scoperta dei benefici derivanti dal dialogo con un esperto in salute psichica. Metteremo in luce i punti di forza e le buone ragioni per cui ricorrervi, oltre a dare alcune indicazioni in merito a come trarre il meglio dal rapporto con lui.

Psicoterapia, finalità delle sedute

Quando il benessere e la pace vengono a mancare, affidarsi al supporto di un esperto assume un'importanza vitale. Tuttavia, non esistono approcci universalmente modellabili o perfettamente compatibili con le necessità dei clienti. Ognuno di noi è unico, pertanto la scelta del punto di riferimento più adatto sarà strettamente personale.

Ma partiamo da un errore di fondo ormai permeato nell'immaginario collettivo. Contrariamente a quanto si pensa, lo specialista in psicologia non dispensa consigli, non dà giudizi su comportamenti giusti o sbagliati né definisce una retta linea di condotta.

Il suo compito è quello di aiutare la persona che ha di fronte a trovare la sua via, senza imporre regole. Fa uso delle competenze maturate sul campo non per stabilire un ordine secondo i propri criteri, ma per aiutare il paziente ad autodeterminarsi in armonia con la sua natura.

In altre parole, l'esperto spiana la strada per permettere alla persona da seguire di trovare e sperimentare soluzioni in autonomia. Il tutto senza prescrivere farmaci: solo tramite colloqui a cadenza regolare (in genere settimanali o quindicinali) e senza condizionamenti di alcun tipo.

Tutti i benefici di un percorso psicoterapeutico

Accettare di farsi seguire da uno psicologo può portare a miglioramenti significativi in ogni campo della vita, nel breve come nel medio-lungo termine. Ovviamente, se gli psicoterapeuti non perderanno di vista il proprio ruolo e affronteranno ogni situazione con la giusta dose di distacco.

D'altro canto, non dovranno mancare costanza, senso di responsabilità e grande desiderio di raggiungere gli obiettivi prefissati da parte del paziente. Tra i punti di forza di questa scelta ricordiamo:

  • ridimensionamento degli stati d'animo
  • cambiamento in meglio dell'opinione di se stessi
  • relazioni più sane e proficue in ambito lavorativo e personale
  • maggiore stabilità emotiva
  • miglioramento delle capacità di problem solving
  • aumento dell'autostima, della consapevolezza e del controllo di sé
  • consolidamento e potenziamento dell'efficienza delle attività cognitive e cerebrali
  • acquisizione di competenze (life skills) per evitare le situazioni di malessere in futuro.

Attenzione: l'iter terapeutico può presentare delle difficoltà, soprattutto all'inizio. Tra i problemi di più frequente riscontro troviamo l'intensificazione del malessere interiore durante le prime sedute, il più delle volte responsabile della rinuncia a stare nuovamente bene.

Per evitare tale eventualità, è raccomandabile non tenere totalmente segreto il rapporto con l'esperto. In questi casi sarà utile farsi accompagnare da una persona di fiducia, come il partner, un familiare o un amico.

Come trarre il meglio dagli incontri con lo specialista?

Il buon esito di un percorso del genere non dipende soltanto dalla bravura e dalla compatibilità con lo psicoterapeuta. Gran parte dei meriti vanno a chi si mette in gioco per andare alla ricerca del benessere perduto, indipendentemente dai risultati auspicati.

Prendere consapevolezza dei momenti di blocco e di eventuali problematiche in itinere è il primo passo per essere ben disposti a fare affidamento su qualcun altro. E va a braccetto con una buona dose di motivazione, necessaria per perseverare negli obiettivi.

Da ricordare, infine, una condizione importante: intraprendere questa strada perché ce lo dice una persona a noi cara non porterà ad alcun beneficio, ma solo a risentimenti. Tenerlo presente è fondamentale, per aumentare le probabilità di successo.

Porte, infissi e serrature come mantenerli in perfetto stato?

Porte, infissi e serrature come mantenerli in perfetto stato?

Infissi cigolanti, porte bloccate e chiavi spezzate? Questi sono solo alcuni degli imprevisti che possono accadere nella tua vita quotidiana se sottovaluti l’importanza della manutenzione ordinaria degli accessi alla tua abitazione. Lo stesso vale anche per i cancelli automatici, cancelli tradizionali, la serranda del deposito e la basculante del box auto.

Vediamo insieme come comportarci quando si verifica all’improvviso uno di questi casi.

Individuare la causa del problema

Proviamo a capire quale è la causa del problema che si è appena verificato e solo dopo questa prima valutazione decidiamo se è il caso di far intervenire un professionista con degli appositi attrezzi oppure se il problema è risolvibile con il fai da te e qualche piccolo attrezzo recuperato dal garage.

Se il problema fosse serio, la figura adatta a risolvere problemi di questo genere è: un fabbro artigiano qualificato con anni di esperienza come sosmastro.it, per ridurre al minimo eventuali danneggiamenti ai materiali delle tue porte, finestre o infissi.

Cosa fare se la serratura sembra bloccata?

L’unica cosa da evitare è provare a forzare la chiave nella serratura, onde evitare di poterla addirittura spezzare peggiorando la fonte del problema. In base al tipo di serratura e di cilindro il suo sblocco potrebbe essere più o meno facile e potresti non riuscirci da solo senza le dovute attrezzature.

Se, poi, la serratura è bloccata e anche la chiave è rimasta incastrata, allora il problema si complica. In questi casi si consiglia di provare a rimuovere con delicatezza la chiave. Alcuni suggeriscono di utilizzare un sottile ferro da uncinetto, altri di utilizzare una pinza o provare ad inserire la chiave di riserva dall’altro lato della serratura... sempre che hai avuto la fortuna che la chiave si sia incastrata con la porta aperta!

Cosa fare se la porta o l’infisso si blocca?

Per prima cosa, come già detto sopra, prova a capire quale sia la causa del problema. A volte un piccolo sassolino o altro piccolo corpo esterno possono ritrovarsi nello spazio di apertura o chiusura della porta o dell’infisso e causare un apparente blocco. Rimossa la causa di blocco, non sarà necessario chiamare un fabbro per risolvere il problema, perché lo avrai già risolto da solo.

In altri casi, invece, avrai bisogno di attrezzature idonee e potresti non riuscire con il fai da te. In ogni caso, per prevenire questo tipo di problemi è bene tenere sempre ben pulita l’area di apertura e chiusura della porta o della finestra o dell’infisso, controllare lo stato di usura delle cerniere e delle maniglie e lubrificarle se necessario.

I consigli per porte, infissi e serrature al top!

Tra i tanti consigli che si potrebbero elencare per mantenere il perfetto stato di funzionamento delle tue porte, degli infissi e delle serrature, l’unico davvero fondamentale è la loro manutenzione ordinaria e la cura quotidiana per rallentare la normale usura e prevenire blocchi improvvisi.

A queste operazioni va di tanto in tanto associata una manutenzione straordinaria per sostituire le parti deteriorate o per l’installazione di un modello più moderno e sicuro. Ad esempio, nel caso delle serrature si può nel tempo optare per la sostituzione del cilindro obsoleto con uno più moderno che garantisca una maggiore protezione contro tentativi di effrazione. Mentre, nel caso delle tapparelle domestiche, si potrebbe portare un tocco di modernità e praticità sostituendo le vecchie tapparelle con avvolgibile manuale con tapparelle con avvolgibile motorizzato e attivabile con sensore o con un pulsante.

Lo stesso vale per la porta basculante del garage o per il cancello principale di casa. Dopo anni di onorato servizio, potresti valutare l’idea di motorizzare entrambi per rendere più semplice il tuo rientro a casa, specialmente nei giorni piovosi. Pensa alla comodità di attivare l’apertura e la chiusura del cancello e del garage comodamente seduto nella tua automobile.

Con piccoli trucchi e un po’ di tempo da dedicare alla manutenzione, avrai sempre: porte, infissi e serrature, in perfetto stato di funzionamento. Provare per credere!

Pensione RITA: tutto quello che c’è da sapere

Pensione RITA: tutto quello che c’è da sapere

La pensione RITA, acronimo di rendita integrativa temporanea anticipata, è un utile strumento per chi vuole anticipare l’accesso al sistema previdenziale anche di 10 anni rispetto alla data di maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le condizioni e le modalità per l’accesso.

Che cos’è la pensione RITA?

La pensione RITA è una rendita integrativa temporanea anticipata che di fatto permette ad un lavoratore di accedere alla pensione prima che maturino i requisiti. Si parla di rendita integrativa perché viene presa dal capitale accumulato grazie alla sottoscrizione di un fondo pensione e quindi aggiuntivo rispetto alla pensione temporanea. Il termine temporanea fa riferimento al fatto che non è vitalizia per cui verrà percepita per un determinato periodo di tempo e per la precisione fino al pensionamento. Questo significa che il cittadino deve preventivamente sottoscrivere un fondo pensione per poter non solo contare su una pensione integrativa ma anche per poter disporre della possibilità di lasciare il lavoro prima.

Quali sono le condizioni per poter accedere alla pensione RITA

Per poter disporre della pensione Rita è necessario trovarsi in alcune situazioni. Nello specifico la pensione RITA può essere richiesta solo da tutti i contribuenti che rispettano i seguenti requisiti:

  • aver concluso la propria attività lavorativa nel momento in cui si presenta la domanda per l'accesso alla rendita integrativa. Va sottolineato che questo non preclude per il lavoratore la possibilità di valutare un eventuale ritorno nel mondo del lavoro qualora ce ne fosse l'esigenza. Tra l'altro, la legge prevede che si possa percepire la pensione RITA e contemporaneamente lavorare.
  • è indispensabile al momento della richiesta aver almeno versato 20 anni di contributi
  • l'età anagrafica al momento della richiesta della rendita integrativa deve essere al massimo di 5 anni inferiore rispetto all'età che invece viene richiesta per poter accedere alla pensione di vecchiaia ossia 62 anni
  • nel caso in cui e ci si ritrovi senza lavoro da almeno due anni i requisiti non cambiano se non quello relativo all'età anagrafica che deve essere di 57 anni ossia 10 anni prima del limite imposto per la pensione di vecchiaia

Il funzionamento della pensione integrativa è molto semplice perché consente di anticipare il pensionamento per un periodo massimo di 5 anni che possono diventare in 10 se al momento della richiesta, il cittadino è reduce da almeno 24 mesi di inattività lavorativa. Tra l'altro, le attuali norme permettono al lavoratore che presenta la richiesta per la rendita integrativa di poter contemporaneamente disporre di altre forme di pensione anticipata come ad esempio l'opzione donna oppure l'Ape. Infatti, la legge prevede che la pensione RITA non è cumulabile soltanto con quella di vecchiaia.

Come richiedere la pensione RITA

Il funzionamento della pensione Rita prevede che venga utilizzato tutto il capitale accumulato con il fondo pensione sottoscritto, per ottenere una prestazione simile ad una pensione, per tutto il tempo necessario per accedere alla pensione di vecchiaia. In pratica, il capitale accumulato viene suddiviso in tante rate per coprire il periodo di anticipo e ovviamente di pari importo. Il cittadino che vuole usufruire di questa opportunità ha la possibilità di scegliere se optare per un pagamento con frequenza mensile oppure al massimo trimestrale. C'è anche la facoltà di poter decidere di utilizzare soltanto una parte del fondo pensione accumulato mentre la restante viene lasciata lì e verrà utilizzata come pensione integrativa a quella di vecchiaia. Ad esempio, si può scegliere di utilizzare il 50% del capitale per fruire della rendita integrativa mentre il restante 50% si andrà a utilizzare come rendita vitalizia. Per richiedere la rendita integrativa bisogna rivolgersi al gestore del proprio fondo pensione e presentare apposita domanda. Per chi vuole fruire di questa opportunità è prevista una tassazione agevolata così come avviene per la pensione integrativa, applicata con aliquota del 15%.

Investimenti immobiliari: i giovani puntano sul mattone

Investimenti immobiliari: i giovani puntano sul mattone

Gli italiani hanno sempre visto la casa come principale forma di investimento anche per realizzare il sogno di disporre di uno spazio di proprietà accogliente e adatto per le proprie esigenze familiari. Dopo anni molto complicati dovuti alla crisi economica della zona Euro e di una serie di situazioni particolare tra cui il Coronavirus, finalmente le persone e soprattutto i giovani tornano a investire sul settore immobiliare.

La risalita del mercato immobiliare

Gli ultimi 10-15 anni sono stati molto complicati per il settore immobiliare per via di tante circostanze che hanno fatto scendere vertiginosamente i prezzi delle case a metro quadrato, sgretolando di fatto il mito del mattone come forma di investimento più sicuro e soddisfacente. Oggi, finalmente, dopo le ulteriori difficoltà imposte dalla diffusione del contagio da covid-19, per il mercato immobiliare si intravede la luce alla fine del tunnel. Il settore è ripartito come conferma il numero considerevole di compravendite già sottoscritte nei primi mesi del 2022. Tuttavia, il primo incoraggiante segnale di crescita si era avvertito già nel 2021 come evidenziato da uno studio diramato dall'Agenzia delle Entrate per cui si era avuto un incremento del 34% di contratti di compravendita rispetto al 2020 e del 24% rispetto all'anno 2019. In termini assoluti lo scorso anno ci sono state 749 mila transazioni con un interessante fenomeno che ha visto primeggiare soprattutto le cittadine e i comuni non capoluogo rispetto alle grandi città. Segno evidente che il covid qualche strascico lo ha lasciato.

Home working e casa di proprietà: un binomio vincente

La ripartenza del mercato immobiliare riguarda anche il settore degli affitti con tantissimi giovani che hanno deciso di lasciare il nido di famiglia e iniziare una propria vita di indipendenza. Infatti, ci sono dati incoraggianti anche per quanto riguarda gli affitti a Como (https://www.offrocasa.com/affitti-como.html) e in altre città con un numero di abitanti non eccessivo. Numeri positivi anche per le metropoli italiane con Milano, Roma, Napoli e Torino in prima linea. Dagli studi di settore, ed in particolare secondo i dati proposti dall'Osservatorio Sara Assicurazioni, oggi la casa di proprietà è tornata nuovamente in cima alle preferenze degli italiani una percentuale del 35% il che significa che il mattone è nuovamente la principale forma di investimento. Questo tornare al passato è dovuto anche alle ripercussioni del covid e soprattutto alla possibilità di lavorare in modalità Home Working. Siccome questa tipologia di collaborazione aziendale sta ottenendo sempre maggior riscontro, molti giovani hanno deciso di investire sulla casa per avere un ambiente confortevole dove vivere e lavorare.

I motivi per cui investire sul mattone

Sempre secondo i dati emersi dalla ricerca effettuata dall'Osservatorio Sara Assicurazioni, le motivazioni che stanno spingendo ad una risalita delle compravendite immobiliari sono molteplici. La metà degli intervistati ha evidenziato che l'acquisto viene preferito perché permette di sentire più sua l'abitazione dove vive, il 21% invece ha ricordato che questo sia un investimento intelligente perché il bene può essere facilmente rivenduto, e probabilmente a prezzi più alti, in futuro. Il 35% invece pensa alle prospettive dei propri figli evidenziando che potrebbe essere un'ottima soluzione dove potrebbero vivere la loro indipendenza. Dati positivi, come detto in precedenza, ci sono anche per i contratti di affitto. Tra l'altro le motivazioni che spingono nel prendere in considerazione questa opportunità riguardano il minor carico di responsabilità e i costi molto più contenuti. Infatti, in ragione degli ultimi anni molto complicata, una buona fetta di italiani non dispone del capitale iniziale necessario per poter pensare l'acquisto di un immobile e l’accesso al credito presso una banca con un mutuo è ancora complesso.

https://www.laquadra.it/consulenza-web-marketing/

Settore turistico, ha senso promuoversi online?

In merito al rapporto presente fra il settore turistico e la tecnologia una delle questioni maggiormente rilevanti è rappresentata dalla domanda relativa alla promozione del settore turistico mediante l'utilizzo del web. Il costante progresso tecnologico ha determinato dei mutamenti radicali che hanno influito significativamente nel settore turistico offrendo alle imprese che operano nel suddetto settore degli strumenti diretti a costruire delle relazioni solide con i clienti e con dei potenziali acquirenti. I costi del web marketing per le piccole imprese possono essere sostenibili se ci si affida ad agenzie che creano strategie mirate sull'azienda in modo da minimizzare i costi ed ottenere risultati concreti in breve tempo.

In merito all'utilizzo del web come strumento di promozione sono sorti dei dubbi legati al fatto che molte imprese turistiche hanno sfruttato il web solo come un semplice presidio. Molte imprese al fine di promuoversi hanno infatti ritenuto sufficiente procedere alla creazione di una pagina facebook nella speranza che quest'ultima fosse di per sè sufficiente a promuovere la propria attività e ad attirare nuovi clienti.

Al fine di promuoversi online in modo ottimale la sola creazione di pagine sul web non è sufficiente, è necessario infatti operare sulla propria comunicazione digitale al fine di realizzare un sistema strategico che consente di impiegare l'online come strumento al fine di raccontare e promuovere la propria impresa che opera nel settore turistico. Molte aziende del settore turistico avendo scelto il giusto Consulente di web marketing sono riuscite a crescere in modo considerevole, nonostante i problemi legati alla pandemia, e adesso stanno programmando di aumentare ancora gli investimenti nel digitale

In merito al dubbio relativo al se ha senso promuoversi online, quest'ultimo costituisce una opportunità nonché una risorsa che può essere fruita da tutte le imprese che operano nel settore turistico.
Queste ultime infatti attraverso la promozione dei propri contenuti in modo visivo o testuale ed in considerazione del pubblico che intendono raggiungere possono aiutare i clienti e dunque i potenziali acquirenti nella scelta dell'esperienza di viaggio che maggiormente soddisfi i loro desideri e le loro aspettative.
In linea generale è possibile affermare che qualunque tipologia di impresa turistica o recettiva mediante l'attività di promozione online e dunque grazie all'elaborazione di una strategia di marketing oculata può incrementare notevolmente la propria visibilità e dunque conseguentemente può incrementare il numero di prenotazioni ricevute.

Settore turistico: come promuoversi online

Una delle questioni maggiormente rilevanti in merito al come promuoversi online si configura in merito alla realizzazione di un modello di web marketing turistico efficiente. A tal proposito è necessario individuare gli obiettivi che si vogliono perseguire. Una volta individuati è necessario definire gli strumenti maggiormente adatti al fine di raggiungere il proprio pubblico mediante la creazione di contenuti web definiti sulla base di un apposito piano.
Al fine di realizzare un modello di web marketing turistico ottimale è necessario interrogarsi in merito a talune domande relative all'analisi dei potenziali acquirenti ovvero del pubblico che si intende raggiungere nonché del comportamento di questi ultimi sui social media.
Sempre al fine di raggiungere di tale obiettivo è inoltre necessario interrogarsi in merito alla concorrenza e ai contenuti digitali da loro pubblicati.

Come realizzare un web marketing turistico efficiente ed ottimale

In merito alla realizzazione di un web marketing turistico efficiente è possibile affidare il suddetto ruolo chiave ad una persona di fiducia presente all'interno del team oppure è possibile assegnare l'incarico ad un consulente esterno.
Qualunque opzione si scelga è necessario che il progetto di realizzazione del web marketing turistico venga assegnato ad una persona competente in grado di occuparsi in modo ottimale delle dinamiche relative all'analisi, alla strategia di marketing e alla misurazione dei dati.

Nel caso in cui si decida di affidare l'incarico ad una persona interna al proprio team si consiglia di affiancare a quest'ultima almeno per i primi tempi un consulente esperto il quale grazie alla sua esperienza sarà in grado di monitorare l'attività fornendo inoltre tutte le informazioni necessarie al fine di incrementare l'esperienza del team in modo tale che quest'ultimo divenga autonomo nel più breve tempo possibile.
Sia che il progetto venga affidato ad una persona di fiducia o anche ad un consulente esterno si consiglia di tenere sempre in considerazione l'elemento relativo alla sostenibilità del web marketing turistico.
La definizione di una strategia di marketing ottimale finalizzata ad incrementare la propria visibilità sul web non deve trasformarsi in un progetto insostenibile che determini delle spese eccessive.

Come usare la sigaretta elettronica per smettere di fumare tabacco

Come usare la sigaretta elettronica per smettere di fumare tabacco

Cosa devi fare per scegliere la tua prima sigaretta elettronica al fine di smettere di fumare tabacco? Si tratta di un desiderio che matura in tante persone, che mettono in atto numerosi rimedi che si rivelano ben poco efficaci. Ben diverso è il discorso delle moderne e-cig, che con i loro liquidi e aromi sono in grado di procurare risultati soddisfacenti.

Il software creato da vapeinitaly.com per aiutare a smettere di fumare è un valido strumento per aiutare ognuno di noi a creare un percorso personalizzato nella lotta contro il fumo. Ecco, quindi, come usare questo prodotto per fare in modo che la nicotina diventi solo un brutto e lontano ricordo per il tuo organismo.

Come si diventa dipendenti dalle sigarette

All'interno delle sigarette, è contenuta una sostanza chiamata nicotina che porta alla dipendenza del fumo. La nicotina, a livello chimico, arriva fino ai centri nervosi del cervello e gli dà una forte sensazione di benessere, che viene a decadere quando non si fuma. Quando si cerca di smettere di fumare, viene attivato a livello mentale un senso di abbandono. In tal caso, compaiono sensazioni spiacevoli come l'ansia, lo stress, il peggioramento dell'umore e altre emozioni negative.

Se anche tu nutri da tempo la voglia di smettere di fumare, ricorrere alla sigaretta elettronica potrebbe essere un valido aiuto per iniziare un percorso da non fumatore. Un accorgimento simile viene in tuo soccorso per il benessere del fisico, tramite un abbandono graduale della nicotina.

Come funzionano le sigarette elettroniche

Il funzionamento delle sigarette elettroniche è molto semplice. All'interno dei dispositivi, vengono a crearsi delle energie che si azionano tramite una batteria. Tale procedura serve a sua volta a riscaldare una resistenza, in grado di innalzare la temperatura di un liquido. A sua volta, quest'ultimo genera il vapore che deve essere inalato.

Se sei per la prima volta nel fantastico mondo della sigaretta elettronica, potrebbe essere difficile per te capire quale sia quella più adatta. Infatti, il mercato della e-cig è davvero molto vasto, orientarsi può risultare davvero difficile nelle prime fasi.

Cosa devi scegliere in base alle tue abitudini quotidiane

La prima considerazione da fare è chiederti che tipo di fumatore sei? Se sei un fumatore accanito o un tipo che utilizza sigarette molto forti, la tua scelta dovrà per forza ricadere su delle e-cig che abbiano un effetto più intenso quando vai a respirarla. Per te, è meglio iniziare con dei liquidi a base di nicotina, per poi abbassare in maniera graduale la presenza della stessa.

Se invece fumi poco durante la giornata o preferisci le sigarette light, la tua scelta può ricadere su delle sigarette elettroniche più piccole, con dei liquidi senza nicotina o con una bassa concentrazione. Con questo accorgimento, puoi svapare in modo saltuario senza ricascare nuovamente nell'esigenza del tabacco.

Per scegliere la sigaretta elettronica che fa per te, puoi valutare alcuni fattori come ad esempio la batteria. Se fumi tanto, la durata della batteria è molto importante. La cosa da fare è essere certo che il prodotto scelto funzioni a lungo per evitare di ritrovarti già a metà giornata senza.

L'aiuto dei software per gettare via le sigarette classiche

Per cercare di smettere di fumare, esistono anche diversi software che ti aiutano a gettare via quella sigaretta. Determinati programmi ti offrono un percorso completamente personalizzato per aiutarti a ridurre il numero delle sigarette. Puoi scegliere un'app che riduce la quantità di sigarette che fumi ogni giorno, o magari optare per una guida che ti faccia comprendere perché non riesci a smettere di fumare anche se usi una sigaretta elettronica.

Il disturbo narcisistico di personalità

Il disturbo narcisistico di personalità

Quante volte abbiamo sentito parlare di disturbi della personalità, temendo di poterci rivedere in una (o più!) delle psicopatologie che sentiamo nominare tra televisioni, amici e psicologi? In questo articolo, tratteremo di uno dei più noti disturbi della personalità, il disturbo narcisistico, incontrando insieme i sintomi, i trattamenti e i criteri per una corretta diagnosi. In questo modo, qualsiasi dubbio al riguardo sarà dipanato!

Cominciamo dal principio: la definizione del disturbo narcisistico di personalità

I pazienti affetti da questo disturbo presentano una personalità peculiare, caratterizzata dal tentativo, esagerato ed esasperato, di esaltare i loro successi, ritenendosi speciali, superiori e unici. La stima del loro valore e del loro successo è visibilmente megalomane, mentre nei confronti degli altri risultano spesso intransigenti o critici. Il paziente con disturbo narcisistico di personalità si comporta nella sua vita quotidiana con una costante ricerca di ammirazione volta all'accrescimento della sua autostima, che per l'appunto, si svela essere intrinsecamente molto fragile, in quanto messa alle dipendenze del giudizio altrui. Proprio per questo motivo il paziente risulterà estremamente suscettibile alle critiche degli altri, ferito infastidito dei fallimenti delle umiliazioni e delle sconfitte, tanto da non riuscire a tollerare anche il minimo accenno di disapprovazione da parte dei propri cari. L'esasperazione di questo atteggiamento può portare il paziente anche a ritirarsi volontariamente dalle situazioni pericolose per la propria autostima.

Come si fa la diagnosi del disturbo narcisistico di personalità?

Secondo il DSM 5 (manuale statistico e diagnostico dei disturbi psichici), il paziente affetto dal disturbo deve avere un costante modello di grandiosità e necessità di adulazione, caratterizzato dalla presenza di almeno 5 dei seguenti sintomi:

  • Fantasie di successo esagerate, sogni di potere intelligenza amore o bellezza perfetti ed eterni;
  • Convinzione di appartenere ad una categoria umana speciale e dunque di potersi rapportare solo con una cerchia elevata di simili;
  • Esasperato bisogno di essere ammirato;
  • Sensazione di privilegio;
  • Sfruttamento del prossimo al fine di raggiungere il proprio obiettivo di grandiosità;
  • Mancanza di empatia;
  • Convinzione quasi paranoide dell'invidia altrui e di invidia per il prossimo;
  • Arroganza e superbia.

Normalmente questi sintomi sono persistenti vuoi che appartengono al nucleo della personalità dell'individuo e tendono a manifestarsi verso la fine dell'adolescenza è l'inizio della prima età adulta. Il disturbo narcisistico di personalità presenta alcune somiglianze con altri disturbi, per cui è necessario attuare talora una diagnosi differenziale. Tra di essi riscontriamo somiglianze con il disturbo bipolare, il disturbo antisociale e il disturbo istrionico. In particolare, da quest'ultimo il narcisistico si differenzia poiché il senso di grandiosità implica una cattiva considerazione degli altri, tendente talora all'evitamento dei contesti sociali competitivi.

Come trattare il disturbo narcisistico di personalità?

Di solito i principali trattamento è di natura comportamentale e prevede prima di tutto una diagnosi differenziale da parte dello psicologo o psicoterapeuta; successivamente si può iniziare una psicoterapia di natura psicodinamica come per tutti gli altri disturbi di personalità. Questo tipo di terapia si concentra sulle motivazioni inconsce del conflitto interiore, e spinge all'autoanalisi solo dopo aver effettuato un lungo e complesso viaggio introspettivo nelle emozioni che sottendono al disturbo. I principali approcci nella psicopatologia psicodinamica si baciano sul trattamento di mentalizzazione e sul transfert; metodi inizialmente testati per altri disturbi di personalità. Se vuoi rivolgerti ad uno specialista della psicoterapia per riuscire ad ottenere un consulto ed iniziare un percorso terapeutico a seguito della diagnosi, ti consigliamo di rivolgerti a questo link https://www.psicologo-online24.it/, in cui potrai trovare i migliori specialisti della psicoterapia che ti aiuteranno a individuare il disturbo e il trattamento che fa per te. Non esitare, rivolgiti al migliore!

Tutori per il polso: cosa sono e quando usarli

Tutori per il polso: cosa sono e quando usarli

Sicuramente vi sarà capitato di sentir parlare della cosiddetta sindrome del Tunnel Carpale, del morbo di De Quervain o della rizoartrosi. Patologie che, al pari di semplici distorsioni o fratture del polso, necessitano di un tutore.
I tutori per il polso, infatti, hanno lo specifico obiettivo di diminuire il dolore, di guarire determinate malattie e di aumentare i tempi di guarigione. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono le loro caratteristiche e quando utilizzarli.

Perché usare i tutori per il polso

Come già accennato, i tutori per il polso sono stati ideati per alleviare i fastidi e i dolori al polso, e quindi per farli cessare in maniera definitiva grazie al processo di guarigione.
Di solito vengono indicati nei casi in cui vi sia un’infiammazione alle articolazioni o ai tendini, in modo tale che queste rimangano a riposo. Così facendo, col passare di giorni o delle settimane, lo stress "meccanico" che si è generato sul polso andrà a diminuire. Il polso, infatti, grazie al tutore, non verrà sovraccaricato ma potrà muoversi senza che ciò comporti un aggravio della situazione.
È bene altresì tenere a mente che i tutori per il polso non vanno usati in modo facoltativo e a proprio piacimento, specie dietro indicazione medica: essi sono considerati dei rimedi essenziali per la cura di determinate patologie, di conseguenza è importante attenersi alla prescrizione del professionista.
Venendo adesso alle funzioni specifiche di questa particolare tipologia di supporto ortopedico, esse sono:

  • Sostenere il polso nel corso delle varie attività quotidiane, così da non aumentare lo stress dei vari tessuti;
  • proteggere il polso da gesti bruschi, avventati o errati. Il tutto anche nel corso di sport o attività simili;
  • alleviare il dolore;
  • consentire una guarigione più rapida.

Tutori per il polso: le caratteristiche

Esistono diverse tipologie di tutori per il polso (https://ortopediapalmeri.it/tutori-polso/), dalle forme, dai materiali differenti e via dicendo. Oltre a ciò, i supporti ortopedici in esame devono comunque avere determinate caratteristiche, ovverosia:

  • I tutori devono essere ergonomici: devono cioè adattarsi perfettamente alle diverse tipologie di articolazioni, oltreché rispettarne le peculiarità;
  • devono essere in grado di fornire l’adeguata protezione al polso;
  • devono essere sufficientemente comodi: chi lo indossa deve avvertirne tutta la praticità, specialmente nel corso della giornata e delle attività quotidiane;
  • devono essere fatti di materiale igienico di ottima qualità: in questo modo il tutore non creerà pessimi odori (causa sudore). Non solo: è essenziale che il tutore eviti l'insorgere di fastidiose irritazioni o allergie;
  • devono essere resistenti e quindi utilizzabili in ampi lassi di tempo. Se il tutore dovesse durare all'incirca un mese, risulterebbe non conforme alle caratteristiche proprie di detti supporti.

Tutori per il polso: quando utilizzarli

I tutori per il polso vengono usati con l’insorgere di patologie ben precise. Tra queste:

  • La sindrome di De Quervain, che ricorre nelle circostanze in cui si infiamma l’area attraversata dal tendine "estensore" del pollice e del suo abduttore;
  • la tendinopatia del polso: ad essere infiammati, in questo caso, sono i tendini del polso:
  • la sindrome del Tunnel Carpale: trattasi della compressione del nervo mediano, il quale percorre il braccio e arriva fino alle dita della mano;
  • la frattura delle ossa del polso, che generalmente richiede un tutore rigido, in modo tale che la situazione non si aggravi;
  • le cisti al polso, che solitamente si formano sul tendine dello stesso. Possono generare fastidi e dolore;
  • l’artrosi: patologia che richiede riposo e quindi il giusto tutore;

Oltre a ciò, vengono utilizzati specifici supporti anche nell’ambito di attività sportiva, così da compattare le articolazioni e, al contempo, concedere la giusta libertà di movimento. In simili circostanze non sussiste alcuna patologia.
Non solo: i tutori possono essere indossati anche in ipotesi non gravi, come ad esempio leggere infiammazioni al polso.

Origini del vino - cenni storici

Origini del vino – cenni storici

Il vino ha un'origine antica. La prima vite selvatica risale a 60 milioni di anni fa, mentre la Vitis vinifera esiste da poco più di un milione di anni. Il nettare di Dioniso nasce, in ogni caso, circa 10.000 anni fa nel Caucaso, probabilmente da una fermentazione casuale dell'uva. 

Le prime testimonianze di vitigni, seppure primitive, si trovano in Cina. Di periodi storici simili sono stati scoperti altri resti archeologici in Asia, nel Medio Oriente, e in Sicilia. La prova più antica della produzione di vino “in serie” è stata trovata in Armenia, invece, ed è collocabile intorno al 4.100 a.C. Agli armeni non si deve tanto l’invenzione del vino, quanto il definitivo sviluppo delle coltivazioni.

Il vigneto e il vino sono stati una parte importante delle società. Il vino è sinonimo di festività e convivialità. Gli ettari adibiti a vitigni nel mondo equivalgono a circa 8 milioni,  con prevalenza di Paesi come Italia e Francia. Da non sottovalutare anche la Spagna, con 1 milione di ettari, utilizzati per la produzione del brandy.

Il Sangiovese occupa 54 mila ettari; al secondo posto troviamo il vitigno Montepulciano, con 27 mila ettari e in seguito il Glera e il Kyoho, coltivato in gran parte in Cina. Una pianta di vite può vivere fino a 90 anni. Per tutto l'inverno che segue la vendemmia le viti resteranno spoglie, mentre per attendere le prime gemme occorrerà che arrivi la primavera.

Il vino ai tempi nostri

In seguito il vino è stato sempre più apprezzato. In epoca romana questa bevanda accompagnava i pasti principali e veniva mescolata con acqua, sale, miele, uova o latte fresco di capra, in modo da rendere più corposo il sapore. Era essenziale anche a livello culturale. Non a caso uno dei proverbi romani più famosi, ovvero "In Vino Veritas", tradotto in italiano dal latino significa "Nel Vino È La Verità"

Successivamente, durante il Medioevo, il vino ha svolto un ruolo fondamentale, a livello Sacro. Con l'espansione della religione Cristiana il vino rappresentava simbolicamente il sangue di Gesù Cristo. A ciò si aggiunge la diffusione dell'Islamismo nel Mediterraneo tra l'Ottocento e il millequattrocento d.C. con la messa al bando della viticoltura in tutti i territori occupati. Per contro furono proprio i monaci di quel periodo, assieme alle comunità ebraiche, a continuare, quasi in maniera clandestina la viticoltura.

Nel Rinascimento il vino diventa protagonista della cultura occidentale. Si diffondono i tappi di sughero e tutto ciò consente la conservazione e il trasporto del vino favorendone il commercio. Una data fondamentale nella storia del vino è il 1668: il monaco benedettino Dom Pierre Pèrignon inventa lo champagne, e per impedire che le bottiglie esplodessero per la spinta dell'anidride carbonica, ne utilizza di più resistenti.

Ma solo nel diciannovesimo secolo alla tradizione contadina inizia ad affiancarsi il contributo di illustri studiosi che si adoperano per la realizzazione di vini di maggiore qualità. Il vino diviene oggetto di ricerca scientifica: nasce l'Enologia.

Il ventesimo secolo è il secolo dei cambiamenti: sono i periodi in cui sono state fatte molte scelte innovative basate soprattutto sulle nuove tecnologie e tecniche di studio della vite. Un grosso cambiamento si è avuto a partire dagli anni '60, quando vengono introdotte nuove tecniche di vinificazione. Sono anche anni in cui si è visto l'arrivo di vini provenienti dalle più disparate zone del mondo (soprattutto dalla California e dall'Australia), che hanno acquisito in breve tempo le tecniche di coltivazione affinate in Europa in tanti secoli di tentativi, storia e cultura.

Da parte loro, questi nuovi produttori, grazie alla mancanza di convenzioni e condizionamenti vari, hanno avuto la possibilità di presentarsi al mercato mondiale. E se adesso vuoi solo acquistarne una bottiglia, clicca qui!

Come capire se il no contact sta funzionando

Come capire se il no contact sta funzionando

Come agire per ottenere il massimo da questa pratica con il minimo sforzo

Le relazioni fra persone sono indubbiamente difficili da portare avanti e, sovente, ci sono incomprensioni e altre problematiche che insorgono durante il rapporto. Questo perché gli amori da favola non esistono e le incomprensioni fra le persone sono all'ordine del giorno. Se hai applicato tecniche di no contact, per cercare di far innamorare di più il tuo partner ovvero per distaccartene prima di chiudere definitivamente la relazione nel caso tu non provi più niente, è fondamentale capire se la tua strategia sta andando in porto o meno, in modo da poter tu agire in maniera precisa per non soffrire più di tanto, senza rischiare di trascinare troppo il rapporto.

Capire se il no contact funziona, dunque, è fondamentale perché in caso di nessun risultato evidente, come si evince sul sito https://www.laamoancora.it è bene analizzare determinati segnali e capirne il significato, in modo tale da poter agire al meglio senza il rischio di avere dei problemi secondari oppure rischiare di perdere anche i benefici ottenuti da questa pratica. Il no contact è infatti una pratica difficile da utilizzare e molto spesso sottovalutata o disprezzata: per non restare impantanato, eccoti alcuni consigli per capire a che punto del rapporto sei e per quanto ancora devi continuare su questa strada.

I segnali per cui ti accorgi che il no contact funziona

Per accorgerti dei segnali che il no contact funziona devi analizzare per bene il rapporto, cercando di scollegare la tua parte emotiva da quella razionale in modo da permetterti di avere uno sguardo non edulcorato della relazione. Quando dopo un periodo di distanza, infatti, la persona amata si avvicinata a te con interazioni dirette, come chiederti cosa fai, interessandosi della tua vita, avendo inoltre dei pretesti non pretestuosi per stare con te, allora significa che ci sono dei miglioramenti e che effettivamente la tua strategia sta ottenendo risultati, portando l'altro sesso a pensare a te molto spesso nel corso della giornata. Se hai rispettato le 4 fasi del no contact in maniera corretta, questo avvenimento non dovrebbe essere per niente inusuale.

Un altro modo per capire se il no contact funziona sono quelle che avvengono sui social oppure ti vengono riportare da altri: ad esempio se la persona ti commenta stesso le foto su instagram, ti mette like strategici ovvero chiede a te, tua madre, ai tuoi amici come stai e cosa stai facendo, sono tutti segnali che cerca di mandarti sia in maniera conscia che inconscia per farti capire che la tua mancanza ha raggiunto la breccia che ti aspettavi e il desiderio del tuo ritorno e della tua presenza è forte. Naturalmente, quando diventano molteplici, questi segni non devono essere ignorati.

Quali sono invece i segnali che il no contact non sta funzionando e cosa fare in questi casi per evitare una delusione ancora più pesante della lite o della rottura già in corso

La psicologia di un uomo quando gli fai no contact è la stessa e i segnali sono analoghi. Naturalmente non sempre va tutto rosa e fiori e nel caso in cui i segnali precedenti non siano presenti, allora diventa bene cominciare a capire che bisogna deporre le armi e farsene una ragione, cercando di andare avanti mettendosi alle spalle la relazione finita. Questo vale specialmente quando, una volta che il distacco comincia a diventare sempre più effettivo, tu riesca a prendere una cognizione di te per cui le giornate non sono vuote e addirittura riescono ad essere più avventurose o interessanti.

Capita infatti sovente per coloro che hanno iniziato il no contact dopo litigio di capire di stare meglio da soli, e questo vale per entrambi le parti. Nel caso in cui il distacco ti faccia capire che tu stai meglio da solo, allora anche in questo caso hai ottenuto un effetto positivo dalla pratica, perché hai appreso in pieno che non era tutto oro quel che luccicava e che c'è altra vita al di la della monotonia.

Un'esperienza unica da vivere al mare: le escursioni in barca

Un’esperienza unica da vivere al mare: le escursioni in barca

Non c'è niente di meglio di un'escursione rilassante a bordo di un'imbarcazione. Scegliere di farsi cullare dalle onde dei mari italiani consente di potersi godere le fantastiche coste del nostro Paese avventurandosi tra le calette e le spiagge più conosciute e anche quelle meno turistiche e incontaminate.

Dal nord al sud la scelta è molto vasta e, inoltre, si avrà anche l'imbarazzo della scelta tra le varie tipologie di imbarcazioni da poter noleggiare. Infatti, ce n'è per tutti i gusti: dalle classiche barche ai modelli più esclusivi come barche a vela e yacht.

Un'altra scelta molto apprezzata e divertente per le escursioni sono i gommoni. Questo tipo di imbarcazione può essere utilizzata in autonomia o richiedendo il supporto di un conducente che vi seguirà per tutto il corso dell'escursione, illustrandovi i segreti e gli aneddoti della zona che visiterete.

In base al tipo di imbarcazione scelta è anche possibile consumare dei gustosi e ricchi pranzi a bordo a base di pesce fresco e prodotti locali.

Le escursioni in gommone in Sardegna

Una delle esperienze da provare almeno una volta nella vita è l'escursione in gommone nel mare unico della Sardegna. Una delle avventure più ricercata e amata dai turisti è l'escursione a mare nell’Arcipelago di La Maddalena. Il noleggio gommoni si trova nella Marina di Cala Mangiavolpe, lungomare fronte la piazza principale, Piazza Umberto I. Potete visitare in totale autonomia tutte le isole dell’Arcipelago di La Maddalena.

A bordo di un fantastico gommone sarà possibile visitare le meraviglie naturalistiche dell'Arcipelago di La Maddalena che si trova nella parte nord dell'isola. Il colore cristallino del mare e le spiagge dorate vi lasceranno senza fiato. Inoltre, uno dei vantaggi delle escursioni in gommone è la possibilità di concedersi dei rilassanti bagni rigeneranti.

Grazie a questa esperienza sarà possibile immergersi nell'atmosfera naturale e incontaminata della costa sarda.

Le caratteristiche del gommone per le escursioni

Sebbene il gommone abbia meno spazio rispetto a una barca, i tubolari possono essere utilizzati come sedute per prendere il sole. Inoltre, le pratiche maniglie che vengono fissate ai tubolari permettono di mantenere più salda la presa a bordo.
Il gommone consente poi di avere un contatto con il mare molto più diretto rispetto a una barca. Questo mezzo, quindi, è particolarmente adatto e amato dai più giovani che cercano il giusto equilibrio tra comfort e divertimento.

Cosa portare a bordo di un gommone per un'escursione

Quando si effettua un'escursione in gommone, oltre a tutti gli strumenti previsti per legge e di cui sono dotati tutti i gommoni, è possibile portare con sé delle pinne e delle maschere per poter effettuare delle immersioni.
È importante ricordare che quando si va in gommone è necessario portare delle protezioni per il sole, soprattutto per le ore più calde delle giornata. Inoltre, un'idea molto carina è portare uno stereo bluetooth che consente di ascoltare un po' di musica in compagnia. Fondamentali sono anche dei dispositivi di ricarica portatili per i propri dispositivi mobile.

Come affrontare un'escursione in barca

Quando si effettua un'escursione in barca è possibile portare con sé una borsa che deve essere morbida e non rigida così da poterlo mettere in stiva con facilità.
Una regola quando si è in barca è di ricaricare i propri dispositivi durante la navigazione. Infatti, le scorte di elettricità sono molte importanti quando si fa un'escursione in barca.

In questi casi bisogna vestirsi in modo adeguato, ovvero con abbigliamento sportivo e comodo. Come nel caso dell'escursione in gommone anche in barca bisogna munirsi di creme solari per non scottarsi.

Anche le scarpe sono molto importanti quando si è in barca per un'escursione. Bisogna indossare calzature in gomma che evitino di scivolare o inciampare. Infine, è importante avvisare il conducente nel caso si soffra di specifiche problematiche di salute, come ad esempio allergie alimentari o ai farmaci, o se si abbiano precisi problemi di acquaticità, come paura dell'acqua o non saper nuotare.

Il legno lamellare per le coperture: eleganza e resistenza

Il legno lamellare per le coperture: eleganza e resistenza

Il legno lamellare, attualmente, rientra tra i materiali che vengono maggiormente prediletti in quanto questo possiede svariate caratteristiche che, appunto, consentono di raggiungere determinati obiettivi in tempistiche immediate.
Grazie a questo materiale, quindi, una copertura acquisisce uno stile totalmente differente e allo stesso tempo consente di godere di diversi privilegi spesso assenti quando si parla di coperture di altro tipo.

Il legno lamellare, un materiale dall'incredibile resistenza

Il legno lamellare permette di ottenere un buon vantaggio se confrontato ad altri materiali che, invece, si dimostrano come meno adeguati in determinate situazioni.
Come primo aspetto che bisogna prendere in considerazione vi è quello relativo all'incredibile resistenza che contraddistingue questo materiale.
Il legno lamellare, pure nel caso di paragone con quello masello, riesce a tollerare maggiormente le varie esposizioni agli agenti atmosferici, qualora questa copertura venga realizzata all'esterno della propria abitazione.
Grazie a questo primo parametro si ha quindi la possibilità di usufruire di una copertura che garantisce un'ottima longevità, dato che le varie imperfezioni dovute dall'azione degli agenti atmosferici saranno quasi totalmente assenti.
Inoltre è molto importante prendere in considerazione anche un ulteriore dettaglio, ovvero quello relativo all'incredibile resistenza all'azione del fuoco.
Al contrario di quanto si possa immaginare in un primo momento, infatti, le fiamme hanno un'azione meno incisiva sul legno lamellare rispetto a quanto, invece, potrebbe accadere con altri materiali.
Il legno lamellare viene bruciato leggermente nella parte esterna, quindi subentra l'azione di carbonizzazione del materiale, che impiega svariato tempo prima che le fiamme riescano a intaccare la parte interna delle diverse coperture.
Questo vuol dire che prima di un eventuale crollo di un tetto, oppure dell'intera struttura, si ha il tempo di agire tempestivamente affinché sia possibile estinguere completamente le fiamme.

Le coperture e il potere isolante

Un motivo che spinge una persona a optare per una copertura realizzata in legno lamellare riguarda il fatto che la suddetta si presenta con un potere di isolamento totale sia sul fronte termico che per quanto riguarda quello acustico.
Sul primo pronte è possibile notare come le diverse parti che caratterizzano il legno lamellare agiscono come se queste fossero protette da uno scudo: le temperature esterne, quindi, non riescono a filtrare all'interno della copertura e allo stesso tempo è importante sottolineare come quelle presenti all'interno non vengono espulse fuori dalla copertura.
Questo vuol dire che anche gli sprechi energetici vengono completamente tenuti sotto controllo, dato che un elettrodomestico che deve svolgere un ruolo di condizionamento della temperatura verrà utilizzato per lassi di tempo inferiori rispetto a quanto accade con una copertura che non ha un potere isolante termico elevato.

Sul fronte acustico, invece, le coperture in legno lamellare riescono a offrire una prestazione ottimale e in grado di rispecchiare perfettamente tutte le proprie esigenze.
Questo perché la struttura che contraddistingue questo materiale è meno suscettibile alle vibrazioni prodotte dalle onde sonore, pertanto si avrà un effetto ottimale mentre si sta all'intero delle coperture realizzate con questo materiale, che quindi protegge da determinati rumori talvolta fastidiosi provenienti dall'esterno.
Pertanto è possibile notare come questo prodotto riesca a contraddistinguersi per essere incredibilmente piacevole da usare e allo stesso tempo permette quindi di avere un buon risultato finale in casa propria.

La manutenzione e la sua frequenza

Il legno lamellare per le coperture rappresenta una buona scelta specialmente qualora si vogliano evitare delle operazioni di manutenzione costanti nel tempo.
Questo proprio per il semplice fatto che questo particolare strumento si contraddistingue per godere di una buona resistenza strutturale che, di conseguenza, si tramuta in un numero di operazioni di manutenzione molto ristretto e per una frequenza che non deve essere elevata.
Ovviamente questo non deve essere assolutamente sinonimo di copertura che deve essere totalmente ignorata e che, di conseguenza, non viene sottoposta a qualche piccola operazione di ristrutturazione.
Al contrario, queste possono essere svolte periodicamente anche se, grazie alla tenuta dall'azione degli agenti atmosferici e alla muffa, i diversi tipi di imperfezioni difficilmente saranno visibili nel breve periodo.
Inoltre anche il carico sopportato da questo tipo di materiale tende a essere elevato, quindi non si corre il rischio di dover sostituire delle parti della copertura per prevenire che questa possa effettivamente danneggiarsi in maniera assai visibile.
Ecco quindi che anche in questa circostanza è possibile notare come il suddetto materiale si sposi perfettamente alla maggior parte delle proprie esigenze senza trascurare alcun particolare.

Altri aspetti vantaggiosi di questo materiale

Inoltre è importante considerare come questa tipologia di coperture si contraddistingue per essere particolarmente semplice da montare, quindi non richiede delle operazioni complesse che devono essere svolte durante la fase di installazione.
Pertanto si ha pure l'occasione di sfruttare immediatamente la suddetta copertura, facendo quindi in modo che il risultato possa essere definito come perfetto e piacevole da vedere.
In aggiunta le coperture realizzate in legno lamellare godono di un'ottima estetica che, seppur semplice, si adatta perfettamente alla maggior parte degli stili che, generalmente, vengono adottati in un giardino.
Pertanto non si viene a creare quella sorta di stacco o contrasto che rende tale ambiente meno piacevole da vedere, rendendo quindi il giardino un ambiente piacevole da vedere e in grado di offrire la migliore delle soluzioni possibili.

Questi sono dunque tutti i diversi pregi che vanno a contraddistinguere una copertura in legno lamellare e che motivano la scelta di molte persone che vogliono installare tale strumento in casa propria, specialmente nel giardino in terrazza.

Scrivere la recensione perfetta per un albergo

Scrivere la recensione perfetta per un albergo

Se c’è una cosa che davvero conta subito dopo aver vissuto un’esperienza da cliente di un albergo è capire come ci si è trovati. Molte volte, infatti, un buon hotel diventa un posto dove tornare in caso ci si ritrovi in una città a distanza di anni. Inoltre, gli albergatori tengono sicuramente conto dei feedback dei clienti per migliorare i propri servizi e per riconoscerli in futuro. Diventa allora importante capire come scrivere la recensione perfetta per un albergo o un servizio nell’ambito dell’ospitalità.

Struttura il tuo feedback a seconda della tua esperienza

Sicuramente una cosa di cui bisogna tenere conto quando si scrive una recensione per un albergo è come sia iniziata, continuata e finire la propria esperienza. Il proprio feedback infatti deve essere concentrato al massimo su di essa, in modo tale da non lasciare spazio a commenti vaghi e troppo generici.

Per questo motivo cerca di fare mente locale di come sia stato anzitutto il processo di prenotazione, per poi riflettere su come sia andato il resto. Fai una scaletta, se riesci: spiega la tua esperienza dall’inizio alla fine. Non dimenticare di tener conto di:

  • Ciò che promette l’azienda e se lo realizza
  • Quale sia l’aspetto e la posizione dell’hotel
  • Com’è la stanza in cui hai soggiornato e cosa potrebbe essere migliorato
  • Il bagno e le sue caratteristiche
  • Come hai dormito, se c’erano rumori, se lo spazio era pulito
  • Se hai utilizzato eventuali servizi aggiuntivi e come sia stata la tua esperienza
  • Se lo staff era gentile e disponibile a risolvere eventuali problemi riscontrati nel corso del soggiorno
  • Il confronto con eventuali altri alberghi in cui ti sei trovato nella stessa zona o città
  • Per quale tipo di viaggio consiglieresti la struttura

Cosa contiene una recensione perfetta

A livello di contenuti personali, una recensione perfetta include opinioni di chi scrive. Queste, però, devono essere tratte dall’esperienza, e soprattutto oneste e costruttive. Lasciarsi andare a lamentele fini a sé stesse non è utile per nessuno: bisogna ricordarsi per quale motivo si sta scrivendo, ovvero per dare un consiglio agli altri clienti e agli albergatori stessi. In questo modo si saprà di avere avuto un influsso positivo sul servizio finale dell’impresa.

All’interno della recensione perfetta, inoltre, è importante includere anche foto e video della struttura, in modo tale da dare una visione il più ampia possibile a chi la legge di come ci si è trovati. Spesso, infatti, le immagini che si trovano su internet di un albergo sono ritoccate oppure scattate ad hoc per evitare di mostrare difetti o caratteristiche presumibilmente irrilevanti. Le nostre foto possono essere un buon contributo alla rappresentazione più realistica del servizio fornito, tutelando al massimo i futuri viaggiatori che decidono di leggere la nostra opinione.

Dove pubblicare la recensione perfetta

Una volta finito il processo di recensione, diventa importante avere un’idea di dove questa possa essere pubblicata. Esistono proprio per questo motivo tutta una serie di servizi, inclusi quelli stessi dell’albergo, che spesso possiede un sito ufficiale con uno spazio dedicato al feedback dei clienti. Se, però, non è questo il caso, è possibile scegliere diversi portali dove pubblicare la propria esperienza. Tra questi:

  • I portali dedicati completamente alle recensioni, come Collected.Reviews, RecensioneItalia.it e Yelp!, in cui è possibile trovare alcune aziende locali e giudicare il loro operato.
  • Gli aggregatori di alberghi e servizi dell’ospitalità, come nel caso di Booking.com e TripAdvisor, in cui raccontare com’è andata e dare i propri voti ai vari tipi di servizi offerti nel modo più sincero possibile.
  • Altri canali ufficiali dell’impresa, come ad esempio la sua pagina Facebook, nel caso includa una sezione Recensioni. Inoltre, Google ha integrato all’interno di Maps un sistema di valutazione dei luoghi da visitare che diventa la vetrina perfetta per una recensione particolarmente dettagliata, in quanto verrà vista da chiunque cerchi quel luogo su Maps. Attraverso questo tipo di recensione si può inoltre diventare “Guide Locali”.
https://www.matteobraghetta.com.com/it/

Sposarsi in barca

Il matrimonio è senza dubbio uno degli eventi più importanti nella vita di una persona, rappresenta l'unione di una coppia e l'amore eterno.

Trattandosi quindi di una cerimonia tanto importante, è di fondamentale importanza che venga organizzata in modo impeccabile e unico.

Ad oggi le possibilità di scelta sono molteplici, questo grazie alle numerose location esistenti, e alle modalità di organizzazione. Per rendere l'evento unico e indimenticabile è bene che la cerimonia rispecchi le esigenze e le preferenze degli sposi.

Location per sposarsi

Come anticipato precedentemente, ad oggi le strutture che offrono la possibilità di celebrare in modo indimenticabile il proprio matrimonio sono molte. La scelta va effettuata esclusivamente in base alle proprie esigenze.

Negli ultimi anni sono state introdotte nuove modalità per organizzare in modo unico e indimenticabile il proprio matrimonio, tra queste c'è sicuramente quella delle nozze in barca.

Questa è una valida opzione per tutte quelle coppie che vogliono delle nozze uniche e nel contempo romantiche.

Il fotografo è una componente essenziale per un evento unico e indimenticabile.
Se le fotografie di matrimonio in posa non fanno per te, puoi affidarti ai servizi di reportage di Matteo Braghetta.

Matrimonio in barca: caratteristiche

Il matrimonio in barca non è solo un sogno, ma rappresenta la realtà. La barca identifica da sempre una location di grande fascino, caratterizzata dal profumo di mare, dal suono delle onde e dai meravigliosi paesaggi che è possibile scorgere.

Per organizzare in modo funzionale ed impeccabile un matrimonio in barca, è però necessario disporre delle giuste informazioni.

Il rito religioso

L'organizzazione delle nozze in barca è piuttosto strutturata e va definita in base alle preferenze degli sposi. Il primo step è sicuramente quello del rito che, se tenuto sulla barca, diviene simbolico e d'effetto.

Inoltre si tratta di una pratica celebrata in mezzo al mare, con un paesaggio ineguagliabile e con un'atmosfera unica.

Buffet e catering

Una delle condizioni più vantaggiose legate alla celebrazione delle nozze in barca è sicuramente la possibilità di organizzare un catering d'impatto e originale.

Al momento dell'organizzazione, infatti, gli sposi possono decidere di organizzare un aperitivo a bordo, un buffet e anche il taglio della torta.

Si tratta di piccole pratiche del matrimonio che, se svolte a bordo di una barca, possono diventare davvero uniche e creare un'atmosfera magica.

Che tipo di barca scegliere per le proprie nozze?

Questo è sicuramente uno dei principali dubbi che si hanno quando bisogna sposarsi in barca.

Il matrimonio in barca può essere organizzato su diverse tipologie di imbarcazioni, questa scelta dipende principalmente dal numero di invitati e dallo stile che si vuole dare alla cerimonia.

L'imbarcazione più diffusa e impiegata per questa tipologia di eventi è sicuramente la barca a vela, soprattutto se si vuole organizzare una festa intima e con pochi invitati.

Il catamarano, invece, è l'opzione più valida per gli sposi che desiderano una cerimonia con più invitati.

Per chi dispone di un budget più alto, inoltre, c'è l'opportunità di occupare uno yatch. Questa è una delle imbarcazioni più eleganti di sempre, e c'è anche la possibilità di trascorrervi più giorni a bordo.

Le decorazioni per il matrimonio in barca

Per allestire al meglio l'evento, è di fondamentale importanza scegliere accuratamente le decorazioni. Queste renderanno l'atmosfera più piacevole e caratteristica.

L'impatto estetico, inoltre, è estremamente importante, soprattutto se si tratta di una location come la barca che ha bisogno di essere allestita nel dettaglio.

Naturalmente le decorazioni vanno scelte a seconda delle proprie esigenze, e soprattutto in relazione allo stile della cerimonia.

Per chi desidera sposarsi in barca, i fiori rappresentano sempre un'ottima scelta, in quanto eleganti ed estremamente raffinati.

Altrettanto diffuse e apprezzate sono le decorazioni luminose, in particolar modo le luci piccole che possono essere applicate su tutta l'imbarcazione rappresentano un'ottima fonte di illuminazione, ideale per un evento indimenticabile.

Se si vuole dare invece un tocco più leggero e raffinato è possibile optare per delle classiche candele. Il fuoco rappresenta da sempre l'amore, la passione e l'unione tra due persone. Per cui si tratta del simbolo perfetto per la cerimonia.

Menù e scelta della torta

Si tratta di due componenti molto importanti per l'organizzazione di un matrimonio in barca. Per quanto riguarda il menù è possibile scegliere del finger food che rappresenta una modalità di catering molto raffinata ed elegante. La torta, invece, può essere decorata impiegando i colori del mare.